Lotzorai, la cultura come lievito madre

di Gian Luisa Carracoi.
Rinomato borgo ogliastrino, consapevole della ricchezza delle sue radici e delle potenzialità che scaturiscono dalla sua posizione geografica, Lotzorai ha individuato nella cultura il faro essenziale per una crescita sociale a tutto tondo
Ubicato tra due fiumi, al centro tra il monte Oro e il mare cristallino su cui a breve distanza troneggia l’Isolotto, echeggia fascino leggendario e storia che si perde nella notte dei tempi. Qui è veramente possibile vivere un viaggio esperienziale a ritroso nel tempo, immersi in un paesaggio mozzafiato. E qui è nata l’idea di accostare – nell’edizione invernale di CostellAzioni letterarie, Festival che da tre anni scandisce i tempi della vita culturale lotzoraese – la sublime opera di Sergio Atzeni, Passavamo sulla terra leggeri, all’identità di questo territorio dove le stelle sono libri, i libri sono pane, costellazioni che illuminano la notte e riescono a creare un’eco luminoso a largo raggio richiamando a corte autori di spicco e ampio pubblico.
Potenza di ispirazione, programmazione e concretezza del Festival che, già negli appuntamenti estivi, evidenzia la grande passione dell’amministrazione guidata dal sindaco Cesare Mannini verso la cultura. La kermesse si fa creatrice di fruttuose tessiture letterarie, storiche e artistiche che generano scambio di esperienze e visioni, centro propulsore di comunicazioni tra autoctoni e viaggiatori, luogo privilegiato per il rafforzamento o l’iniziazione alla lettura per i più piccoli, attività laboratoriali che aprono la strada alla curiosità non solo per ciò che vien da fuori, ma anche e soprattutto verso l’amore per la propria terra. Esempio culturale forte e concreto è il cammino che si snoda lungo il sentiero dei custodi del tempo, dall’antica chiesa di Sant’Elena Imperatrice fino al sito ipogeico di Tracucu. Viaggio in un tempo-altro, pellegrini in un ambiente antico, genuino e non contraffatto.
Oggi, Lotzorai, è conosciuta anche come terra di splendidi uliveti. Nell’agosto 2022 ha ricevuto la bandiera dell’Associazione Nazionale dell’Olio entrando a far parte della rete che raggruppa quattrocento comuni italiani impegnati nella valorizzazione dell’olio extravergine e dell’agro-alimentare, produzioni d’eccellenza che costituiscono il richiamo principale anche delle Cortiggias de Lotzorai, evento che a fine maggio registra un boom di presenze.
Ma il simbolo primo di Lotzorai è il Castello, i cui ruderi presenziano austeri sul colle alla porta sud del paese e le cui prime testimonianze scritte risalgono al 1305 quando era in mano a Giovanna Visconti. Non dei ruderi qualsiasi – e di questo l’amministrazione di Lotzorai è ben consapevole – per cui lo stesso Comune è diventato socio dell’Istituto Italiano dei Castelli, sezione Sardegna.
La qualificata sinergia ha vissuto un primo appuntamento nel 2022 con la conferenza dal titolo Riflessioni e prospettive di valorizzazione per il castello di Lotzorai, il cui intento, attraverso le varie competenze dei relatori presenti, è stato improntato sull’importanza strategica che il sito possiede in una prospettiva di valorizzazione. L’anno successivo il Comune, con la collaborazione dello stesso Istituto, ha organizzato una giornata di studio con visita guidata lungo le emergenze archeologiche del territorio. La cultura è come lievito madre in grado di favorire partecipazione, coesione e capitale sociale, strumento essenziale per seminare bellezza, speranza e futuro.
Lascia un Commento