Sinfonia
di Claudia Carta.
Preferisco sempre il nuovo che arriva. Sarà il fascino che la novità porta con sé, a cui difficilmente possiamo resistere. Sarà perché è di nuovo tutto da fare, da scrivere, da pensare. A me piace riempirlodi speranza e di attesa. Mi piace sentirci dentro il gusto delle cose buone, il sapore di quelle belle, l’adrenalina di ciò che si può preparare, condividere e progettare. E se il mondo col suo delirio riuscirà a entrare e far danni – come canta qualcuno – ci faremo i conti, come si fa nella lunga corsa a ostacoli che spesso è la vita.
Che non siamo fatti per restare soli lo sappiamo. E allora, a questo duemilaventiquattro nuovo nuovo aggiungo un’altra dimensione che mi sta a cuore: insieme. Quell’io che si unisce al tu e che diventa noi.
È così che l’attesa si colora di fiducia. È così che la vita diventa viaggio condiviso. È così che ci facciamo pellegrini. Lo sono stata realmente nel 2000, a Roma, in mezzo a due milioni e mezzo di giovani nella spianata di Tor Vergata. Che colore ha la felicità? Di sicuro infinite sfumature erano laggiù.
Il 2025 è più vicino di quanto possiamo pensare. Ancora un Anno Santo. Ancora Giubileo. E serve preparare il cuore – rubando la dolcezza alle parole di Antoine de Saint-Exupéry – per arrivare preparati, per viverlo da pellegrini di speranza, come ha detto Papa Francesco: «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza».
Ecco allora cosa ci riserva il 2024: «una grande sinfonia di preghiera», aggiunge il Santo Padre. Noi siamo l’orchestra, chiamata a «portare il messaggio delle note verso l’infinito, che è Dio» (cit. Riccardo Nuti), riscoprendo tutta la forza, l’eleganza, la soavità, la consolazione, il segreto della preghiera, «in cui i cuori si aprano a ricevere l’abbondanza della grazia, facendo del Padre nostro il programma di vita di ogni discepolo».
Un vecchio sacerdote amava ripetere che «ogni cosa è preghiera quando è fatta per amore ed è offerta a Dio». Abbiamo un anno intero per fare tante cose con amore. E se dalla preghiera si alza un uomo migliore, la preghiera è esaudita. Buona sinfonia a tutti noi.
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