“Voce di uno che grida nel deserto…”
di don Luca Fadda.
Giovanni Battista: “il più grande tra i nati di donna” dice Gesù. Egli è colui che è chiamato a preparare un popolo bene disposto per la venuta del Signore. Si definisce semplicemente “Voce di uno che grida nel deserto”, non il Messia “Parola fatta carne”, ma semplicemente sua voce: per questo predica la conversione e opera un battesimo di penitenza, per accogliere il Signore è infatti necessario un cuore umile, libero da ogni idolatria. Giovanni appare nel deserto. Il deserto è il luogo della solitudine, ma anche dell’incontro tra Dio e il suo popolo. Proprio nel deserto in questa “terra di nessuno”, Giovanni invita alla conversione perché il regno dei cieli è vicino.
Giovanni, però, non si limita ad un generico invito alla conversione, la sua non è una predicazione “dolce”, ma ogni aspetto della sua vita mostra il cammino da compiere. Il suo vestito, il suo mangiare, evoca una persona che si è in già addentrata nel cammino che egli predica. Sicuramente il suo essere “vero” attirava tanta gente al suo battesimo. Giovanni, non teme nessuno, la fedeltà alla sua missione di essere “Voce che grida” vale più della sua stessa vita. Non teme Erode, non teme Erodiade “che lo odiava”, si scaglia contro i farisei e i potenti del tempo, perché pensano di sentirsi a posto, di non mettersi in discussione.
Giovanni offre anche a noi oggi questo messaggio. Anche se appartieni alla Chiesa, anche se frequenti la Messa, non sei automaticamente un salvato, ma sei chiamato a compiere frutti degni di conversione. Sarebbe importante anche per noi capire quali sono questi frutti. La conversione dovrebbe far scaturire in noi uno stile di vita nuovo, sobrio, essenziale e di un rapporto fraterno con le persone che incontriamo. Il giudizio di Dio ormai è alle porte per Giovanni. Dio smaschera la nostra falsità e l’ipocrisia nei nostri rapporti. La conversione consiste nell’essere limpidi, onesti, trasparenti, gente che mantiene la parola data, fedele ai propri principi, anche se altri li mettono in discussione. Giovanni stesso, con grande umiltà, si proclama solo un messaggero che battezza con l’acqua per la conversione. Il più forte, Gesù, deve ancora venire e battezzerà con la potenza dello Spirito Santo e con il fuoco del giudizio in grado di smascherare ogni ipocrisia.
L’immagine del ventilabro ci fa comprendere come Gesù viene a vagliarci, a togliere quella pula che troppe volte ci ritroviamo addosso, per far crescere il buon grano, le nostre potenzialità positive. La vigilanza diventa la conversione a Gesù, alla Sua Parola, al suo agire, smascherando le nostre cattive intenzioni e comprendendo come solo il Signore valorizza tutto il positivo che è presente in noi. La misericordia di Dio è la certezza che il vero giudizio di Dio parte dal Suo amore verso ogni uomo. Giovanni ci invita a svegliarci da ogni torpore e a prendere sul serio la nostra vita per capire verso quale strada vogliamo indirizzarla, la luce di Dio di indicherà questa via. L’Avvento comincia: bisogna star di vedetta in attesa della Luce.
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