In breve:

Il Convegno Ecclesiale di Alghero-Bosa

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di Giuseppe Manunta
È stato oggetto di tanti stimoli ed interessanti confronti il Convegno ecclesiale vissuto dalla Diocesi di Alghero-Bosa il 19 e 20 Giugno, intitolato “Mandati a portare il lieto annuncio”.

Al centro dell’approfondimento sulle nuove forme di evangelizzazione gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia “Incontriamo Gesù”, i cui contenuti sono stati analizzati dai due relatori suor Giancarla Barbon e padre Rinaldo Paganelli. I due componenti della Consulta dell’Ufficio Catechistico nazionale hanno focalizzato l’attenzione sull’essere «Tessitori di Vangelo», descrivendo il filo conduttore della due giorni improntato sulla metafora del tessuto, per “dare corpo a Cristo perché continui ad estendersi nel mondo tra gli uomini e le donne”.
«La tentazione ecclesiale – hanno spiegato agli oltre 400 partecipanti – può essere quella di ripiegarci in una minoranza setta, cioè a parte della storia e della cultura, o, peggio, una minoranza contro». La sfida dell’evangelizzazione è quella di essere invece minoranza lievito, capace di uscire dal cristianesimo dell’abitudine e dell’obbligo, andando verso un’adesione alla fede segnata da libertà e gratuità.
I tre verbi che fungono da motore dell’annuncio sono: iniziare, accompagnare e sostenere. Per iniziare si chiede un passaggio da una parrocchia della cura delle anime ad una missionaria; da un dispositivo di iniziazione ai sacramenti dei bambini a una iniziazione alla vita cristiana, attraverso i sacramenti, con al centro gli adulti; da una catechesi di insegnamento ad una proposta che accompagna l’initium fidei.
L’accompagnare significa sperimentare una nuova disponibilità nei confronti della fede stessa, attuabile ponendosi accanto, come Gesù con i discepoli di Emmaus, ma anche dando un senso al vivere ed offrendo un cambio di prospettiva nella riscoperta della fede cristiana. In ultimo il sostenere richiede attenzione e ascolto autentico e consiste nel continuare a stare accanto con la cura e la passione con cui Dio guida il suo popolo.
La metabolizzazione delle varie osservazioni è stata affidata ai 14 sottogruppi, guidati da altrettanti animatori che, adeguatamente formati, hanno aiutato i partecipanti ad analizzare il proprio essere tessitori, non lamentosi, ma desiderosi di migliorare ciò che è già presente.
Nel suo intervento il Vescovo Mauro Maria ha ripercorso il cammino quinquennale diocesano, avviato nel 2011 con “Dio ci educa con la sua Parola”, dal quale è emerso il desiderio di approfondimento delle Sacre Scritture, concretizzato nella Lectio Divina mensile e nella Scuola della Parola. «Le occasioni di formazione non mancano – ha detto Morfino – ed ognuno è libero di decidere se e quando parteciparvi. Nessuno però può lamentarsi dell’assenza di momenti in cui fortificare la propria preparazione per adempiere all’impegno pastorale affidato».
Padre Mauro ha rimarcato la necessità, per ogni comunità parrocchiale, di affacciarsi oltre su connottu (ciò che già si conosce), che genera un hortus conclusus, contrariamente alla Chiesa in uscita, missionaria, più volte descritta dal Papa.
Con quest’ultimo obiettivo è stato presentato ufficialmente il nuovo sito internet diocesano, che nutre la speranza di accorciare le distanze territoriali e dar nuova linfa al cammino unitario della Chiesa di Alghero-Bosa.

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