di Valentina Pani.
L’iniziativa, svoltasi dall’8 all’11 settembre presso la casa “Opera diocesana di assistenza religiosa e sociale Madonna d’Ogliastra” di Arbatax, ha visto la partecipazione di circa venti giovani provenienti da tutta Italia.
Diversi sono stati i promotori dell’iniziativa, fra tutti Confcooperative Sardegna e l’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro. Numerosi i temi affrontati: dalle strategie di sviluppo del territorio, ai percorsi di intervento più propriamente politico e sociale, ma ancora, dai modelli cooperativi al ruolo del mondo ecclesiale con gli animatori di comunità del Progetto Policoro e i propri uffici.
Sono intervenuti diversi ospiti, a partire dal presidente di Confcooperative Sardegna, Fabio Onnis, il direttore regionale Gilberto Marras e la vicepresidente nazionale Anna Manca. Così come è intervenuto il responsabile del Progetto CCI (Centro per la Cooperazione Internazionale) per la Cooperazione di Comunità, Giovanni Teneggi.
I ragazzi hanno potuto inoltre dialogare con la vicepresidente della Regione Sardegna e Assessore del lavoro e della cooperazione Alessandra Zedda, il sindaco di Tortolì Massimo Cannas e con il vescovo Antonello Mura. Relativamente al ruolo del Progetto Policoro è stata preziosa la relazione del formatore nazionale Simone Cabitza. Ci sono stati anche momenti di carattere esperienziale, con la visita a due realtà locali: la Cooperativa Pescatori di Tortolì e la Cooperativa Schema Libero di Baunei.
In tutti gli interventi e i confronti è emerso come sia fondamentale mettere al centro dei progetti d’impresa le persone per favorire lo sviluppo delle competenze lavorative e la creazione di rete e comunità per rilanciare territori che presentano, sì, tante difficoltà, ma con un potenziale di crescita elevato. Infine, non sono mancati i momenti di socializzazione, essenziali per la creazione del gruppo e tempo prezioso di confronti e crescita personale, oltre ai laboratori in cui sono state messe in pratica le nozioni apprese tramite la costruzione semplificata di un’impresa di comunità.
La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie alla disponibilità dei soggetti partner, che con pazienza e grande coinvolgimento hanno sposato lo spirito del Progetto Policoro, dimostrando ancora una volta che la relazione tra i giovani, il Vangelo e il lavoro può costituire la base concreta per la crescita e lo sviluppo integrale dei nostri territori.
Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. [Gc 5, 10-11]
Il passo della lettera di Giacomo è un’esaltazione vera della virtù della pazienza, come via che porta dritta alla felicità. La felicità come frutto maturo di un’attesa che non significa mai soltanto rassegnazione, ma sempre speranza e impegno, capacità di scorgere in ogni tempo e in ogni momento della propria vita un’occasione da abitare con fiducia e coraggio. Potrei dire che anche l’esperienza del Campo estivo nazionale del Progetto Policoro ha restituito il senso della lunga attesa di questi anni: era infatti da circa dieci anni che in Sardegna non veniva realizzato un simile momento formativo, occasione preziosa per stabilire e/o rinforzare le relazioni con realtà ecclesiali e di ispirazione cristiana vicine al mondo del lavoro.
Il Campo nazionale Policoro ad Arbatax: giovani e progetti per il lavoro
di Valentina Pani.
L’iniziativa, svoltasi dall’8 all’11 settembre presso la casa “Opera diocesana di assistenza religiosa e sociale Madonna d’Ogliastra” di Arbatax, ha visto la partecipazione di circa venti giovani provenienti da tutta Italia.
Diversi sono stati i promotori dell’iniziativa, fra tutti Confcooperative Sardegna e l’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro. Numerosi i temi affrontati: dalle strategie di sviluppo del territorio, ai percorsi di intervento più propriamente politico e sociale, ma ancora, dai modelli cooperativi al ruolo del mondo ecclesiale con gli animatori di comunità del Progetto Policoro e i propri uffici.
Sono intervenuti diversi ospiti, a partire dal presidente di Confcooperative Sardegna, Fabio Onnis, il direttore regionale Gilberto Marras e la vicepresidente nazionale Anna Manca. Così come è intervenuto il responsabile del Progetto CCI (Centro per la Cooperazione Internazionale) per la Cooperazione di Comunità, Giovanni Teneggi.
I ragazzi hanno potuto inoltre dialogare con la vicepresidente della Regione Sardegna e Assessore del lavoro e della cooperazione Alessandra Zedda, il sindaco di Tortolì Massimo Cannas e con il vescovo Antonello Mura. Relativamente al ruolo del Progetto Policoro è stata preziosa la relazione del formatore nazionale Simone Cabitza. Ci sono stati anche momenti di carattere esperienziale, con la visita a due realtà locali: la Cooperativa Pescatori di Tortolì e la Cooperativa Schema Libero di Baunei.
In tutti gli interventi e i confronti è emerso come sia fondamentale mettere al centro dei progetti d’impresa le persone per favorire lo sviluppo delle competenze lavorative e la creazione di rete e comunità per rilanciare territori che presentano, sì, tante difficoltà, ma con un potenziale di crescita elevato. Infine, non sono mancati i momenti di socializzazione, essenziali per la creazione del gruppo e tempo prezioso di confronti e crescita personale, oltre ai laboratori in cui sono state messe in pratica le nozioni apprese tramite la costruzione semplificata di un’impresa di comunità.
La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie alla disponibilità dei soggetti partner, che con pazienza e grande coinvolgimento hanno sposato lo spirito del Progetto Policoro, dimostrando ancora una volta che la relazione tra i giovani, il Vangelo e il lavoro può costituire la base concreta per la crescita e lo sviluppo integrale dei nostri territori.
Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. [Gc 5, 10-11]
Il passo della lettera di Giacomo è un’esaltazione vera della virtù della pazienza, come via che porta dritta alla felicità. La felicità come frutto maturo di un’attesa che non significa mai soltanto rassegnazione, ma sempre speranza e impegno, capacità di scorgere in ogni tempo e in ogni momento della propria vita un’occasione da abitare con fiducia e coraggio. Potrei dire che anche l’esperienza del Campo estivo nazionale del Progetto Policoro ha restituito il senso della lunga attesa di questi anni: era infatti da circa dieci anni che in Sardegna non veniva realizzato un simile momento formativo, occasione preziosa per stabilire e/o rinforzare le relazioni con realtà ecclesiali e di ispirazione cristiana vicine al mondo del lavoro.