In breve:

Tra i mille volti della Chiesa

Assemblea Roma

di Samuel Mura.
Dal 15 al 17 novembre scorso si è svolta a Roma, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, la Prima Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia. Presente il nostro vescovo Antonello con i delegati delle diocesi di Lanusei, don Michele Congiu e Serenella Usai, e quella di Nuoro, don Antonello Tuvone e Samuel Mura
Entrando nella maestosa Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma in occasione della Prima Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia, una cosa in modoparticolare e da subito poteva colpire i presenti: i volti. I volti dei delegati prima di tutto, i volti degli invitati a vario titolo, i volti dei vescovi, dei sacerdoti e dei diaconi, i volti dei religiosi e delle religiose, i volti persino dei visitatori, i volti di tutti i Pontefici fino a oggi, rappresentati a cornice su tutta la chiesa, i volti dei Santi Pietro e Paolo nelle monumentali statue, i volti dei Santi, degli Apostoli e degli Evangelisti.

Un trionfo di visi, di occhi, di sguardi di uomini e donne, una concreta umanità radunata nello spazio fisico della Basilica: un’avventura umana incarnata nella Storia, nel qui ed ora, e perfezionata e rilanciata verso l’eternità dall’unico viso radioso, quello del Cristo Pantocratore del catino absidale che, come più volte è stato detto, ha presieduto quest’enorme incontro di visi, di uomini, quest’importante appuntamento per la Chiesa italiana del nostro tempo.

Così, in questa atmosfera densa di spiritualità, lontani dal sensazionalismo, in queste tre giornate molti di noi delegati hanno spesso condiviso l’impressione forte di aver già incrociato quegli sguardi, di aver già visto altre volte molti di quei volti, di quei sorrisi; hanno avvertito di conoscere già quei fratelli e sorelle convenuti, forse proprio perchéfratelli tutti.

Nelle tre intense giornate, a guidare il lavoro, già dall’apertura è echeggiato ancora una volta nelle parole di saluto del Santo Padre Francesco, l’invito a operare proficuamente per un rinnovamento del cammino delle Chiese di Italia che soprattutto si fondasse sulle sue tre precise consegne: continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta.

Per questo, anche grazie all’enorme sforzo organizzativo, praticamente perfetto, del Comitato Nazionale per il Sinodo e della Cei, unito ad altri mille partecipanti, anche io, con sentimenti di grande gratitudine e riconoscenza, insieme al vescovo Antonello e agli altri delegati delle diocesi di Nuoro e di Lanusei, ho potuto prendere parte ai lavori, nel particolare al tavolo sinodale sul tema del rinnovamento dei percorsi dell’iniziazione cristiana. In questo, come negli altri cento tavoli sinodali, in dieci fra laici, presbiteri, diaconi e vescovi siamo stati chiamati, prima di tutto, a esprimerci sul documento dei Lineamenti – sintesi del lavoro sinodale svoltosi in tutte le Chiese italiane dal 2021 a oggi – e secondariamente a offrire un’analisi attenta, critica e propositiva delle schede operative. Queste, divise per tematiche, tracceranno poi i temi, le scelte possibili, le proposte operative che in questo avvio della fase profetica andranno a interrogare ancora più concretamente tutte le nostre comunità, le Chiese locali singolarmente prese o a vario livello di raggruppamento.

Da tutto questo lavoro profetico, vagliato dai vescovi e dalla seconda Assemblea, arriverà nel 2025 il prodotto finale di tutti gli sforzi di questi anni. Ora ne siamo ancora di più convinti, il cammino sinodale potrà aiutare la nostra Chiesa italiana a fare passi decisivi di rinnovamento per riscoprirsi missionaria, unita, aperta in questo tempo così mutato e bisognoso di una guida sicura, di Annuncio e di Speranza.

Non si può negare che grande era per tutti, e così avvertito anche da me sin da subito, il peso, l’impegno e la responsabilità di questa partecipazione, il dovere di essere certamente presente, disposto nel cuore, orientato all’ascolto. In ognuno di noi hanno potuto essere riportate, non certo per i nostri meriti, ma senza dubbio per opera dello Spirito invocato su tutta l’assemblea, le istanze, i movimenti e i suggerimenti delle nostre comunità che tanto hanno lavorato prima di questo incontro.

Ecco quale arduo compito: sforzarsi di uscire da sé stessi, cercare di mettere sul tavolo quanto nasce non solo nei nostri cuori, ma nel cuore pulsante e vivo delle nostre genti. Portare con noi coloro che hanno lavorato, pregato e sperato. Portare anche, e direi soprattutto, coloro che da questa Assemblea e persino dalla Chiesa sono o si sentono lontani.

È doveroso, come ci chiede insistentemente Papa Francesco, che il nostro sguardo, il nostro ascolto, la nostra voce sia rivolta a tutti, ¡todos, todos! 

Abbiamo certamente ancora tanto da lavorare, ma già possiamo raccogliere i primi frutti di questo operoso ascolto che nella nostra Chiesa si va facendo. Potremo proseguire rinnovati e con maggior slancio quando avremo i documenti e i nuovi strumenti ma già da oggi, a conclusione della prima Assemblea, possiamo dire che non siamo più gli stessi, che il cammino è iniziato.

Felicemente, ci è stato ricordato, è coinciso con la nostra presenza presso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il sessantesimo anniversario dell’annuncio del Concilio Vaticano II; chiudendo, come allora, con le parole di Papa Giovanni XXIII, guardando al Sinodo della Chiesa Italiana che potrebbe fungere da paradigma per la Chiesa tutta, anche noi oggi ci ripetiamo: «Tantum aurora est».

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>