Droga in Ogliastra: la mappa di un’escalation
di Claudia Carta.
Ogliastra. Terra dai forti richiami e dagli anfratti selvaggi, dove respira, indomito e fiero, lo spirito della sua gente. Tutto vero.
C’è poi, però, l’Ogliastra dei quotidiani. Quella della cronaca nera, capace di tessere trame di morte in modo palese, con raffiche di pallettoni dai muretti a secco. O subdola e spietata, lenta e inesorabile fra traffici illeciti. Ogliastra terra di droga. Può sembrare di cattivo gusto, ma non lo è. Può rompere il bucolico quadretto riprodotto dalle blasonate riviste di viaggi e natura, ma tant’è. La brutta copia di questa terra. E se a questo si aggiunge che sono i ragazzi, adolescenti e giovanissimi, a esserci dentro fino al collo, allora la ferita diventa piaga putrida e dolorosa.
Cannabis. Una pianta la cui coltivazione è estremamente semplice. Da aprile a ottobre il clima mediterraneo ne favorisce la crescita con pochi accorgimenti. L’Ogliastra? Un Eden: «Il territorio ogliastrino – ha spiegato il Capitano della Compagnia Carabinieri di Lanusei, Claudio Paparella – e più in generale, buona parte del territorio isolano, è caratterizzato da una morfologia e un’orografia particolarmente favorevoli alla diffusione di coltivazioni illecite di marijuana che si concentrano soprattutto nel periodo che va dalla primavera all’autunno inoltrato. L’Ogliastra, così come hanno dimostrato negli ultimi anni le tante operazioni concluse, ha sempre offerto terreno fertile per chi cerca di emergere economicamente con lo spaccio di sostanze stupefacenti approfittando di persone, soprattutto ragazzi di giovanissima età, che, cercano un effimero conforto o sballo nell’utilizzo di sostanze vietate. In questo contesto gli spacciatori, taluni anche da lunga data, credendosi più furbi, riescono a farsi strada tra la collettività, vedendo nella loro attività illecita un guadagno facile».
(Continua…)
Puoi leggere l’articolo integrale su L’Ogliastra, periodico in abbonamento della Diocesi di Lanusei.
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