di Anna Maria Piga.
“Ecco la luce che vince le tenebre” recitava così l’annuncio della XI edizione del Concorso Diocesano Presepi per 2019, sintetizzando, dal prologo del vangelo di Giovanni, il verso“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”(Gv,1,9).
Ai partecipanti era chiesto di rendere visibile attraverso la metafora della luce quanto si compia nell’incarnazione di Gesù, nella venuta del figlio di Dio.
La difficoltà del tema non ha spaventato i concorrenti, che hanno messo a frutto le proprie conoscenze bibliche, rispondendo davvero in molti con opere significative di notevole fattura. Il regolamento prevedeva che ogni realizzazione fosse accompagnata da una scheda descrittiva dell’elaborato. La giuria avrebbe tenuto conto della tecnica e del valore estetico, ma soprattutto della creatività con cui si è interpretato il tema.
Non è stato semplice scegliere i vincitori, ma sicuramente la giuria ha voluto premiare non solo l’attinenza al tema e agli altri criteri codificati ma anche la contestualizzazione nella contemporaneità.
Il 25 gennaio a conclusione della Scuola di teologia, nell’aula magna del seminario il vescovo Antonello Mura ha consegnato i premi ai vincitori della XI edizione.
Per la sezione Parrocchie che comprende chiese famiglie e rioni il premio è stato assegnato ai giovanissimi della parrocchia S. Pietro di Perdasdefogu, che spiegano: “nel mondo in cui viviamo, sono sempre presenti le tenebre che cercano di oscurare la Luce di Dio. Gesù viene oggi a portare la sua Luce attraverso la Parola accolta con umiltà nei cuori”.
L’Amazzonia, interessata da tanti incendi; l’Africa palcoscenico di guerre, sfruttamenti, emigrazione; la nostra piccola comunità, simboleggiata dalla nostra Chiesa e dal Poligono Interforze tutti abbiamo bisogno, per vincere le tenebre del nostro cuore, della Luce che viene dalla natività del Signore.
Per la sezione Scuole ha avuto il premio la Scuola secondaria di primo grado Lanusei.
La descrizione: tante frasi prese dalla Bibbia parlano di luce “…è venuta nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). In particolare emerge la frase: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12) Le frasi e la natività sono disposte in forma di croce, segno per i cristiani non di sconfitta ma di vittoria, non di morte ma di vita, non di tenebre ma di luce. Infatti, la risurrezione di Gesù, passata attraverso la morte in croce, ha portato e vuole portare ancora oggi una luce di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Il premio speciale per la sezione Parrocchie è andato al rione Piazza Bucca e turru Urzulei
Il significato principale- dicono le autrici – è il filo che unisce, questo filo è in grado di unire qualsiasi diversità. Un filo che porta alla luce della creazione, una luce raggiungibile solo grazie alla collaborazione, condivisione e solidarietà. Un filo che ha reso luminosi i singoli pezzi che da soli non avrebbero potuto brillare così come fanno ora.
I vincitori del concorso diocesano Presepi
di Anna Maria Piga.
“Ecco la luce che vince le tenebre” recitava così l’annuncio della XI edizione del Concorso Diocesano Presepi per 2019, sintetizzando, dal prologo del vangelo di Giovanni, il verso“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”(Gv,1,9).
Ai partecipanti era chiesto di rendere visibile attraverso la metafora della luce quanto si compia nell’incarnazione di Gesù, nella venuta del figlio di Dio.
La difficoltà del tema non ha spaventato i concorrenti, che hanno messo a frutto le proprie conoscenze bibliche, rispondendo davvero in molti con opere significative di notevole fattura. Il regolamento prevedeva che ogni realizzazione fosse accompagnata da una scheda descrittiva dell’elaborato. La giuria avrebbe tenuto conto della tecnica e del valore estetico, ma soprattutto della creatività con cui si è interpretato il tema.
Non è stato semplice scegliere i vincitori, ma sicuramente la giuria ha voluto premiare non solo l’attinenza al tema e agli altri criteri codificati ma anche la contestualizzazione nella contemporaneità.
Il 25 gennaio a conclusione della Scuola di teologia, nell’aula magna del seminario il vescovo Antonello Mura ha consegnato i premi ai vincitori della XI edizione.
Per la sezione Parrocchie che comprende chiese famiglie e rioni il premio è stato assegnato ai giovanissimi della parrocchia S. Pietro di Perdasdefogu, che spiegano: “nel mondo in cui viviamo, sono sempre presenti le tenebre che cercano di oscurare la Luce di Dio. Gesù viene oggi a portare la sua Luce attraverso la Parola accolta con umiltà nei cuori”.
L’Amazzonia, interessata da tanti incendi; l’Africa palcoscenico di guerre, sfruttamenti, emigrazione; la nostra piccola comunità, simboleggiata dalla nostra Chiesa e dal Poligono Interforze tutti abbiamo bisogno, per vincere le tenebre del nostro cuore, della Luce che viene dalla natività del Signore.
Per la sezione Scuole ha avuto il premio la Scuola secondaria di primo grado Lanusei.
La descrizione: tante frasi prese dalla Bibbia parlano di luce “…è venuta nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). In particolare emerge la frase: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12) Le frasi e la natività sono disposte in forma di croce, segno per i cristiani non di sconfitta ma di vittoria, non di morte ma di vita, non di tenebre ma di luce. Infatti, la risurrezione di Gesù, passata attraverso la morte in croce, ha portato e vuole portare ancora oggi una luce di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Il premio speciale per la sezione Parrocchie è andato al rione Piazza Bucca e turru Urzulei
Il significato principale- dicono le autrici – è il filo che unisce, questo filo è in grado di unire qualsiasi diversità. Un filo che porta alla luce della creazione, una luce raggiungibile solo grazie alla collaborazione, condivisione e solidarietà. Un filo che ha reso luminosi i singoli pezzi che da soli non avrebbero potuto brillare così come fanno ora.