In breve:

“Giovani e volontariato: mi sta a cuore”

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di Antonio Carta.

La gioiosa esperienza di 57 ragazzi ogliastrini presso il centro Caritas di Tortolì

Il Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, in collaborazione con il Servizio diocesano Caritas, ha proposto nelle giornate tra il 31 luglio e il 12 agosto 2024 il progetto Giovani e Volontariato: mi sta a cuore! coinvolgendo 57 tra ragazzi, adolescenti e giovani provenienti da 9 diverse realtà parrocchiali della nostra diocesi, vivendo insieme – nei locali del centro Caritas di Tortolì – giornate di fraternità, amicizia, dialogo e confronto.

Con il fondamentale contributo dei seminaristi e l’accompagnamento prezioso e costante del Direttore Caritas, Cristiana Boi, i giovani hanno conosciuto la realtà della Caritas diocesana, visitando gli ambienti in cui si svolgono i diversi servizi, ascoltando la testimonianza di alcuni volontari, vivendo momenti di preghiera e riflessione, anche attraverso il divertimento, con alcuni momenti ludici di musica e danza, mettendo anche le mani in pasta riscoprendosi artigiani, creatori di bellezza, fatti a immagine e somiglianza di un Dio che per amore gli ha creati dando a ciascuno il compito di amare se stessi e il prossimo posto loro accanto nelle strade della vita.
Le testimonianze

«Sono andata alla Caritas solo alcuni giorni, a causa della distanza tra il mio paese e Tortolì. Io e il mio gruppo di amiche, insieme alle nostre animatrici, siamo state accolte benissimo. Abbiamo vissuto momenti di divertimento, ma anche di preghiera e riflessione, e ogni attimo lo abbiamo vissuto col sorriso. Questa esperienza mi è servita per capire l’importanza della carità nei confronti dei nostri fratelli, ma anche per riflettere su quanto siamo fortunati e quanto bisogna imparare a gradire le piccole cose, valorizzando i piccoli gesti, perché per qualcun altro possono essere una grande cosa». Sofia Codonesu, Villaputzu

«Che belle le giornate di Pastorale Giovanile in Caritas! Il diacono, i seminaristi e i sacerdoti hanno saputo coinvolgere grandi e piccoli con attività interessanti e giochi divertenti. Con la loro simpatia ci hanno fatto ridere, esprimere le nostre emozioni attraverso laboratori, preghiere e confronto. Ci hanno fatto conoscere più a fondo la bellezza di avere Dio vicino, che parla al nostro cuore, e l’importanza di saper riconoscere ogni nostra emozione in ogni situazione. Ci hanno insegnato l’importanza del servizio Caritas e la gioia delle persone che fanno volontariato, l’importanza dell’aiutare i più bisognosi, la fondamentale importanza dell’amicizia e dell’avere cuore verso il prossimo. Ho visto i più piccoli molto coinvolti nelle attività. Io e mio fratello ringraziamo il Signore e Maria santissima per questa bella esperienza di vita». Julien Cuccu, Tortolì – Stella Maris

«Un’esperienza molto divertente e le persone che hanno partecipato l’hanno reso ancora più piacevole. Le attività vissuto sono state per me molto interessanti e stimolanti. Se dovessi trovare un difetto è la durata veramente ridotta! Mi piacerebbe che giornate come queste si potessero ripetere più volte durante l’estate». Severino Piu, Tortolì – Sant’Andrea

«Ho partecipato solo ad alcuni dei giorni proposti, ma posso realmente dire che è stata una bella esperienza, davvero divertente. Io ho partecipato anche l’anno scorso e la prima cosa che ho notato è stata la grandezza del gruppo, molto più numeroso rispetto alle scorse volte. Da un lato è stato molto bello, però ho notato che è stato più difficile instaurare relazioni con tutti i partecipanti. Ad ogni modo credo sia molto importante vivere attività di volontariato, che diano il senso reale al luogo in cui viviamo questa esperienza: la Caritas». Lorenzo Cau, Tortolì – San Giuseppe

«Abbiamo proposto ai ragazzi coinvolti alla Caritas diocesana un percorso centrato sul confronto tra due misteri profondissimi: quello di Dio che crea, solo per amore, il mondo e ogni cosa contemplabile e quello dell‘artista che mediante l’ispirazione, segno della grazia, non solo esprime se stesso, ma cerca di andare oltre, di comunicare ciò che ha dentro, quel che ha nel cuore.

Avere cuore era anche il tema della pastorale del turismo 2024. Allora lavorando insieme, noi seminaristi, la Pastorale Giovanile con la direzione Caritas diocesana e soprattutto il Vescovo, facendo rete con le parrocchie, abbiamo pensato che per i ragazzi si poteva fare di più: occorreva avere cuore. In effetti attraverso i laboratori di tecnica plastica, i giovani futuri volontari hanno potuto meditare su come il Signore dà a ognuno la possibilità di fare di sé un’opera d’arte, per scoprire che con le proprie mani si può fare, aiutare, trasformare, anche le persone. Anche quelle più dimenticate e in genere respinte possono trasformarsi, con l’aiuto dei fratelli, in meraviglie ammirabili, a immagine dell’opera creativa di Dio.

Non posso nascondere la mia meraviglia nel vedere come i ragazzi hanno risposto, facendo squadra tra loro, creando non solo stupende piccole opere d’arte, ma soprattutto suscitando alla Caritas un vero contesto di comunità, di divertimento semplice e sano, ma anche di prossimità alla sofferenza, alle povertà. Hanno avuto cuore e questo ci fa guardare con fiducia al volontariato Caritas nei prossimi anni con i suoi giovani volontari». Paolo Balzano, seminarista

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