In breve:

Testimone di una Chiesa piena di gioia e d’amore

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di don Federico Murtas, diacono.
Il prossimo 11 giugno, nella cornice naturalistica dell’oasi spirituale di Galanoli, a pochi chilometri da Orgosolo, il diacono don Federico Murtas verrà ordinato sacerdote per mano del vescovo Antonello. Abbiamo raccolto la sua riflessione e i suoi sentimenti di gratitudine.
«Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito, nel numero dei suoi ministri…»
Mentre proclamavo l’Exultet, nella notte di Pasqua, queste parole mi hanno fatto sentire davvero immeritevole di tuttala grazia che il Signore mi ha donato in questi anni di formazione presbiterale, vissuti intensamente e con tanta gioia, sperimentando che i quattro cardini – formazione umana, formazione spirituale, formazione teologica e formazione pastorale – sono stati e saranno per sempre i pilastri fondamentali della mia vita. Il servizio diaconale mi ha fatto capire, ancora una volta, che nella mia vita non può trovare spazio solo il mio io, ma deve esserci un continuo donarmi agli altri. Sino a oggi tutto è stato un dono per me; ora sarò io a donarmi continuamente al mio prossimo.

Nel settembre 2012, il vescovo Antioco e l’allora rettore del seminario diocesano don Piero mi hanno accolto in diocesi mandandomi a vivere la meravigliosa avventura del Seminario Regionale, che continua a essere un bellissimo ricordo vissuto insieme ai miei compagni. Lì si sono alternate anche lacrime di sconforto, ma tanta è stata anche la gioia. Non potrò certo dimenticare l’esperienza pastorale nella bellissima parrocchia di Sant’Elia, con il suo parroco don Giacomo e i compagni don Gianmarco e don Fabio, vivendo e sperimentando quanto bisogna spendersi per la comunità.

Soprattutto nella preghiera giornaliera mi vengono in mente quanti volti e quante persone, durante questi bellissimi anni formativi, ho avuto la gioia di conoscere: i bambini, i giovanissimi, i giovani, gli educatori e le educatrici di Azione Cattolica fanno riaffiorare grande gioia ed entusiasmo nel ricordare gli indimenticabili campi scuola vissuti insieme a Bau Mela.

Per questi ultimi due anni a Lanusei voglio ringraziare il vescovo Antonello per la sua presenza paterna e formativa che ho costantemente sperimentato, avendo la fortuna di seguirlo nelle celebrazioni diocesane; come collaboratore della Curia, ringrazio Don Danilo per l’esempio di vita sacerdotale; esprimo una profonda gratitudine anche come collaboratore nella Parrocchia Cattedrale, prima con la guida di don Minuccio – da cui raccolgo con riconoscenza un grande insegnamento: «Nulla chiedere e nulla rifiutare» – e ora con la guida di don Piergiorgio che, con il suo esempio e il suo essere innamorato follemente di Dio e della Chiesa, mi ha fatto gustare la gioia di essere prete come i tanti sacerdoti villaputzesi (Padre Salvatore, Padre Mario, don Battista, don Michele, don Mariano, don Giuliano) e come l’indimenticabile parroco don Francesco Usai, tutti punti di riferimento importanti per la mia vocazione: se sarò un buon prete sarà soprattutto perché ho imparato tanto da loro.

Il motivo principale della mia gioia, nel mio servizio in Cattedrale, è soprattutto quello di stare in mezzo ai bambini e ai ragazzi. Tra i momenti più belli vissuti insieme a loro voglio ricordare la Novena di Natale e la Via Crucis, ma anche la catechesi in preparazione al sacramento della Cresima. E poi i meravigliosi chierichetti e le ministranti che riempiono il presbiterio nelle celebrazioni domenicali e nelle solennità. Anche in parrocchia sono sempre stato vicino ai vari gruppi di AC (Acr, Giovanissimi e Adulti); sono sempre stato presente anche nell’Oratorio Interparrocchiale di Lanusei, seguendo il responsabile Sergio e i vari soci nelle diverse attività ludiche e sportive, comprese le…faticose sedute di allenamento Total Body!

In tutto questo, lo scopo è uno solo: essere un vero testimone di una Chiesa piena di gioia e di amore.

Infine, non certo perché sia meno importante, voglio ringraziare la mia famiglia, i parenti, tutti gli amici e le comunità parrocchiali di Villaputzu e di Muravera, che da sempre mi sono vicine non solo con la preghiera, ma anche con tanto affetto e ora gioiscono con me per questo dono dell’ordinazione presbiterale che dovrà essere un continuo spendermi per tutte le persone, in particolare per i giovani, che il Signore mi farà incontrare nella mia vita da prete.

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