In breve:

La Festa dei popoli ad Arbatax

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Buona la prima… È andata proprio cosi la prima edizione della Festa dei Popoli organizzata nella serata di sabato 31 maggio dalla Diocesi di Lanusei nella grande piazza della chiesa di san Giorgio vescovo ad Arbatax. “Un’occasione per incontrare, conoscere e apprezzare le diverse etnie presenti nel nostro territorio, dimostrandoci reciprocamente accoglienza”, l’ha definita mons. Antonello Mura.
Ed è stata proprio una serata di gioia fraterna condivisa tra canti, danze, preghiera, e gastronomia, perché – come ha ancora sottolineato ancora il vescovo – “vogliamo esprimere anche attraverso la festa e il cibo la gioia di stare insieme. Senza frontiere. La Chiesa allarga le sue braccia per accogliere tutti i popoli, senza distinzioni e senza confini e per annunciare a tutti che Dio è amore”.
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Oltre a un gran numero di parrocchiani, erano presenti gruppi e singoli provenienti dalla Romania, Marocco, Senegal, Brasile, Colombia, Pakistan, Palestina, Ecuador, Ucraina, Honduras, India, Argentina, Cina, Nepal.
“Un’idea che abbiamo ritenuto da subito, solidale, sociale e umana. Un incontro, che ha voluto sopratutto puntualizzare la necessità tanto forte, di creare punti di incontro, di scambio, di idee, di pensieri, di vite… e di libertà…”, ci ha detto Maurizio Melis. “Dove la politica incespica nel creare eventi costruttivi, che aiutino la crescita dei popoli, ecco la risposta della Chiesa, sempre attenta, sempre presente. Una goccia d’acqua certo, ma pur sempre una goccia d’acqua…”.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza della giovane nepalese Pema (Fior di loto, nella sua lingua originale), che ha raccontato lo stato d’animo nei giorni immediatamente successivi al terremoto che ha sconvolto il suo paese d’origine, l’attesa e la speranza di avere notizie dai suoi parenti a Kathmandu: “Non avevamo notizie e mi sentivo inutile vista la lontananza…”. Ecco, l’iniziativa è servita anche a questo, a condividere il disagio e la sofferenza di un popolo che tenta di risorgere.IMG_1590
Al termine tutti si sono lasciati con un sorriso e con l’augurio che la festa possa continuare negli anni e maturi sempre più, tanto da farla diventare un appuntamento unico e colorato.

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