Ripartire dalla famiglia
di Maria Franca Campus.
Sempre più ricco di spunti e rinnovato entusiasmo, l’appuntamento agostano con il campo famiglie nell’oasi di Bau Mela si conferma un momento di crescita e condivisione particolarmente apprezzato
Tre giorni all’insegna della spiritualità, della riflessione, della pace e della comunità, lontani da spiagge e ombrelloni. Anche quest’anno, ad agosto, nel cuore dell’estate, mamme, papà e figli si sono ritrovati a Bau Mela per il campo famiglie organizzato dalla Diocesi di Lanusei.
La parola campo rimanda a semina e raccolto. La famiglia è proprio il terreno su cui coltivare principi, fede e amore e guai a non curare e innaffiare quei semi, quei fiori, quei frutti. L’esperienza di Bau Mela è nata proprio per prestare attenzione alla famiglia, non nella solitudine della propria casa ma insieme, in comunità, in un luogo lontano dalla mondanità, immerso nel verde che parla di pace e natura, in cui ci si sente più vicini a Dio.
Quest’anno i partecipanti erano 90 (21 coppie e una quarantina di bambini), provenienti da diversi paesi della diocesi: Lanusei, Tortolì e Arbatax, Ilbono, Arzana, Ulassai, Villagrande, Perdasdefogu e Villaputzu. Chi partecipa dalla prima edizione, chi lo fa da qualche anno, chi è alla prima esperienza. Famiglie con sei, cinque, quattro figli, altre con due, tre, ma anche coniugi senza prole perché il pilastro è la coppia. Tre giorni con momenti di preghiera, convivialità, ma anche formazione e riflessione, passeggiate e perché no, relax.
Un’organizzazione impeccabile che conta sull’impegno di tanti volontari e su una struttura capace di ospitare un gruppo così numeroso. Giovanni Pischedda e Pinuccia Nieddu sono i responsabili della pastorale familiare e con loro collabora un’efficiente équipe composta da otto coppie. Ma la macchina organizzativa funziona anche grazie al prezioso lavoro di Giulia Aresu, in cucina insieme a fedeli collaboratrici e animatrici che seguono i bambini mentre mamme e papà sono impegnati. Padre dell’iniziativa è stato Mons. Antioco Piseddu che inaugurò l’esperienza 15 anni fa. Il vescovo Antonello Mura ha riconfermato ogni estate quell’appuntamento virtuoso, convinto com’è che le famiglie sane siano alla base di una società sana. Dal suo insediamento ha sempre mostrato una particolare attenzione per la famiglia dedicando a essa la giornata del 2 giugno e organizzando durante l’anno diverse iniziative di formazione di alto spessore culturale e spirituale. Appuntamenti per dare sostegno e consigli agli sposi nel loro cammino e per sottolineare che è da lì che bisogna partire per costruire una società migliore.
La tematica di quest’anno è stata: “Conflitti e ferite in famiglia. Come ritrovarsi pacificati?” su cui sono intervenuti Paola Cadau e Andrea Irde, una coppia di Scano Montiferro che ha svolto un master sulla consulenza familiare, padre Christian Steiner, responsabile regionale della pastorale familiare e il vescovo Antonello Mura. Le difficoltà, le ferite come esperienza e opportunità di crescita, l’importanza di riconoscere e orientare le proprie emozioni, il progresso della famiglia, la forza della comunicazione sono solo alcuni degli argomenti affrontati che sono stati oggetto di riflessione personale, poi di coppia e infine comunitaria. Iosé Pisu e Lucia Pistis che hanno partecipato a tutti i campi famiglia di Bau Mela riconoscono che quella di quest’anno era una tematica spinosa, di certo non facile da affrontare: «Avere avuto l’opportunità di riflettere su questo argomento, di parlarci faccia a faccia come era previsto in diversi momenti, è stato prezioso». Al termine del campo i partecipanti hanno espresso viva soddisfazione per l’esperienza vissuta e sono tornati a casa carichi di buoni propositi, rinnovati nella fede e nell’amore.
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