La grande squadra dei volontari Caritas
di Angelo Conciatori e Patrizia Mulas.
Il Convegno Ecclesiale Diocesano, per noi volontari della mensa Caritas di Tortolì inseriti nell’organizzazione, è ormai tradizione e motivo di orgoglio. L’invito del vescovo Antonello, attraverso il nostro direttore, Cristiana Boi, riempie il cuore di profonda gratitudine per un servizio reso al Signore che passando dalla Chiesa diocesana arriva a quella universale. È proprio il Servizio, quello con la S maiuscola, che anima il nostro fare, mettendoci pienamente a disposizione dei nostri fratelli e sorelle.
Come volontari, siamo coinvolti nella preparazione di ogni singola fase della giornata: dall’accoglienza col primo caffè, alla pausa di mezza mattina, fino ad arrivare al servizio e alla distribuzione del pranzo. Uomini, donne, giovani che si mettono a disposizione per un’intera giornata perché tutti possano stare bene.
La macchina organizzativa come sempre si è messa in moto già dai giorni precedenti. Riuniti i volontari disponibili, ci si è divisi in gruppi di lavoro, ognuno con propri compiti e responsabilità. La cucina si è animata di voci e braccia femminili pronte a lavare, impastare e cucinare. Fuori nella piazza, una nutrita pattuglia di uomini si adoperava per sistemare, riordinare e allestire tavoli per circa 450 persone. Suoni, odori e colori si sono mischiati per dare vita a un luogo che ormai è diventato un punto di riferimento per tanti. La forza della nostra famiglia Caritas è proprio il lavoro di squadra ed è questo che ha dato a tutti la giusta carica per affrontare un lavoro faticoso e non semplice da gestire.
La mattinata del Convegno è iniziata molto presto. Già dalle cinque le porte della cucina si sono aperte per accogliere i più volenterosi che, indossati guanti, grembiuli e cuffie, hanno acceso fornelli, sistemato pentoloni, preparato piatti. Mentre le ore passavano, altre risorse umane continuavano ad arrivare e l’esercito dei volontari aumentava, dando corpo a una truppa numerosa e organizzata.
Tavolini allestiti all’aperto sotto il porticato, sotto i gazebo e anche in alcuni locali della struttura, hanno permesso che le persone potessero consumare il pasto caldo seduti, in compagnia di amici vecchi e nuovi. Caffè e dolci hanno chiuso il pranzo. A noi volontari, nonostante la stanchezza accumulata ma con la gioia nel cuore per la buona riuscita, il compito del riordino e della sistemazione. Gentilezza, sorrisi, disponibilità e pazienza hanno fatto sì che tutto si svolgesse in armonia, così da infondere nei partecipanti un desiderio di convivialità vera, facendoci sentire davvero un’unica famiglia.
Ci siamo chiesti quale fosse la motivazione di fondo che ha animato ciascuno di noi nell’affrontare questa grande fatica. Tutti, seppur con diverse sfumature, hanno evidenziato che è sempre l’amore per Gesù, per la Chiesa e per il prossimo il carburante che guida e orienta le azioni e che rende consapevoli di far parte di una famiglia speciale, la Caritas, che dona la gioia di sentirsi sempre accolti così come siamo, con i nostri limiti, le nostre fragilità e povertà e che aiuta a far emergere i tanti doni nascosti per poi metterli a disposizione. Rimane l’emozione di sentirci parte di un’unica Chiesa e di aver contribuito a far star bene e in amicizia tante persone.
Ringraziamo il vescovo Antonello per il coinvolgimento, il direttore Cristiana e don Mariano, nostri compagni di viaggio. Un grazie ancora alle nostre Suore Samaritane, sempre presenti e pronte a rimboccarsi le maniche e ai volontari che con abnegazione e generosità hanno svolto il servizio.
Il grazie più grande va al Signore per averci offerto questa meravigliosa opportunità.
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