Dove prima si vendeva la droga, oggi si spacciano libri. A tu per tu con Rosario Esposito La Rossa
di Augusta Cabras.
Rosario, come è nato il vostro progetto culturale?
Il nostro progetto nasce dopo la morte di mio cugino Antonio Landieri, vittima innocente di camorra. Era un ragazzo diversamente abile di 25 anni ucciso per errore a Scampia durante una faida tra clan. Io ho dedicato un libro ad Antonio che si intitola Al di là della neve, pubblicato da una storica casa editrice di Napoli, Marotta&Cafiero Editori, quando avevo 17 anni. Tutto è partito da lì, dal dolore per la perdita di Antonio e dalla lotta per far sì che venisse riconosciuta, alla sua vita ancor prima che alla sua morte, la dignità che meritava.
Da lì è nato il nostro sogno “impossibile” di rendere Scampia luogo di libri e bellezza, di opportunità e cultura, da lì è nata la storia della nostra casa editrice.
Dopo due anni dalla pubblicazione del mio libro, i proprietari della casa editrice Tommaso Marotta e Anna Cafiero hanno deciso di regalare a me e a mia moglie, Maddalena Stornaiuolo il marchio che abbiamo preso da Posillipo, quartiere bene di Napoli, e lo abbiamo portato a Scampia. Da lì, dal 2010 abbiamo iniziato a questa avventura.
Immagino sia stato anche simbolico, portare la casa editrice da Posillipo a Scampia.
Simbolico e reale allo stesso tempo. È stato un segno per la città, ma fisicamente noi abbiamo la sede a Scampia e pubblichiamo a Scampia.
Come è stata accolta dal quartiere, questa nuova realtà?
Inizialmente a questo progetto non ci credevano molte persone. Noi ci abbiamo creduto e con il tempo siamo arrivati a quello che siamo ora. Siamo cresciuti, siamo arrivati a pubblicare autori come Stephen King, Daniel Pennac, Antonio Skármeta e questo ci ha dato credibilità. Inoltre abbiamo aperto la prima libreria dell’area nord di Napoli, La scugnizzeria, che è una libreria per ragazzi.
Ho letto sulle vostre pagine dell’iniziativa “Libro sospeso”. Di che cosa si tratta?
Il libro sospeso, così come il caffè sospeso, ormai entrato nella tradizione napoletana, è il libro che viene acquistato, lasciato in libreria e distribuito ai ragazzi che non possono permettersi l’acquisto. Seminiamo cultura dove per tanti anni le opportunità culturali sono mancate. Dopo anni e anni di narrazione tossica fatta sul nostro territorio, e su Scampia in particolare, è arrivato il momento di raccontare in modo diverso. È il momento di fare cultura e abbiamo bisogno di un ottimo megafono.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Come casa editrice quest’anno pubblicheremo Herta Müller, Don DeLillo, Ian Russell McEwan che per noi sono nomi importantissimi e siamo felicissimi di tutto quello che sta accadendo. Mentre, come libreria cercheremo di aprire nei prossimi mesi quello che abbiamo chiamato “L’Ospedale dei libri”, che è un laboratorio tipografico per ragazzi, dove con caratteri mobili di legno e di piombo di fine ‘800 si riuscirà a stampare, così come stampava proprio Gutenberg. L’obiettivo è di insegnare ai ragazzi la stampa e di farne assaporare la bellezza.
Che meraviglia! In questo modo il vostro legame con la città e con il quartiere si fa ancora più stretto, nel momento in cui riuscite a coinvolgere attivamente i ragazzi e le ragazze…
Sì, il legame è molto stretto. Qui vengono più di ottanta ragazzi e ragazze a fare attività, laboratori di teatro… Abbiamo realizzato una sala teatrale in uno spazio polivalente, la Palestra degli artisti, e qui i ragazzi vengono a fare corsi di recitazione.
Oltre all’attenzione per la dimensione sociale e culturale, svolgete il vostro lavoro con uno sguardo speciale all’ambiente.
Per noi è importantissimo anche questo aspetto. Tutti i nostri libri sono stampati su carta riciclata al 100%. Per realizzare i volumi non è necessario abbattere nessun albero. Il processo di sbiancamento della carta avviene senza cloro e il colore grigio della pagine dei volumi è una tonalità rilassante che fa bene agli occhi e agevola la lettura. Gli inchiostri utilizzati per la stampa sono senza piombo, a base vegetale e acquosa, così come le colle utilizzate per la rilegatura sono senza plastificanti. I volumi della casa editrice sono biodegradabili e rispettano totalmente il protocollo di Kyoto. Stampiamo a Km 0, perché preferiamo stampare da tipografie situate nel Comune di Napoli, piuttosto che affidarci a stamperie low cost. I testi sono Long Life, resistono nel tempo e non ingialliscono, non sono libri a obsolescenza programmata. Grazie a questo sistema, ogni volta che vengono stampate 1000 copie di un volume vengono salvati 7 alberi alti 20 metri, risparmiati oltre 438.200 litri d’acqua (219.100 bottiglie da due litri) ed evitato il consumo di corrente elettrica pari a 4900 kWh.
Siete innovativi e sostenibili e i risultati confermano che questa sia la strada giusta e vincente.
Lo speriamo! Non è facile, ma ci crediamo fortemente.
Da quante persone è composta la vostra impresa sociale?
Siamo in sette, arriviamo da percorsi di formazione differenti e ci siamo ritrovati intorno all’amore per i libri. Siamo un’impresa pizzo free, volevamo dare un altro messaggio forte al nostro territorio.
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