L’immagine di Dio e la sua ricerca
di Miria Ibba.
Si è tenuto a Sardara, dal 3 al 5 ottobre scorso, il corso annuale di aggiornamento per docenti di Religione Cattolica di ogni ordine e grado, dal titolo “L’immagine di Dio e la sua ricerca. La verità di fede alla prova della sensibilità degli studenti”.
Un incontro ormai abituale per i docenti di Religione, denominati formatori, che hanno il compito arduo e importante di trasmettere la formazione fatta a livello regionale, all’intero corpo docente diocesano.
Ogni diocesi era rappresentata da quattro insegnanti appartenenti ai quattro ordini di scuola. Promotore e coordinatore del corso, l’Ufficio scolastico regionale IRC per la Sardegna.
La Diocesi di Lanusei, delegata dalla CES, ha gestito l’organizzazione e tenuto contatti con il Miur, il quale ha autorizzato e finanziato il progetto. Presente e garante l’ispettore del Miur, Peppino Loddo.
Da cinque anni il corso è itinerante. Si è partiti da Lanusei, poi è stata la volta di Nuoro, Alghero per la diocesi di Alghero-Bosa e lo scorso anno dell’arcidiocesi di Sassari. Quest’anno è toccato alla diocesi di Ales-Terralba ospitare il corso a Sardara.
La ricerca della sinergia sul territorio significa creare ponti educativi tra comunità scolastica e territorio, valorizzando anche il patrimonio della comunità ecclesiale e promuovendo progetti rispettosi della formazione integrale dell’uomo, al fine di favorire il miglioramento identitario dell’alunno, il suo riconoscersi appartenente a quella cultura presente e incarnata nel patrimonio locale.
Ad accogliere i docenti, il sindaco di Sardara, Roberto Montisci, che ha apprezzato la scelta della sua città per lo svolgimento del corso, sia per la tematica proposta che per l’occasione di conoscenza del territorio e delle sue peculiarità, seguito dall’Arcivescovo di Oristano e Amministratore Apostolico di Ales-Terralba, Roberto Carboni e da don Claudio Marras, responsabile diocesano per l’IRC.
Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Amministratore Apostolico di Lanusei, delegato regionale per il Progetto Culturale ha poi aperto il Corso con una lectio magistralis incentrata sul primo capitolo della Genesi, paragonando il paradiso terrestre alla scuola, che assume le sembianze di un giardino educativo: come Dio ha lasciato che liberamente la prima coppia dell’umanità trasgredisse alle sue indicazioni e abbandonasse l’Eden, luogo protetto per eccellenza, così gli educatori devono lasciare liberi i ragazzi e le ragazze loro affidati. La scuola è un giardino recintato che deve avere qualche via di fuga, se fosse privo di apertura leverebbe l’opportunità di crescita, di maturazione. Nel giardino-scuola il rapporto tra alunni e insegnanti non è autoritario ma autorevole, si mantiene sempre l’asimmetria dei ruoli, ma l’educatore segue, sostiene, aspetta chi gli è stato affidato. Come Dio, egli deve sapere che il seme porterà all’albero, anche se non sempre gli sembrerà di riconoscerne il frutto.
Relatrice del corso, Maria Teresa Moscato, docente ordinario di pedagogia generale e sociale dell’Università di Bologna, che ha dato il via ai lavori. Alle relazioni di base e di approfondimento sono succeduti i laboratori dei gruppi, la sperimentazione e la progettualità.
Il lavoro di gruppo è stato un momento estremamente arricchente che ha consentito di condividere situazioni di vita reale e di favorire il confronto sia dal punto di vista umano che professionale.
La celebrazione della Santa Messa da parte del vescovo Antonello nella Chiesa gotica di Santa Maria Aquas ha aperto il secondo giorno del percorso, durante il quale ha avuto luogo il laboratorio didattico sul territorio. Lodevole l’iniziativa del docente locale e delle collaboratrici dell’Ufficio IRC della diocesi ospitante, Giovanni Canargiu, Barbara Adalgisa Pinna e Simona Ruggiero di far guidare la visita agli alunni della scuola secondaria di I grado di Sardara. I ragazzi hanno condotto i partecipanti tra i monumenti e i siti archeologici più prestigiosi come il villaggio nuragico con tempio a pozzo sacro di Sant’Anastasia, situato nel centro abitato, dove sorge l’omonima chiesetta.
I lavori della terza e ultima mattinata sono stati introdotti da una breve lectio di Don Giuseppe Casti, delegato mondiale per i Salesiani Cooperatori e ospite della tavola rotonda guidata da Barbara Adalgisa Pinna, attraverso gli interventi di Maria Teresa Moscato, Don Giuseppe Casti e Sebastian Ruggiero, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Arbus.
Conclusioni affidate proprio alla Moscato, attraverso una verifica sul raggiungimento degli obiettivi prefissati: ragionare su come si forma l’immagine di Dio nella psiche e quale funzione essa assolve nello sviluppo della persona in crescita e nelle sue trasformazioni adulte; analizzare e valutare materiale empirico ricavato da ricerche specifiche: come i bambini disegnano Dio; riflettere su come introduciamo l’immagine del Dio cristiano nel corso delle attività didattiche.
È stato messo in evidenza il ruolo specifico che l’insegnamento della religione cattolica svolge nel campo dell’educazione integrale della persona e il contributo che può dare nella costruzione di percorsi formativi orientati allo sviluppo delle competenze, in maniera particolare quelle della cittadinanza. Ci si è, inoltre, confrontati con le buone pratiche e le esperienze didattiche finalizzate a innovare il processo di insegnamento-apprendimento nell’ottica della ricerca-azione.
Ancora una volta una bella occasione di formazione, dialogo e crescita per tutti e a tutti i livelli.
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