In breve:

Le luci e la Luce di Natale

luce-dal-cielo1

di Tonino Loddo
Quello dei consumi è già iniziato da un pezzo, con quegli inni stupendi sviliti a jingle per reclamizzare panettoni farciti di mousse al cioccolato o per sponsorizzare babbinatale carichi di doni stravaganti e, spesso, sopra le righe, e quelle vetrine piene di leccornie d’ogni genere … L’altro, quello che ricorda l’evento struggente di un Dio che si fa uomo per amore, arriva in modo sommesso, preceduto dalla semplicità e dalla forza dell’Avvento, dalla sua severa liturgia e dall’invito alla misericordia che quest’anno giubilare rende ancora di più attuale.

Tra i due natali la lotta è diventata ormai pressoché impari, sia perché «ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze», come diceva Benedetto XVI; e sia perché la cronaca quotidiana fatta di tristezza e di morte cerca di inchiodarci una corazza di ferro sul cuore, quasi a volerne soffocare i battiti insieme alle speranze.
Anche in questo anno che se ne sta andando, infatti, abbiamo seminato a piene mani i semi della violenza e della vendetta, della protervia e della tracotanza, dell’insensatezza e dell’assurdità, e per liberarcene ci riesce solo di pensare alla guerra, aggiungendo orrore all’orrore; mentre opponiamo una strenua resistenza alla provocazione di quel Bimbo che ci nasce, di un Dio che è davvero entrato nel mondo col solo scopo di offrirci una speranza. Perché, a ben pensarci, il vero significato del Natale sta proprio nella sua capacità di dare senso ad un mondo senza senso.
Ma proviamo a chiederci cosa resti nel nostro mondo di tutto questo stupefacente mistero. Le strade, i negozi, le case…, a Natale tutto si riempie di luci. Ma perché, poi? Per tanti esse sono un mero richiamo commerciale per stimolare i consumi, e ciò – paradossalmente – nonostante viviamo tempi di crisi economica e morale che dovrebbero invogliare alla sobrietà. Per altri, quelle luci sono soltanto il simbolo di una celebrazione dominata dall’esteriorità nella quale, al massimo, si celebra la festa della famiglia. È, comunque, complessivamente sconfortante verificare come la stragrande maggioranza dei bambini, dei giovani e anche tanti adulti ignorino il vero senso delle tante luci a Natale. Eppure, per chi crede la risposta è nitida: quelle luci ricordano la nascita di Colui che è “la vera luce che illumina ogni uomo”; esse sono il pallido riflesso della luce vista da quel “popolo che camminava nelle tenebre” di cui ci parla Isaia, capace di illuminare l’oscurità di troppe vite vuote e senza senso, il dolore di tante relazioni rotte, di tante ferite prodotte dall’egoismo, di tanta povertà e miseria.
Ebbene, i milioni di luci che in questi giorni abbiamo acceso significano proprio questo: questa nascita riaccende le speranze degli uomini e ne illumina gli orizzonti, per sciogliere la cappa di piombo che incombe su di essi. Una speranza che va oltre le circostanze presenti e prospetta tempi in cui ogni angoscia sarà risolta ed ogni dolore consolato. Ecco perché suona paradossale che nelle scuole se ne vieti la memoria: perché il Natale, quello vero, è una festa di luce che travalica ogni religione, perché indica come vincere la notte e fare in modo che il buio sia meno lungo ed angosciante. Perché il Natale – come ricorda Charles Dickens nel suo Canto di Natale -, quello vero, fa nascere dentro a ciascuno di noi il rimorso per esser vissuti e continuare a vivere chiusi nei nostri egoismi. Al natale delle pecorelle, dei pastori, delle zampogne, delle luci sugli alberi, della neve spray, delle commediole strappalacrime …, possiamo tranquillamente rinunciare anche noi. Ma guai a rinunciare alla sua Luce, l’unica che dà senso alla storia e al mondo, perché questa rinuncia danneggia tutti, credenti e non credenti.
Ecco perché, ancora oggi e nonostante tutto, vogliamo riscoprire il Natale e continuare ad invocarne la Luce. Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Dio della luce. Vieni a consolarci, vieni a cercarci, vieni a perdonarci …

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>