L’onda creativa di Nena Fenu
di Augusta Cabras.
Nena Fenu è un’artista spontanea. Spontanea nell’atto del dipingere e nell’ispirazione, così come spontaneo è stato, ma forse solo apparentemente, l’esordio della sua creatività.
In realtà tutta la vita di Nena Fenu è stata un creare incessante, abbandonando situazioni e contesti sterili e rigidi e aprendo nuovi spazi, nuove situazioni, determinando nuove possibilità.
Nativa di Bitti, lì ha vissuto per oltre vent’anni, con la madre e il padre, morto molto presto, quattro sorelle e tre fratelli. Fin da bambina è determinata e volitiva, curiosa e insofferente alla rigidità di un paese chiuso, piccolo, in cui il pettegolezzo vola veloce di bocca in bocca e il giudizio, soprattutto per le ragazze che rivendicano la stessa libertà dei ragazzi, pesa come un macigno.
Inizia a lavorare molto presto dopo alcuni corsi di formazione, come assistente sociale per un’opera portata avanti dai Gesuiti. Ma Nena decide che non è lì che vuole stare. Si trasferisce a Milano insieme ad alcune cugine, svolge diversi lavori finché non arriva a Zurigo. Sono tre i mesi di prova che deve fare alla Lindt, famosa industria di cioccolato svizzero, e invece ci rimarrà 27 anni. Anni in cui si occupa di accogliere il nuovo personale, di seguirlo nella sistemazione abitativa offerta dalla fabbrica e poi di selezionarlo lei stessa. Per necessità impara lo spagnolo, il tedesco, i dialetti del sud Italia, pugliese in particolare, seleziona persone che arrivano dalla Jugoslavia, dalla Cina e dalla Turchia. Ogni difficoltà per Nena è sempre un’opportunità di crescita e di apprendimento.
Lei, che oggi ha 85 anni, è sempre stata un vulcano di energia e passione.
Oltre il suo lavoro, quando è in Svizzera, ha a cuore la condizione delle donne immigrate e che per la maggior parte vive segregata in casa. Per loro chiama a raccolta volontari medici, avvocati e insegnanti e fonda un consultorio. In Svizzera conosce la persona che diventerà suo marito, Francesco Piras. Sardo come lei, condividono tanti interessi e passioni. Come quella per l’arte. A Zurigo negli anni Settanta c’è un grande fermento culturale che Nena e Francesco respirano a pieni polmoni. Lui dipinge e insieme a un gruppo di amici fonda il Gruppo Artistico. Nena per il Gruppo organizza le mostre personali e collettive, ne individua il filo conduttore, prepara i testi delle brochure, scrive agli enti pubblici e privati, crea un bel movimento.
Anche la casa porta i segni di quest’onda culturale. Pennelli, tele e colori sono sempre pronti per essere usati. Anche da Nena, che fino a quel momento aveva solo ammirato le opere ma mai aveva creato. Quei pennelli esercitano su di lei una forza a cui non riesce più a resistere. Inizia a dipingere. Di nascosto. La notte. Prova quasi pudore a mostrare questa sua prorompente necessità. Dipinge spontaneamente, liberamente. Sui fogli bianchi le pennellate di tempera nera sono decise, chiare, forti. I primi dipinti sono volti di donne, alcuni asimmetrici rivelano angoscia, altri si celano da se stessi. Sono dipinti che sembrano squarciare la tela, tanto sono intensi. Altri sono più morbidi ma di grande forza. Mi rivela di aver dipinto oltre 500 volti, mai identici, nella moltitudine di espressioni, sensibilità, temperamenti, gioie e dolori del genere umano. Volti quindi, ma anche fiori, (altra grande passione condivisa con il marito) che dalle tele escono a regalare un dolce senso di libertà, e poi visioni cosmiche, incendi di colori nelle colluttazioni spaziali.
Nena negli anni Ottanta lascia la Svizzera. Si trasferisce con il marito in Sardegna, nella sua casa di Tancau, e anche in Ogliastra mette a frutto la sua energia. Si laurea in Lingue, insegna spagnolo per dicei anni all’Università delle Terza Età, espone i suoi lavori in tante mostre, apre la sua casa a pittori, musicisti e artisti. Tra le pareti tanti quadri suoi, del marito, del fratello, di altri amici e poi i libri, ricordi di innumerevoli viaggi in varie parti del mondo, tanta musica, da Mozart a Paolo Conte, fiori e piante. Un trionfo di natura e di cultura per una donna che ha fatto della passione e della condivisione uno stile di vita.
Lascia un Commento