Una comunità attiva e volonterosa
di Michele Congiu, parroco di Arzana.
Arzana: non conoscevo questa comunità, se non tramite l’amicizia di persone degne e rispettabili. Adesso che ne sono il parroco da poco più di un anno, vissuto nella scoperta e nell’approfondimento della conoscenza di questa comunità, le impressioni sono liete e serene.
Il tempo è passato, ma non è passata la mia gratitudine agli arzanesi per l’accoglienza che hanno riservato al loro nuovo pastore, né si sono affievoliti – anzi acquistano sempre maggiore consapevolezza – il mio ringraziamento al Signore per ciò che questa comunità è, e l’intercessione per ciò che deve diventare ogni giorno di più.
Come tutta la Chiesa, anche la comunità parrocchiale di Arzana, nel suo piccolo, percorre il cammino terreno «tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio» (Sant’Agostino), intendendo per persecuzioni del mondo le fragilità personali e comunitarie e gli aspetti in cui occorre crescere (se così non fosse, sarebbe già Chiesa trionfante e non militante, pellegrina).
Ma ci sono, più forti e numerose, e decisamente più importanti, le consolazioni di Dio: i collaboratori della pastorale parrocchiale, preparati e sempre disposti a crescere con la formazione spirituale e dottrinale, vale a dire le persone per la cura materiale della chiesa, il gruppo liturgico (lettori, cantori e ministri straordinari della Comunione), i catechisti, la Caritas, il gruppo missionario, le zelatrici e Apostolato della Preghiera, il gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo, l’oratorio e, gioia e corona delle celebrazioni liturgiche, i ministranti; la generosità del paese per le missioni e per le opere di carità; il rapporto di collaborazione leale e cordiale con le Istituzioni e le Associazioni, e la dedizione pronta e generosa con cui giovani e adulti si impegnano quando c’è qualcosa da organizzare.
La vita della Parrocchia, oltre che dagli appuntamenti quotidiani di preghiera, incontri, conversazioni, è scandita da alcuni momenti forti: l’adorazione eucaristica settimanale, intesa anche come intercessione per le necessità del paese, delle persone e delle situazioni concrete; il ritiro mensile, proposto a tutti, con l’adorazione, le confessioni e la meditazione; il ricordo e l’esempio dei Santi, attraverso il Martirologio, proclamato prima della Messa, con i cenni biografici e le intenzioni di preghiera ispirate dalla vicenda terrena del Santo del giorno; la Veglia settimanale di preghiera in Avvento e una catechesi particolare in Quaresima; a Natale i presepi nei rioni, felice intuizione del mio predecessore don Vincenzo Pirarba; le feste dei Santi Patroni e Intercessori: San Giovanni Battista, la Santa Vergine Maria Regina Pacis, San Vincenzo Ferrer, San Michele – con il pellegrinaggio al monte Idòlo e la Messa –, San Martino.
E questo mi porta a evidenziare un particolare di Arzana. Il paese è attorniato dai Santi: a valle, San Giovanni e San Martino; al centro, nella chiesa, oltre al Tabernacolo, “cuore pulsante della parrocchia”, la Madonna della Pace, San Giovanni Battista e Santa Lucia; San Vincenzo e San Rocco; andando verso Nuoro, proprio accanto alla strada, San Cristoforo; in alto, dalla cima del monte Idòlo, a vegliare sul paese, San Michele arcangelo.
Sono come delle mura, invisibili ma efficaci, che custodiscono e proteggono il paese: a questi Santi continuo ad affidare la comunità di Arzana, perché diventi sempre più bella.
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