di Claudia Carta.
Una parola che ha raggiunto tutti. Vicini e lontani. Un gesto che, per certi aspetti, ha sorpreso, ma che da più parti ha consentito uno sguardo comune, d’insieme, una meditazione significativa che ci accompagna fino alla Pasqua.
Il colore della Quaresima è la misericordia. Donata e ricevuta. Una “chiara strategia pastorale” capace di «intrecciare la Parola di Dio con la conversione del cuore», per essere cristiani autentici e allenati a viverequesto tempo favorevole con “esercizi” di misericordia.
È il senso del volume Storie di ordinaria misericordia, curato da Tonino Loddo, immagini di Pietro Basoccu, che il vescovo di Lanusei, Antonello Mura, ha voluto donare a tutti i fedeli ogliastrini per la Domenica della Parola. Consenso e apprezzamento unanime che si alza e va ben oltre i confini della nostra Diocesi: «La prima cosa che colpisce – sottolinea Michele Antonio Corona, direttore de L’Arborense, periodico della diocesi di Oristano – è la bellezza delle foto e voi, da questo punto di vista, sia nel caso del libro, che guardando al vostro giornale diocesano, L’Ogliastra, unico mensile nel panorama della stampa diocesana sarda, avete davvero un immenso patrimonio! Un progetto grafico notevole. Avete la grande capacità di parlare in maniera immediata attraverso la fotografia: copertina, servizi interni… È davvero molto bello: senza nulla togliere allo scritto, le foto scelte e realizzate parlano da sole. Grazie del dono che avete voluto fare anche a noi, direttori dei giornali diocesani sardi».
Un libro. Uno strumento: «Sono storie che ci fanno conoscere più a fondo la nostra Diocesi – è stato il commento di Gisella Demuru, responsabile Acr di Ilbono –, il nostro territorio e la sua gente. Un’ottima occasione per leggerle, commentarle e confrontarmi con i miei ragazzi, specie in tempi forti come quello della Quaresima. Come spesso facciamo, chiameremo qualcuno di questi protagonisti a portare la propria testimonianza diretta in mezzo a noi».
Tanta luce, dunque, e tanta semplice bellezza: «È stata davvero una lettura per me piacevole – sono state le parole di Tonio Pillonca, caporedattore de L’Unione Sarda a Lanusei –. Uno strumento che racchiude in un unico volume alcune delle esperienze più belle dell’Ogliastra: personaggi belli dentro, autentici, che simboleggiano il cuore dell’Ogliastra, un cuore che batte forte, il cuore di una terra capace di grandi opere di misericordia. Degno di nota e apprezzato da tutti anche il fatto che la Diocesi abbia voluto donare a tutte le parrocchie, gratuitamente, questo volume».
E proprio nell’incontro con i protagonisti delle storie che i lettori si ritrovano: «Il libro presenta tratti di curiosità immediata – fa notare Alessia Mereu, pedagogista e assistente sociale al comune di Osini –: la bellezza e la qualità delle immagini danno già il senso delle cose che stai andando a leggere. Il fondo delle pagine ispira un vero esame di coscienza in un mondo che oggi appare molto frammentato e attento a rilevare solo le cose che vanno male. Colpisce anche incontrare i volti di persone che conosco, a me care, Giulia, Sergio… Curioso anche vedere tre ragazzi adolescenti che mi riportano ai racconti stessi fatti da mia figlia. Nel libro trovo la realtà. Colgo numerose situazioni che incontro sul mio lavoro. La frase “sorrida tutte le volte che può” mi è rimasta impressa, a sottolineare anche l’importanza dell’ascolto, di immedesimarsi nelle sofferenze altrui, cercando di capirle. Un libro vero».
Insomma, è la realtà a essere, ancora una volta scuola di vita, educazione dell’anima: «È una testimonianza concreta, viva – spiega don Giuseppe Sanna, parroco di Seulo e amministratore di Sadali –. Ogni volto affiancato alla storia è reale. Questo rende il libro più vicino a tutti noi, perché attuali e vicini a noi sono i protagonisti che lo animano. Ne farei anche un altro, con altre storie, altre voci, magari seguendo i Dieci Comandamenti. Anche quella sarebbe una bellissima riflessione. È dalle esperienze di vita quotidiana, molte volte da situazione di disagio, di sofferenza, di degrado ed emarginazione che nascono le storie belle. Questo libro è un catechismo parallelo».
E c’è chi si fa portavoce di tanti: «Nella mia comunità l’apprezzamento è stato generale – ha raccontato Paola Fois, responsabile dell’associazione delle vedove di Bari Sardo –: un volume scritto bene, la cui lettura e accessibile a tutti. Mi è piaciuto in particolare sapere cosa fanno tante persone che io ho incontrato nel corso del mio cammino: una testimonianza bellissima».
