Ussassai ringrazia il suo vescovo
Mons. Antonello Mura, mercoledì 18 marzo nel tardo pomeriggio, ha reso visita alla nostra comunità. Ringraziarlo sarebbe stato sentito, per noi, come un dovere comunque ma, considerata l’ora così tarda e la distanza fra Ussassai e Lanusei e quindi per l’aver volontariamente aggiunto alla fatica della missione la stanchezza del viaggio, sentiamo di doverlo ringraziare doppiamente. L’avere ricevuto le sue attenzioni e sentito il suo saluto è per noi motivo di sincera gratitudine. Il suo intervento volto a conoscere ed incoraggiare la comunità, la franchezza nel porre i quesiti che le stavano a cuore, il voler conoscere di prima mano la “consistenza” della fede vissuta dalla comunità, il voler verificare la solidità delle basi della vita come comunità di fedeli ( quanti catechisti?, quanti componenti del consiglio pastorale?, quanti delle associazioni? ) fa di Lei “un pastore con l’odore delle sue pecorelle”; una guida interessata al bene e alla salute del suo popolo credente. Nessun discorso farcito di fronzoli, nessuna parola o concetto altisonante bensì, solo esortazioni volte ad incoraggiare ed indicazioni basilari per una vita comunitaria di fede e di carità. Le difficoltà economiche connesse alla ristrutturazione della nostra chiesa verranno certamente superate anche e soprattutto grazie al suo interessamento; il decoro della casa del Signore sta a cuore a tutti, nessuno escluso. Ma, se sarà compito non facile reperire i fondi necessari per la sistemazione di una “chiesa di pietra”, quanto più arduo sarà trovare gli strumenti validi per “restaurare” una comunità di credenti del XXI° secolo immersa nelle contraddizioni di una vita quotidiana piena di incertezze? A volte noi cristiani cerchiamo di trovare dei responsabili del nostro supposto malessere in sacerdoti che non si occuperebbero delle comunità loro affidate nel modo che vorremmo noi, secondo i nostri insindacabili desideri, opinioni e luoghi comuni, piuttosto che ricercare e riconoscere le cause della nostra insofferenza nelle nostre stesse azioni di ieri e di oggi. Certo sarebbe bello poter rivivere le comunità parrocchiali guidate da sacerdoti che siano fulcro, luce e riferimento per piccoli, adolescenti ed adulti, oltre che guida spirituale ed amministratore dei sacramenti. Ma, è lecito domandarsi, la società di oggi, che privilegia l’apparire a l’essere, accetterebbe di buon grado una figura di sacerdote con le caratteristiche su descritte? Oppure potrebbe essere, per una parte di noi cristiani, solo semplice nostalgia di tempi ormai trapassati e che riemergono quando siamo in difficoltà e non riusciamo da soli a trovare sollievo alle nostre pene, paure ed incertezze? Crediamo che l’essere umano, in qualità di creatura di Dio, sia un essere meraviglioso, capace di grandi cose ma, diventi risibile quando pretende che Dio agisca nella storia e nella vita di ogni singolo secondo non il proprio disegno bensì, secondo la volontà, i desideri ed i presunti bisogni dell’egoismo umano. Signor Vescovo, la piccola ma generosa comunità di Ussassai sente il bisogno di essere, di quando in quando, ravvivata dalla Sua presenza e dalle sue parole di conforto ed incoraggiamento ed è con l’augurio di riaverlo fra noi quanto prima che le rinnoviamo i nostri ringraziamenti e le porgiamo i più calorosi saluti. Per la comunità Ussassai 20/03/2015 Puddu Giovanni
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