In breve:

I Salmi: leggere, comprendere e pregare

Salmi

di Giovanni Deiana.
Una doverosa premessa
In questi anni di collaborazione con L’Ogliastra ho trattato quasi tutti gli aspetti della Sacra Scrittura, ma non ho mai affrontato il tema dei Salmi. Tuttavia, tale omissione non è imputabile a dimenticanza o a scarsa considerazione da parte mia per l’argomento. È stata una scelta ponderata che cerco di spiegare. I Salmi sono Parola di Dio, come il resto della nostra Bibbia, ma hanno una caratteristica particolare: rappresentano la liturgia che ogni fedele, trasformatosi in sacerdote, celebra nel santuario della propria anima, e con la quale entra in contatto con Dio! È quindi una materia estremamente delicata che per essere trattata adeguatamente esige, oltre alla competenza esegetica, una particolare sensibilità spirituale che sconfina nella mistica! I Salmi, insomma, rientrano nell’ambito della coscienza individuale, dove si entra in punta di piedi rispettando la sacralità del tempio che Dio ha posto in ogni uomo! Ecco perché ho evitato il tema dei Salmi: ogni persona ha il diritto di assaporarli a modo suo senza interferenze esterne!

I Salmi. Parola di Dio speciale
Cercherò tuttavia di fornire quelle nozioni che possono aiutare ogni fedele ad affrontare la recita dei Salmi con maggiore consapevolezza della loro peculiarità. Essi poi hanno assunto grande importanza da quando, dopo la riforma liturgica introdotta dal Vaticano II, è invalso l’uso di far precedere la Santa Messa dalla recita delle Lodi. Come già accennato in precedenza, i Salmi sono Parola di Dio come il resto della Sacra Scrittura, ma con una caratteristica speciale: mentre infatti il resto dei libri biblici contengono la Parola che parte da Dio e arriva agli uomini, i Salmi compiono il percorso inverso: sono parole che partono dall’uomo e arrivano a Dio.

I Salmi. Voce dello Spirito
Sono, per questo, Parola di Dio di serie B? Tutt’altro! I Salmi sono stati ispirati dallo Spirito e quando il fedele li recita presta la sua voce allo Spirito che agisce nei cuori dei credenti. San Paolo ha una pagina straordinaria dedicata proprio all’azione di questo ospite straordinario delle nostre anime: «Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abba! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio» (Romani 8,15-16). Lo Spirito Santo che abita in ogni fedele ne guida le azioni e persino la preghiera: «Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio» (Romani 8,26-27).
Ecco la funzione dei Salmi: sono la voce dello Spirito, che dal cuore di ogni fedele arriva a Dio. Insomma, in ogni persona Egli agisce e cura i collegamenti con il Padre! Naturalmente questa verità fondamentale della vita cristiana trova attuazione in tutti i momenti di preghiera, ma specialmente quando recitiamo i Salmi: lo Spirito, che ne è l’ autore, unisce la sua voce potente alla nostra flebile invocazione!

Una tradizione antica.
Prima che arrivasse il cristianesimo, già il Giudaismo aveva riservato a questa raccolta di preghiere una funzione speciale: gli ebrei, che non potevano recarsi a Gerusalemme dove esisteva l’unico tempio, nel Libro dei Salmi avevano il loro piccolo santuario domestico; attraverso la recita di quei canti, essi si univano al coro dei credenti sparsi in tutto il mondo. Un riscontro di tale popolarità dei Salmi al tempo di Gesù ci proviene dalla comunità di Qumran; questi monaci pre-cristiani, abitanti vicino al Mar Morto, li consideravano fondamentali per la loro spiritualità tanto che nella loro biblioteca ne sono state trovate 40 copie! Insieme al profeta Isaia, era il libro più letto. Inoltre, non solo recitavano i Salmi tramandati dalla tradizione e che noi possediamo nelle nostre Bibbie, ma ne componevano altri. Anche di questi ne sono stati trovati svariati rotoli.
Ben venga quindi l’uso di pregare adoperando questi autentici monumenti di spiritualità; in tal modo i cristiani perpetuano un’antica tradizione che ha alimentato generazioni di Santi i quali, nella recita di queste antiche preghiere, hanno trovato la forza per trasformare la banale quotidianità in sublime offerta.

Qualche nozione… tecnica
La nostra Bibbia riporta 150 Salmi suddivisi in cinque parti: 1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150. Ogni salmo, inoltre, è introdotto da qualche informazione storica e indicazioni sulle modalità di come veniva cantato. Naturalmente perché quei salmi possano veramente sprigionare la loro forza devono essere capiti! Questa purtroppo è la grossa difficoltà che si incontra quando si recitano questi straordinari canti. È noto infatti che le poesie sono opere d’arte dense di significato e per essere comprese necessitano di una spiegazione preliminare! Non basta quindi invitare i fedeli a recitare le Lodi: è indispensabile aiutarli perché comprendano adeguatamente i Salmi!

Per saperne di più
Ai lettori interessati ad approfondire l’argomento, segnalo alcuni libri che possono risultare di grande aiuto. Senza dubbio l’opera più ampia è quella di Ravasi (G. RAVASI, Il Libro dei Salmi, I-III, EDB, Bologna 1997) che è un’autentica enciclopedia sull’argomento, in quanto ha raccolto tutto quello che può avere relazione con il libro biblico. Una seconda opera, meno ampia ma ugualmente di ottimo livello, è stata scritta da due docenti del Pontificio Istituto Biblico: L. ALONSO SCHÖKEL, C. CARNITI, I Salmi, Borla, Roma 1992-1993. In ultimo, ma non per importanza, raccomando il commentario di Lorenzin (T. LORENZIN, I Salmi, Paoline, Milano 2000), un’opera che ha il pregio di essere meno tecnica delle precedenti e più accessibile anche alle …tasche dei semplici fedeli.

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