In breve:

Stampa diocesana: il coraggio della comunicazione

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di Giampaolo Atzei.
La situazione della stampa diocesana in Sardegna: nomi e numeri che confermano una presenza forte e radicata sul territorio, aperta alle sfide del presente, prima fra tutte l’innovazione tecnologica. Ma c’è ancora tanto da lavorare.

In un panorama nazionale di crisi e difficoltà, cui non sono estranee anche numerose realtà ecclesiali, la situazione della stampa diocesana in Sardegna conferma importanti elementi di conforto. Mai come in passato è questo il momento di vedere il bicchiere mezzo pieno, osservando che sono pubblicate con regolarità nove testate su dieci diocesi sarde, attendendo che il periodico Gallura & Anglona della diocesi di Tempio Ampurias riprenda presto le pubblicazioni.
Nel dettaglio delle nove testate attualmente pubblicate una è mensile (L’Ogliastra), due sono quindicinali (Dialogo e Nuovo Cammino) e sei sono settimanali (L’Arborense, Libertà, L’Ortobene, Il Portico, Sulcis Iglesiente Oggi e Voce del Logudoro). Quasi tutte hanno un sito web di riferimento e sono presenti sui social, a dimostrazione di una sfida dei tempi pienamente raccolta, con alcune testate che hanno addirittura prodotto una app e predisposto un’edizione digitale sfogliabile on line.
Dando uno sguardo ai numeri, L’Ortobene di Nuoro rimane la testata più diffusa in Sardegna con una diffusione di oltre 5.000 copie a settimana, le altre testate sarde oscillano tra le 1.000 e le 3.000 copie, a seconda delle diverse configurazioni dei territori diocesani. In tutti i casi si parla di testate radicate localmente, con una storia importante: Libertà di Sassari fu fondato nel 1910, il già citato L’Ortobene ha compiuto novant’anni, L’Ogliastra e Gallura & Anglona egualmente nacquero tra le due guerre, il settimanale di Cagliari – oggi Il Portico – ha recentemente celebrato i suoi sessant’anni e presto raggiungerà questo traguardo anche quello di Oristano – oggi L’Arborense –; sono nati nel secondo dopoguerra Voce del Logudoro di Ozieri e Nuovo Cammino di Ales Terralba; è invece appena ventenne Sulcis Iglesiente Oggi. In tutti questi casi, parlare di semplici media diocesani sarebbe riduttivo, perché specialmente nelle realtà più lontane dai due poli dell’informazione laica regionale – radicati in Cagliari e Sassari con L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna – le diocesi sono editori quanto mai coraggiosi, permettendo la pubblicazione di testate ormai sole nella desertificazione generale della carta stampata: queste sono ora presidi di libera e democratica informazione in un panorama mediatico dominato dalle news in rete e dove l’informazione di prossimità, specialmente quella religiosa, delle parrocchie e delle comunità, è sempre più rara e soggetta a barbare regole di mercato.
In generale, si segnala un forte rinnovamento generazionale nelle redazioni e un forte coinvolgimento dei laici, con una particolare presenza femminile nei ruoli amministrativi. Altro aspetto che segna l’intero panorama della Fisc in Sardegna è la presenza in sette testate su dieci di un laico come direttore responsabile, di questi però solo una è donna (L’Ogliastra). Nelle rimanenti tre diocesi, in ben due casi un laico affianca comunque un presbitero nella direzione del periodico. Le redazioni non sono particolarmente numerose come numero di assunti in pianta stabile, paradossalmente, buona parte di esse non è giornalista ma è comunque alto il numero dei collaboratori e corrispondenti dal territorio, aspetto che continua a fare di queste testate espressioni vive di realtà complesse e in profonda trasformazione.

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