In breve:

IL Cammino sinodale continua

Tavoli sindali

di Mons. Antonello Mura.
Il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia vive attualmente la fase profetica, che si concluderà con due appuntamenti: la seconda Assemblea Sinodale (31 marzo-3 aprile 2025) e quella dei Vescovi(26-29 maggio 2025).

Fino al 2 marzo le Diocesi sono chiamate, partendo dallo Strumento di lavoro e dalle schede tematiche, a proporre quali priorità si ritengono necessarie per la missione della Chiesa; priorità che confluiranno in una serie di Proposizioni attuative che verranno prima discusse e poi approvate dall’Assemblea Sinodale, per essere infine affidate al discernimento dei Vescovi. L’ultima tappa del Cammino sarà la riconsegna al Popolo di Dio del percorso e, soprattutto, delle decisioni che sono maturate in questi anni.

Contemporaneamente, e in sintonia di tematiche, ricordiamo che, sempre a partire dal 2021, si è celebrato il XVI Sinodo dei Vescovi, con un ampio coinvolgimento universale, e con le due Sessioni dell’ottobre 2023 e 2024. Il Documento finale, votato il 28 ottobre scorso, è stato approvato dalla maggioranza dei due terzi dei padri e madri sinodali, dopo aver esaminato oltre mille emendamenti. Da rimarcare che alcuni temi – indicati tra la prima e seconda Sessione del Sinodo – sono stati demandati a 10 Gruppi di studio, composti da esperti, viste le «molteplici e importanti questioni teologiche, non prive di ripercussioni giuridiche e pastorali». Essi dovranno relazionare al Papa entro il 25 giugno prossimo.

La motivazione di questa attribuzione ai Gruppi di studio è che si tratti di questioni complesse e «c’è bisogno di tempo, per giungere a scelte che coinvolgono la Chiesa tutta». Papa Francesco ha rassicurato dicendo che non è il «modo classico di rimandare all’infinito» e che lui continuerà «ad ascoltare i Vescovi e le Chiese affidate a loro».

Tra i temi ricordiamo quello sulla figura e il ministero del vescovo (Gruppo 7) in particolare in relazione ai criteri di selezione e al coinvolgimento nel procedimento di scelta delle varie componenti del Popolo di Dio.

Il Gruppo 9 si occupa delle questioni etiche controverse: fine vita, intelligenza artificiale, orientamento sessuale, …; temi che dovranno essere affrontati rileggendo «le categorie tradizionali dell’antropologia» ed «articolando meglio la circolarità tra dottrina e pastorale».

Al Gruppo 10, che si occupa della questione ecumenica, sono affidati tre grandi temi: l’ospitalità eucaristica, il rapporto tra primato e sinodalità, con una particolare attenzione al «modo di intendere il ministero petrino al servizio dell’unità».

Poi c’è il tema dell’attenzione alle relazioni con le Chiese orientali cattoliche (armena, copta, siriaca, maronita, …) e le questioni relative alla diaspora dei loro fedeli, con la proposta di creare un Consiglio dei Patriarchi presso il Papa (Gruppo 2).

Da notare anche altri due temi, in sintonia con la sensibilità di questo tempo: La missione nell’ambiente digitale (Gruppo 31) e Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali (Gruppo 5).

Accanto ai dieci Gruppi vi è, inoltre, una commissione canonistica, che deve fare proposte di modifiche del diritto canonico.

Ecco perché il Sinodo continua in Italia e nel mondo, perché rimane sempre necessario rendere il metodo sinodale uno strumento idoneo alla missione della Chiesa di oggi.

Antonello Mura

 

 

 

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