In breve:

La Fungaia: molto più di una fattoria didattica

Fungaia

di Fabiana Carta.

Nelle campagne di Lotzorai, nel 2010, dalla passione per la natura nasce un’azienda agricola che si occupa di coltivazione di funghi e ortaggi. Nel 2013 parte anche il sogno di aprire una fattoria didattica, un centro educativo adatto a far scoprire i segreti della natura e degli animali, le attività della fattoria e l’origine dei prodotti alimentari. Monica Arzu ci racconta il suo progetto

Un diploma all’istituto tecnico commerciale, una scrivania, un ufficio.

Sarebbe stata questa la sua vita, se non avesse scelto con coraggio un’altra strada. L’idea di stare chiusa per tante ore fra quattro mura non può essere entusiasmante quando la natura e gli animali sono tutta la tua vita, ciò che ti rende felice.

Monica Arzu, 47 anni di Lotzorai, nel 2010 ha deciso di investire in un progetto che parte dalla terra: un vecchio vigneto danneggiato da un incendio diventa il luogo perfetto per installare delle serre per la coltivazione di funghi e ortaggi, accogliere piante d’ulivo, alberi da frutto e piante aromatiche. «Nel 2012 ho frequentato il corso di operatore di fattorie didattiche – racconta Monica – e nel 2013 ho ottenuto l’iscrizione all’albo delle fattorie didattiche della Regione Sardegna, presupposto di partenza per l’attività. Così ho iniziato ad accogliere scuole, gruppi e famiglie alle quali, attraverso attività didattiche, offro la possibilità di avvicinarsi in modo pratico e non solo teorico al mondo agricolo. Obiettivo principale: formare nuove generazioni responsabili e consapevoli».

Una fattoria didattica immersa nel verde diventa un luogo in cui si impara a mangiare sano, a rispettare la natura, gli animali, gli insetti e tutto il mondo che ci circonda. L’azienda agricola si occupa principalmente della coltivazione di funghi, in particolare il Pleurotus Eryngii, noto a tutti con il nome di cardoncello, una varietà di funghi che cresce naturalmente nel Meridione nei mesi autunnali e primaverili, grazie alle temperature favorevoli. «Negli ultimi anni ho dovuto riscontrare danni alla produzione dovuti all’insorgere di malattie. La causa? Il cambiamento climatico, che porta con sé un forte innalzamento delle temperature e grandi sbalzi termici. Per questo motivo sto avviando la produzione anche di altre varietà di funghi più resistenti e di notevole importanza nutrizionale, come Shiitake, Pioppino, Pleurotus Djamor, Hericium, Black Pearl», spiega Arzu. Nella continua ricerca di metodi alternativi per l’abbattimento dei costi e il miglioramento delle condizioni ambientali, in seguito a uno studio realizzato in collaborazione con l’Università di Sassari, l’azienda agricola ha deciso di trasformare il substrato esausto di fungaia in ammendante composto misto con l’ausilio di lombrichi.

Nonostante la coltivazione dei funghi sia l’attività principale, in azienda si producono anche ortaggi, mettendo a dimora i semi a fine inverno in serra, trapiantandoli poi in primavera. «Il corso per operatore di fattoria didattica è stato una sorpresa – fa notare Monica – molto utile e per niente scontato. Ci hanno insegnato che l’essere umano apprende naturalmente facendo: perciò quando svolgo le attività didattiche cerco di coinvolgere continuamente attraverso attività manuali. Propongo dei laboratori sensoriali per la raccolta di funghi in serra, di erbe aromatiche o della frutta; cerco di stimolare l’apprendimento attraverso dei giochi, come la raccolta di funghi artificiali che riproducono quelli velenosi e commestibili, per imparare a riconoscerli. Laboratori creativi o di cucina, tutte attività che in maniera divertente e stimolante aiutano ad avvicinarsi a questo mondo».

Qualcuno fa ancora fatica a capire la differenza tra una fattoria didattica e uno zoo, per esempio. Non è un semplice luogo in cui andare a osservare gli animali, ma un vero e proprio centro educativo per far scoprire i segreti della natura, far conoscere le attività svolte in fattoria, la vita degli animali, l’origine dei prodotti alimentari, il mestiere dell’agricoltore, i lavori necessari a produrre gli alimenti di cui noi tutti ci nutriamo. «In Ogliastra la risposta è positiva – continua –, anche se si fa fatica a comprendere l’importanza di questi luoghi formativi. Vivendo in un paese turistico accolgo anche tante famiglie e gruppi di turisti stranieri, apprezzano molto i percorsi didattici, soprattutto quello sugli insetti. Ma, naturalmente, in azienda ho anche degli animali quali caprette nane, conigli, maiali, galline, oche, pappagalli, cani e gatti».

Monica gestisce da sola tutti gli impegni della Fungaia, ogni tanto, però, riceve l’aiuto di suo marito, dei figli, delle sue sorelle o dei genitori. «È un lavoro che mi impegna tanto in prima persona, ma avendo un andamento stagionale mi permette, per il momento, di non aver bisogno di un dipendente. Sono molto contenta di quello che faccio, in futuro vorrei intraprendere un corso di studi utile al mio lavoro», conclude.

Chissà come sarebbe stata la sua vita senza il silenzio della campagna, i suoi animali e senza il profumo di cisto e lavanda selvatica.

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