Ecco le nuove Guide turistiche religiose
di Rita Valentina Erdas.
Si è concluso con una cerimonia di consegna dei diplomi il corso per Guide turistiche religiose, organizzato dalla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna in collaborazione con la Fondazione Destinazione pellegrinaggi e la Regione Sardegna.
«Al termine di questo corso devo esprimere i ringraziamenti della facoltà nei confronti di tutti coloro che materialmente hanno portato avanti questo corso – ha esordito il preside della facoltà don Mario Farci –. Che fare adesso? Mi vengono in mente le parole che Paolo VI, al termine del Concilio Vaticano II, rivolgeva agli osservatori delegati delle altre confessioni cristiane: “Proviamo una certa solitudine che adesso ci addolora, vorremo avervi sempre con noi”. Questa solitudine che si prova quando ci si saluta, può essere mitigata da un arrivederci. Avete conosciuto il nostro ambiente, vorrei invitarvi a considerare la nostra facoltà come casa vostra, vi accoglieremo sempre a braccia aperte».
Ha preso poi la parola Renato Tomasi, in rappresentanza della Regione Sardegna che, dopo aver ringraziato il vescovo Antonello Mura, presidente della Conferenza Episcopale Sarda, la Facoltà di Teologia, e la Fondazione, ha continuato: «Sono emerse professionalità, competenze e un grande fattore umano che hanno portato a formare un gruppo che oggi si confronta rilanciando appuntamenti, incontri e momenti di lavoro. Per noi è già un successo e, visti i risultati, l’impegno è che anche per il 2023 si rinnovi questa esperienza. Questo gruppo di 36 persone rappresenta il rapporto diretto con il territorio che mancava».
La parola è poi passata a Padre Fabrizio Congiu, uno dei docenti del corso che, con le parole di papa Francesco, “chi condivide non divide, chi divide non condivide”, ha evidenziato come la Chiesa sarda, nel collaborare con la Regione in questo progetto, abbia mostrato il volto di una Chiesa che condivide, che vuole mettersi in gioco e vivere un’esperienza umana profonda «che riporta alla vera profondità umana che per noi è Gesù Cristo».
Al termine del corso ogni partecipante ha presentato un progetto che riguarda un cammino, un pellegrinaggio, un percorso turistico religioso e culturale; lavori che sono stati apprezzati dagli organizzatori per le diverse tematiche e per i territori interessati, come ha evidenziato Andrea Oppo della Facoltà di Teologia.
«All’inizio di questo corso – ha detto il vescovo di Nuoro e di Lanusei, mons. Antonello Mura – vedevo volti tesi, molti interrogativi; poco fa invece, qualcuno mi ha detto che è pronto a ricominciare: questo è il miglior complimento. Non so quali attese avete raggiunto. I vostri progetti sono molto interessanti e creativi e mi auguro che riusciate a realizzarli nelle vostre diocesi, insieme al contributo della Regione, perché se quello che avete fatto non torna nei vostri territori non è servito a nulla».
Infine, un pensiero da parte dei corsisti: «È stata una bella esperienza perché abbiamo potuto incontrarci e confrontarci tra noi e con i docenti, siamo cresciuti molto. Ringraziamo per l’opportunità che ci avete dato, anche di creare un gruppo, un contatto cristiano, una comunità che lavora per il bene della propria terra. Grazie a questo corso abbiamo avuto la possibilità di emergere, di trasmette e offrire agli altri una nostra idea di turismo e di luoghi, perché siamo noi che dobbiamo proporre il nostro territorio e non aspettare che siano gli altri a chiederci cosa vogliono». Al termine, la consegna degli attestati di partecipazione con l’augurio che questo non rappresenti la fine di un’esperienza, ma l’inizio di una collaborazione proficua tra professionalità, istituzioni e Chiesa per la valorizzazione della nostra terra.
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