Pastorale del turismo 2022: l’ottava edizione è già in cantiere
di Claudia Carta.
I tempi sono ormai maturi per una Pastorale del turismo che coinvolga in modo sempre più sinergico altre realtà, insieme alle diocesi di Lanusei e di Nuoro.
La manifestazione culturale – nata nell’estate del 2015 dalla visione ambiziosa di un Mons. Antonello Mura appena approdato nella diocesi ogliastrina in qualità di guida spirituale – raggiunge un grado di maturità e una formula consolidata tale che le consentono, al suo ottavo anno di vita, di spingere lo sguardo oltre e altrove per fare sistema con nuovi attori protagonisti, primi fra tutti i comuni, in un’azione di partenariato che consenta – sposando lo stile e il messaggio della kermesse diocesana – una prospettiva d’insieme e un’attenzione particolare al territorio e alla sua gente.
Tradotto può voler dire tante cose, tutte parimenti significative: ritorno di immagine sul territorio e del territorio, valorizzazione e promozione delle comunità e delle loro specificità, in termini turistici e sociali, all’interno di una manifestazione ormai nota e consolidata per la sua caratura e i suoi contenuti; destagionalizzazione di eventi, proposte e presenze che consentano la visibilità delle comunità aderenti al progetto lungo tutto l’anno.
Un invito, dunque, a enti, comuni e istituzioni perché raccolgano la sfida e credano anch’esse in quella visione che otto anni fa sembrava un sogno e oggi è realtà che oramai ha acquisito un respiro regionale e una eco nazionale. Bene lo sottolinea lo stesso vescovo Antonello: «Favorire atteggiamenti di accoglienza che, insieme alla promozione di un territorio, permetta la possibilità di intese e sguardo comuni tra istituzioni e privati e tra enti e comunità, con il coinvolgimento di operatori turistici, associazioni di categoria e volontari, e soprattutto di una Chiesa locale che mette a disposizione il suo ricco patrimonio di fede, tradizioni e di cultura».
L’equipe di programmazione della Pastorale – che vede coinvolti direttamente i due uffici diocesani di Lanusei e di Nuoro – è al lavoro già da novembre per preparare l’edizione 2022, l’ottava in terra ogliastrina, la terza per la chiesa nuorese. Il tema, anche quest’anno, promette spunti e riflessioni interessanti: “Osservare. Pensare. Progettare. Qual è la tua proposta?”. Un filo rosso che legherà tra loro le serate e sul quale saranno sviluppati i temi trattati, sempre di strettissima attualità: dalla comunicazione alla transizione ecologica e al paesaggio; dalla scuola alla violenza di genere, alla giustizia; dai giovani allo sport e alla musica. Peso sempre crescente è quello acquistato dalla solidarietà e dall’impegno sociale, che anche quest’anno toccheranno il punto più alto con il conferimento del prestigioso premio “Persona fraterna”.
La cornice temporale sarà sostanzialmente quella estiva, e nello specifico il mese di agosto, dove la proposta diocesana raggiungerà gratuitamente e liberamente tutti, cittadini e turisti che decidono di trascorrere le vacanze in Sardegna. Tra le anteprime, conferma ormai consolidata per il pellegrinaggio da Tortolì a Santa Maria Navarrese, il 14 agosto. Dal 16 il palcoscenico privilegiato sarà quello all’aperto dell’Anfiteatro Caritas di Tortolì; mentre per la diocesi di Nuoro è in via di definizione la sede che accoglierà gli spettacoli, con la preferenza, quest’anno, per un centro costiero.
Per quanto attiene i protagonisti, ancora massimo riserbo sui nomi, ma come nelle precedenti edizioni, la kermesse riserverà anche incontri e dibattiti con ospiti di grande spessore, unitamente a momenti più distensivi. Non mancheranno, inoltre, gli spazi dedicati alla fotografia, al cinema, alla spiritualità.
Un modo alternativo e fortemente attrattivo, insomma, di vivere, custodire, guardare e amare un territorio e la sua gente. «L’essenza delle iniziative messe in campo, per l’ottavo anno consecutivo, dalla Diocesi di Lanusei e da quella di Nuoro – ha ribadito più volte il vescovo – non risponde soltanto a un calendario di eventi, benché ricco e variegato, o una carrellata di ospiti, il cui spessore è innegabile e sotto gli occhi di tutti. Nella manifestazione culturale, artistica e spirituale si disvela l’anima stessa di un territorio che vuole essere, per chi lo abita e per chi decide di trascorrere in essa alcuni giorni di riposo, fonte inesauribile di conoscenza, di confronto, di incontro e scoperta, di riflessione e di bellezza, che rigenerano offrendo alternative di qualità».
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