Una misericordia concreta da esercitare quotidianamente nelle realtà in cui viviamo: «Un testo meritorio che risveglia la nostra coscienza spesso sopita davanti al dramma della povertà spirituale e materiale». Sono le parole del sindaco di Jerzu, Carlo Lai, che aggiunge: «Un testo che ci permette di entrare sempre più nello spirito del Vangelo, il cui messaggio, aldilà del propria fede, del proprio agnosticismo, del proprio ateismo, rimane attuale oggi più che mai. Nel Vangelo i poveri, gli ultimi, sono i privilegiati della misericordia divina.
Le opere di misericordia risvegliano in noi l’esigenza e la capacità di rendere vivo e operoso il proprio agire in nome della carità. Sono convinto che attraverso questi semplici gesti quotidiani possiamo compiere una vera rivoluzione culturale, che impatterebbe straordinariamente in un mondo in cui l’indifferenza verso il prossimo è oramai diventato il tratto distintivo».
«È stato bello trovare uno scatto per ogni storia: questo consente di dare un volto a chi si racconta – spiega Serenella Usai, membro del Consiglio pastorale di Ulassai –. Mi piace soprattutto il fatto che per ogni opera di misericordia ci sia un dare e un ricevere e sappiamo bene quanto sia bello e gioioso poter dare. Un libro ben scritto, scorrevoli le storie. Una raccolta che fa vedere quanto le opere di misericordia, sia spirituale che corporale, si possano fare anche qui, con il nostro vicino, senza dover fare chissà quali gesti straordinari».
Sintesi e ringraziamenti finali sono tutti nelle parole di Pietrina Comida, insegnante di religione di Villagrande Strisaili: «È un libro che concentra gli spunti necessari per la riflessione di fine giornata. Dopo una prima lettura, divorato in meno di mezzora di tempo, il libro è poi diventato per me strumento che mi offre la possibilità di rileggere la mia giornata, pensando ogni giorno a un gesto di misericordia. Che bello leggere l’esperienza di Anna Maria Curreli, scoprire quanto la mia ex alunna sia diventata una bella persona. E poi, la storia di Ernesto Nieddu, amante dell’arte e dell’insegnamento; la storia di Vittoria Mereu che, da poco novantenne, imperterrita continua a prestare il suo servizio in parrocchia, come catechista e non solo. Esempi autentici di come vivere in pienezza la Quaresima. Grazie, Eccellenza!».
Storie di ordinaria misericordia
di Claudia Carta.
Una parola che ha raggiunto tutti. Vicini e lontani. Un gesto che, per certi aspetti, ha sorpreso, ma che da più parti ha consentito uno sguardo comune, d’insieme, una meditazione significativa che ci accompagna fino alla Pasqua.
Il colore della Quaresima è la misericordia. Donata e ricevuta. Una “chiara strategia pastorale” capace di «intrecciare la Parola di Dio con la conversione del cuore», per essere cristiani autentici e allenati a viverequesto tempo favorevole con “esercizi” di misericordia.
È il senso del volume Storie di ordinaria misericordia, curato da Tonino Loddo, immagini di Pietro Basoccu, che il vescovo di Lanusei, Antonello Mura, ha voluto donare a tutti i fedeli ogliastrini per la Domenica della Parola. Consenso e apprezzamento unanime che si alza e va ben oltre i confini della nostra Diocesi: «La prima cosa che colpisce – sottolinea Michele Antonio Corona, direttore de L’Arborense, periodico della diocesi di Oristano – è la bellezza delle foto e voi, da questo punto di vista, sia nel caso del libro, che guardando al vostro giornale diocesano, L’Ogliastra, unico mensile nel panorama della stampa diocesana sarda, avete davvero un immenso patrimonio! Un progetto grafico notevole. Avete la grande capacità di parlare in maniera immediata attraverso la fotografia: copertina, servizi interni… È davvero molto bello: senza nulla togliere allo scritto, le foto scelte e realizzate parlano da sole. Grazie del dono che avete voluto fare anche a noi, direttori dei giornali diocesani sardi».
Un libro. Uno strumento: «Sono storie che ci fanno conoscere più a fondo la nostra Diocesi – è stato il commento di Gisella Demuru, responsabile Acr di Ilbono –, il nostro territorio e la sua gente. Un’ottima occasione per leggerle, commentarle e confrontarmi con i miei ragazzi, specie in tempi forti come quello della Quaresima. Come spesso facciamo, chiameremo qualcuno di questi protagonisti a portare la propria testimonianza diretta in mezzo a noi».
