In breve:

No alla discriminazione, sì all’inclusione

Gurppo

di Marco Loi.

Si chiama “Healthy Environment Healthy Youth“, un progetto scritto e portato avanti dai ragazzi dell’Associazione Vele Corsare di Arbatax all’interno del programma Erasmus+, co-finanziato dalla Commissione Europea e approvato dall’Agenzia Nazionale Giovani

Il lavoro attualmente è in fase di diffusione per promuovere le tematiche sviluppate durante il corso di formazione svolto presso la colonia Madonna d’Ogliastra ad Arbatax.

Dal 19 al 27 ottobre scorso, 34 ragazzi/e provenienti dall’Italia (rappresentati dai ragazzi di Vele Corsare: Marco Loi, Matteo Musella, Daniele Loi, Giorgio Muntoni, Pavlo Lupiychuk e Ilhame Boutifi), Romania, Ungheria, Bulgaria, Lituania, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia, Portogallo e Polonia si sono confrontati riguardo la delicata tematica di stereotipi, pregiudizi e discriminazione e su come i media possano essere strumenti utili per l’inclusione sociale.

Giorni intensi di studio nei quali non sono mancati i momenti liberi per conoscere Tortolì e il territorio ogliastrino. Durante la serata interculturale del primo giorno, Vele Corsare ha invitato a sorpresa il coro di Arbatax che ha lasciato a bocca aperta i partecipanti con l’interpretazione di alcuni classici della musica popolare sarda e italiana, quali “Nanneddu Meu”, “No potho reposare” o “Bella Ciao”. L’esibizione si è poi alternata alla presentazione dei vari Paesi con usi, costumi e prodotti tipici, ma per regalare una nuova emozione il coro ha voluto integrare due ragazzi nell’interpretazione dell’ultimo brano.

Toccante il racconto di due membri dell’associazione ospitante: Ilhame ha raccontato cosa vuol dire nascere e crescere in Sardegna da genitori marocchini, illustrando ai presenti percezioni e situazioni, dai primi anni di vita, all’adolescenza fino all’età adulta, legati a episodi di discriminazione così come di inclusione. Pavlo, un ragazzo ucraino che vive da anni in Sardegna, ha presentato il suo Paese di origine con video e foto del passato e del triste presente che sta vivendo l’Ucraina, portando come testimonianza esperienze dirette di questi giorni bui e quanto i media fanno o non fanno trapelare.

Non è mancato un confronto diretto con il territorio e le istituzioni locali. Tra i più significativi, l’incontro con il sindaco Massimo Cannas e la consigliera con delega al turismo, Michela Iesu, che hanno accolto i partecipanti direttamente in Comune. Uno scambio intenso di circa due ore durante il quale diverse sono state le domande poste, sia per conoscere la realtà locale da parte degli ospiti, sia per conoscere le esperienze dei giovani impegnati nel progetto. Sorpresa inaspettata è stata la consegna di un libro da parte del Sindaco a Pavlo, in segno di vicinanza della cittadina tortoliese al popolo ucraino.

I vari youth workeroperatori giovanili – hanno avuto la possibilità di rafforzare i legami di collaborazione così come di crearne nuovi, ma hanno accresciuto anche le loro competenze in materia di esclusione sociale e discriminazione. Sono stati preparati e diffusi cinque annunci sociali sulla lotta alla discriminazione nelle aree locali rappresentate, ora visibili sulle pagine Facebook e Instagram dell’Associazione Vele Corsare. Inoltre, sono state pianificate 23 attività giovanili locali per diffondere gli annunci sociali e sono stati ideati almeno 12 scambi giovanili, progetti e corsi di formazione con, per e da parte dei giovani, al fine di combattere la discriminazione nei confronti dei giovani con background diversi. L’insegnamento: «Un’azione, un gesto, una buttata spesso fanno soffrire chi ci sta vicino e nemmeno ce ne accorgiamo. Usiamo il cervello e il cuore con maggiore empatia e stiamo attenti al mondo che ci circonda».

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