Genoma in (s)vendita
Perdasdefogu. Il segreto della longevità degli ogliastrini rischia di finire nel nulla, insieme con il risultato di anni di ricerche, per poche migliaia di euro mancanti all’appello. Sta, infatti, per essere staccata la spina al Parco Genos, ciò che rimane, quindici anni dopo, dell’ambizioso progetto SharDna, fondato da Renato Soru e oggi in corso di procedura fallimentare al tribunale di Cagliari.
E’ allarme in Ogliastra e, in particolare, a Perdasdefogu, dove si trova la biobanca che custodisce i campioni del Dna e l’imponente banca dati che contiene gli alberi genealogici di circa 14mila ogliastrini, i quali a partire dal 2000 hanno donato il proprio sangue per contribuire alla ricerca su malattie rare. A chi appartengono questi dati? Quanto valgono queste banche? A coloro che hanno messo a disposizione i propri profili genetici, firmando un modulo di consenso informato, o al Parco Genos? Sono le domande che si fanno in questi giorni i sindaci di Perdasdefogu e Talana, Mariano Carta e Franco Tegas, rappresentanti degli ultimi enti pubblici rimasti, ancora per poco, nella compagine societaria del parco. Essi, infatti, in base alle nuove disposizioni su enti locali e società partecipate dovranno disfarsi di quel 9 per cento della società che ciascuno di essi ha conservato, dopo che – nel 2012 -, con la prima stretta sulle partecipate, avevano dovuto disfarsi del 36 per cento (del 18% ciascun comune), perdendo così quella maggioranza del pacchetto azionario (54%) che aveva garantito il rispetto dei dati messi gratuitamente a disposizione dai cittadini. E non si può dire che lo abbiano fatto per rimpinguare le casse comunali: per quel 18 per cento, Perdasdefogu e Talana avevano incassato appena tredicimila 827 euro a testa. Il valore del parco genetico dell’Ogliastra è infatti stimato in 76mila euro: una cifra ridicola se rapportata al valore di SharDna che il fondatore stimava all’epoca della vendita in 4 milioni di euro.
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