Tanta luce, dunque, e tanta semplice bellezza: «È stata davvero una lettura per me piacevole – sono state le parole di Tonio Pillonca, caporedattore de L’Unione Sarda a Lanusei –. Uno strumento che racchiude in un unico volume alcune delle esperienze più belle dell’Ogliastra: personaggi belli dentro, autentici, che simboleggiano il cuore dell’Ogliastra, un cuore che batte forte, il cuore di una terra capace di grandi opere di misericordia. Degno di nota e apprezzato da tutti anche il fatto che la Diocesi abbia voluto donare a tutte le parrocchie, gratuitamente, questo volume».
E proprio nell’incontro con i protagonisti delle storie che i lettori si ritrovano: «Il libro presenta tratti di curiosità immediata – fa notare Alessia Mereu, pedagogista e assistente sociale al comune di Osini –: la bellezza e la qualità delle immagini danno già il senso delle cose che stai andando a leggere. Il fondo delle pagine ispira un vero esame di coscienza in un mondo che oggi appare molto frammentato e attento a rilevare solo le cose che vanno male. Colpisce anche incontrare i volti di persone che conosco, a me care, Giulia, Sergio… Curioso anche vedere tre ragazzi adolescenti che mi riportano ai racconti stessi fatti da mia figlia. Nel libro trovo la realtà. Colgo numerose situazioni che incontro sul mio lavoro. La frase “sorrida tutte le volte che può” mi è rimasta impressa, a sottolineare anche l’importanza dell’ascolto, di immedesimarsi nelle sofferenze altrui, cercando di capirle. Un libro vero».
Insomma, è la realtà a essere, ancora una volta scuola di vita, educazione dell’anima: «È una testimonianza concreta, viva – spiega don Giuseppe Sanna, parroco di Seulo e amministratore di Sadali –. Ogni volto affiancato alla storia è reale. Questo rende il libro più vicino a tutti noi, perché attuali e vicini a noi sono i protagonisti che lo animano. Ne farei anche un altro, con altre storie, altre voci, magari seguendo i Dieci Comandamenti. Anche quella sarebbe una bellissima riflessione. È dalle esperienze di vita quotidiana, molte volte da situazione di disagio, di sofferenza, di degrado ed emarginazione che nascono le storie belle. Questo libro è un catechismo parallelo».
E c’è chi si fa portavoce di tanti: «Nella mia comunità l’apprezzamento è stato generale – ha raccontato Paola Fois, responsabile dell’associazione delle vedove di Bari Sardo –: un volume scritto bene, la cui lettura e accessibile a tutti. Mi è piaciuto in particolare sapere cosa fanno tante persone che io ho incontrato nel corso del mio cammino: una testimonianza bellissima».
Una misericordia concreta da esercitare quotidianamente nelle realtà in cui viviamo: «Un testo meritorio che risveglia la nostra coscienza spesso sopita davanti al dramma della povertà spirituale e materiale». Sono le parole del sindaco di Jerzu, Carlo Lai, che aggiunge: «Un testo che ci permette di entrare sempre più nello spirito del Vangelo, il cui messaggio, aldilà del propria fede, del proprio agnosticismo, del proprio ateismo, rimane attuale oggi più che mai. Nel Vangelo i poveri, gli ultimi, sono i privilegiati della misericordia divina.
Le opere di misericordia risvegliano in noi l’esigenza e la capacità di rendere vivo e operoso il proprio agire in nome della carità. Sono convinto che attraverso questi semplici gesti quotidiani possiamo compiere una vera rivoluzione culturale, che impatterebbe straordinariamente in un mondo in cui l’indifferenza verso il prossimo è oramai diventato il tratto distintivo».
«È stato bello trovare uno scatto per ogni storia: questo consente di dare un volto a chi si racconta – spiega Serenella Usai, membro del Consiglio pastorale di Ulassai –. Mi piace soprattutto il fatto che per ogni opera di misericordia ci sia un dare e un ricevere e sappiamo bene quanto sia bello e gioioso poter dare. Un libro ben scritto, scorrevoli le storie. Una raccolta che fa vedere quanto le opere di misericordia, sia spirituale che corporale, si possano fare anche qui, con il nostro vicino, senza dover fare chissà quali gesti straordinari».
Sintesi e ringraziamenti finali sono tutti nelle parole di Pietrina Comida, insegnante di religione di Villagrande Strisaili: «È un libro che concentra gli spunti necessari per la riflessione di fine giornata. Dopo una prima lettura, divorato in meno di mezzora di tempo, il libro è poi diventato per me strumento che mi offre la possibilità di rileggere la mia giornata, pensando ogni giorno a un gesto di misericordia. Che bello leggere l’esperienza di Anna Maria Curreli, scoprire quanto la mia ex alunna sia diventata una bella persona. E poi, la storia di Ernesto Nieddu, amante dell’arte e dell’insegnamento; la storia di Vittoria Mereu che, da poco novantenne, imperterrita continua a prestare il suo servizio in parrocchia, come catechista e non solo. Esempi autentici di come vivere in pienezza la Quaresima. Grazie, Eccellenza!».