Parrocchia: braccia e mani aperte
a cura di Filippo Corrias
Lo scorso 25 marzo, papa Francesco, incontrando il parroco e un gruppo di fedeli della parrocchia di Rho, ha rivolto loro un discorso sull’importanza e la bellezza della parrocchia, descrivendola anzitutto come «un corpo composto di tante membra, tutte al servizio le une delle altre e tutte animate dallo stesso amore: quello di Cristo e quando non è così, cade nella mondanità, cade nel clericalismo che è una cosa bruttissima. Ricordatevi sempre che è con la bellezza e la ricchezza di questa varietà e di questa comunione che voi portate Gesù al mondo: è questo il mezzo più potente con cui annunciate il Vangelo, prima ancora delle parole!».
La Parrocchia, secondo l’insegnamento di papa Francesco è un luogo dove camminare insieme seguendo Gesù Cristo, da qui l’invito, accorato, a «camminare insieme come fratelli e sorelle, perché la fratellanza rende le persone più libere e felici. Il mondo non finisce con noi stessi, per favore! La comunità non si fa davanti allo specchio, io e lo specchio, no! Camminare insieme, camminare con amore. L’amore tra voi sia sempre al primo posto. Amare significa “allargare la cerchia”, costruendo unità nella fiducia e nell’accoglienza, lavorando insieme e cercando sempre i punti in comune e le occasioni per fare comunità, piuttosto che i motivi di divisione».
La Parrocchia è una casa: «un luogo benedetto, dove si va per sentirsi amati. Chi bussa alla porta delle nostre chiese e dei nostri ambienti cerca spesso prima di tutto un sorriso accogliente, cerca braccia e mani aperte, occhi desiderosi di incontro e carichi di affetto. In una Parrocchia, tu bussi alla porta e, se non è l’ora, ti dicono: “Vattene, è finito l’orario”. La gente non si stanca di chiedere e di chiamare, e noi non dobbiamo stancarci di aprire le porte e le finestre. Se tu sei prete, è per questo; se tu sei nel circolo della Parrocchia, è per questo: per aprire porte, per aprire finestre, per ricevere sempre con un sorriso. E non dire “non è ora”. Apertura totale: braccia e mani aperte, occhi desiderosi di incontro e carichi di affetto. Questa è la pastorale di una parrocchia».
La parrocchia possiede una lunga storia e ha avuto dagli inizi un ruolo fondamentale nella vita dei cristiani e nello sviluppo e nell’opera pastorale della Chiesa; già negli scritti di San Paolo se ne può intravvedere la prima intuizione.
La parrocchia si pone come risposta a una esigenza pastorale precisa, portare il Vangelo vicino al Popolo attraverso l’annuncio della fede e la celebrazione dei sacramenti. La stessa etimologia del termine rende comprensibile il senso dell’istituzione: la parrocchia è una casa in mezzo alle case e risponde alla logica dell’Incarnazione di Gesù Cristo, vivo e operante nella comunità umana. Essa, quindi, visivamente rappresentata dall’edificio di culto, è segno della presenza permanente del Signore Risorto in mezzo al suo Popolo.
Dall’Istruzione “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa”, Congregazione per il clero, 27-6-2020.
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