Le nostre feste. Talana. Sant’Efisio
di Aurora Mesina.
La festa di Sant’Efisio, a Talana, quest’anno si è svolta il 30 aprile, il 1° e il 2 maggio, cioè i tre giorni che comprendono la prima domenica del mese mariano.
La festa si articola in tre giorni durante i quali, in un certo senso, è come se tutto il paese si trasferisse nei pressi della chiesetta campestre per vivere insieme i momenti religiosi e quelli sociali di condivisione della mensa e degli altri festeggiamenti.
Il sabato pomeriggio viene portato il simulacro del Santo dalla chiesa parrocchiale di Santa Marta di Talana fino alla chiesetta campestre a lui intitolata, a circa 17 km dal centro abitato. I fedeli preceduti dalla croce e dagli stendardi e dal gruppo folk Santa Marta di Talana accompagnano a piedi la processione del Santo dentro il centro abitato fino all’uscita del paese, con le melodie delle launeddas e dell’organetto. Successivamente si porta il simulacro a bordo di un mezzo fino alla località Sant’Efisio (nella piana di Talana) per poi essere trasferito sul suo carro trainato dai buoi fino alla chiesetta nel parco di Sant’Efisio, un luogo dedicato esclusivamente alla festa paesana. All’arrivo viene celebrata la Santa Messa seguita dal canto de is Goccius. Al termine i balli tradizionali scandiscono la festa. Ogni famiglia si ritira per cenare nelle rispettive logge, ovvero i piccoli appezzamenti ognuna di loro custodisce, cura e “apparecchia” a festa!
Mentre il comitato organizzatore prepara la cena in su arrebustu, il locale in dotazione agli organizzatori della festa religiosa, vengono invitate le autorità religiose, civili e militare, oltre le rispettive famiglie e gli amici. Nel frattempo, proseguono i festeggiamenti di piazza.
La domenica le logge si animano nuovamente per il pranzo, sempre vissuto in condivisione, anche con numerosi visitatori provenienti dai paesi vicini che si riuniscono molto volentieri per vivere insieme questi gioiosi momenti. Il pomeriggio viene celebrata la Santa Messa preceduta da una breve processione attorno il sagrato e seguita dal canto de is Goccius, viene offerto dal comitato un rinfresco a tutti i presenti e poi nuovamente ci si appresta a consumare la cena, la festa comunitaria prosegue per l’intera serata.
Il lunedì mattina è invece dedicato al ritiro e al riordino dei luoghi, si consuma un pranzo frugale e nel primo pomeriggio il simulacro del Santo viene nuovamente caricato a bordo del mezzo che lo riporterà alla chiesa di Santa Marta a Talana dove verrà celebrata la Santa Messa e cantati is Goccius, Rinfresco e festeggiamenti in piazza concluderanno l’edizione.
Sono circa 17 anni che la festa di Sant’ Efisio è organizzata dal comitato dei 40enni, che cura la festa religiosa, a meno che non ci sia un obriere privato, ovvero un singolo o una famiglia che intende offrire la festa per una promessa o per grazia ricevuta. Quest’anno sono stati i ragazzi del 1982 a prendere l’impegno dell’organizzazione: dalla pulizia del luogo all’illuminazione e allestimento del parco, dalla ricerca dei contributi utili per la riuscita della festa all’organizzazione del pranzo. Davvero un grande lavoro.
La chiesa e la leggenda
La chiesa di Sant’Efisio si trova nella campagna del territorio comunale di Talana. Pare risalga al 1700 costruita con pianta rettangolare, tipica caratteristica delle chiese campestri, e il tetto formato da tegole sarde, a capanna. Nella facciata è presente il portone principale e un piccolo campanile a vela. Circa la costruzione dell’attuale edificio, viene tramandata una leggenda che racconta della scomparsa di un bambino e dell’apparizione del Santo al padre disperato, che promette la costruzione del tempio in cambio del ritrovamento del figlio. Il miracolo avviene. Da allora, ogni anno nella prima domenica di maggio, una grande festa apre il ciclo delle sagre campestri di tutta l’Ogliastra.
Tuttavia, sembra che fosse già presente un edificio religioso di epoca precedente. Nell’inventario dei beni culturali conservato negli archivi della parrocchia, infatti, viene riportato quanto segue: «Il sito della chiesa e la dedicazione al Santo guerriero Efisio fan pensare alla notizia riportata dalla “Passio Sancti Ephisii”, secondo cui egli, inviato dall’imperatore in Sardegna per debellare una rivolta e perseguitare i cristiani, ebbe una visione celeste e si convertì al Cristianesimo. Lo sbarco in Sardegna sarebbe avvenuto nell’antico Portus Sulpicius di cui parla Tolomeo, da identificarsi in Solci, l’attuale Girasole. La chiesa sarebbe sorta a ricordo del fatto, e risalirebbe alla conversione stessa della popolazione al Cristianesimo, per opera di Sant’Efisio divenuto, da persecutore, apostolo. Certo nel sito della chiesa c’era un paese che in epoca imprecisata, forse nel secolo XI, durante le invasioni di Mugahid (Museto) si trasferì all’interno, unendosi all’abitato di Talana o dandogli vita…».
Lascia un Commento