La bottega del gusto. Una grande scommessa
di Fabiana Carta.
Il negozio che non ti aspetti, a due passi da casa: prodotti senza glutine, ricercati o biologici. E ancora, salumi e formaggi sardi, frutto della filiera corta. Qualità e genuinità in vendita.
C’è un luogo, a Lanusei, dove sembra che il tempo si sia fermato. Una bottega, dove si respira l’atmosfera familiare di una volta, dove le persone si incontrano per comprare qualcosa, ma anche per scambiare quattro chiacchiere e confidenze. A gestirla è un giovane, Luca Piras di 33 anni, con l’aiuto prezioso di sua moglie Simona Olianas.
La bottega si presenta con i prodotti separati per settori: senza glutine da una parte, prodotti ricercati o biologici dall’altra. Una parte dedicata ai salumi e formaggi, per la maggior parte sardi, provenienti da piccole produzioni. Le cassette con frutta e verdura offrono prodotti esclusivamente di stagione delle aziende locali, per riabituare il cliente alla stagionalità. «Abbiamo riflettuto sul fatto che nella nostra zona i celiaci o gli intolleranti al glutine, per acquistare del cibo adatto, dovevano andare in farmacia. Abbiamo voluto dare la possibilità anche a questa fascia di persone di poter fare la spesa in un semplice negozio sotto casa. Poi abbiamo pensato anche a tutte quelle persone attente all’alimentazione, alla provenienza dei cibi a chilometro zero».
È la tendenza degli ultimi anni, la cosiddetta filiera corta, che presenta vari vantaggi, come l’eco-sostenibilità (meno trasporti, imballaggi ridotti, scarso utilizzo di prodotti chimici), il sostegno alle aziende del territorio e prodotti di qualità. Come nasce quest’idea? «Una sera di agosto del 2017 sono rientrato a casa con una brutta notizia – mi racconta Luca – da un giorno all’altro, come un fulmine a ciel sereno mi hanno comunicato che non mi avrebbero rinnovato il contratto, dopo circa due anni».
Nel momento di crisi inaspettato, nell’instabilità economica e quindi del proprio futuro, si riaffaccia un’idea che ogni tanto faceva capolinea nei loro discorsi: aprire un’attività insieme, qualcosa che a Lanusei ancora non ci fosse. L’unico modo per portare avanti un progetto è differenziarsi da tutto il resto: per questo credono che specializzarsi nella vendita di prodotti per intolleranti alimentari possa essere una scelta vincente e soprattutto utile per una grande fascia di persone. Se le statistiche non mentono, in Italia contiamo un milione e 800mila allergici alimentari, nello specifico: 305mila allergici al latte e 600mila al glutine, numeri destinati a crescere. «Questa era l’idea di base, ma abbiamo anche pensato di specializzarci in prodotti particolari, ricercati, puntando più sulla qualità che sulla quantità. Abbiamo sia prodotti indispensabili come latte, mozzarella, zucchero e caffè, sia prodotti sardi che non si trovano nella grande distribuzione, come il Caffè di Sardegna torrefatto a Ollolai, le marmellate di un privato di Nuoro, il tartufo di Laconi o la birra artigianale di Baunei».
Inoltre Luca e Simona hanno dei terreni in cui coltivano patate e fagiolini, una piccola produzione, ma quando i clienti li trovano in bottega sanno che sono di prima qualità e senza trattamenti chimici. Dietro queste scelte mirate c’è un’attenta selezione dei prodotti e delle aziende produttrici, effettuata personalmente da Luca e Simona, che ci tengono a conoscere e toccare con mano quello che poi rivenderanno nella loro bottega. Mentre chiacchiero con loro mi accorgo che nelle cassette c’è solo qualche limone, scarola e due finocchi, ovvero quello che le aziende offrono in quel momento. Certo, volendo ci sono i supermercati – penso – dove possiamo trovare le melanzane e le zucchine tutto l’anno, per esempio. Ma sarebbe ora che tutti imparassimo a fare scelte consapevoli. «Fra noi e i nostri clienti si è creato nel tempo un rapporto di fiducia, hanno capito che quando abbiamo frutta e verdura è perché è locale ed è ciò che in quel momento ci offre la terra. I supermercati vendono frutta e verdura di ogni tipo tutto l’anno e sono talmente grandi e dispersivi che quando entri neanche ti salutano, oppure non ti imbustano la spesa, li trovo assurdi!», mi dice Simona. Per loro il rapporto negoziante-cliente è qualcosa che va oltre, che ci tiene ad approfondire, a spiegare, a educare verso un nuovo approccio alla scelta del cibo. Per questo motivo La bottega del gusto ha iniziato un percorso di sensibilizzazione e informazione per i suoi clienti organizzando degli incontri, all’interno della bottega, con una nutrizionista-dietista, con la partecipazione di qualche rappresentante delle aziende da cui si riforniscono. «Non tutto ciò che è bello è anche buono», ci tiene a precisare Luca. Una scelta coraggiosa. L’alternativa sarebbe stata quella di andare via dalla Sardegna, le strade erano solo due. «Sicuramente è una grande scommessa, ma siamo partiti dal presupposto che non potevamo lamentarci tutta la vita senza provare a fare qualcosa che potesse modificare o migliorare le cose. Se va bene o no dipende soprattutto da noi».
La ricetta? Ragazzi in gamba, pieni di iniziativa, pronti a migliorarsi sempre.
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