di Giusy Mameli.
Gratitudine, gioia, emozione. Tre parole che ancora risuonano insieme al canto Olio di letizia, commovente motivo trainante della celebrazione.
Questa la sintesi dell’ordinazione di don Alfredo Diaz: dono suo personale ma, come per ogni sacerdote, dono alla comunità. Le mascherine del distanziamento hanno celato le tante lacrime dicommozione, come per un figlio, un fratello.
Il vescovo Antonello, oltre a ripercorrere le tappe della scelta di Alfredo di radicarsi nella nostra diocesi, ha ricordato l’importanza del perdono infinito, riprendendo il Vangelo del giorno: un uomo perdonato da Dio che sa perdonare i fratelli.
Una celebrazione di Chiesa unita, solidale, vissuta con l’intensità del sacramento dell’imposizione delle mani di Mons. Antonello e di tutti i sacerdoti: un’infusione dello Spirito percepita con autentica devozione.
Don Danilo, durante la prima messa a Lanusei, ha ripercorso la liturgia dell’esaltazione della Croce ricordando le tappe sì di sofferenza, ma con autentica fede in Gesù. E il sorriso rassicurante di don Alfredo, che tutti abbiamo imparato ad apprezzare per la mitezza, la discrezione ma anche per la profondità nella riflessione, la vicinanza ai giovani, la promozione dell’adorazione eucaristica, ha illuminato entrambe le celebrazioni.
Egli, oltre a vivere al fianco del vescovo gli impegni diocesani, è cresciuto nella parrocchia della Cattedrale, a stretto contatto soprattutto con l’Azione Cattolica. Anche per questo l’Associazione, fin dal suo arrivo, l’ha considerato uno di noi e ne seguirà il percorso umano e sacerdotale con particolare affetto, impegnandosi a compensare, in parte, la lontananza dalla famiglia di origine, tuttavia partecipe dal Venezuela grazie alla diretta Facebook sul canale Ogliastraweb la sera dell’ordinazione.
Spesso non siamo consapevoli di quanto le vocazioni sacerdotali e religiose provenienti dai continenti extraeuropei abbiano arricchito e rinnovato le nostre comunità. In un certo senso compensano le vocazioni missionarie che dall’Europa si sono sparse nel mondo.
Una diocesi, anche la nostra, seppur numericamente ridotta, oramai sempre più universale.
Don Alfredo – insieme ad altri sacerdoti, diaconi, seminaristi – è un esempio, per i nostri ragazzi, di gioventù consapevole e gioiosa, anche nella vocazione sacerdotale; ha saputo coltivare amicizie e relazioni per inserirsi gradualmente tra noi.
Non è facile un cambiamento così radicale dall’epoca degli studi a Roma: siamo certi che, con fedeltà ed entusiasmo, egli saprà corrispondere al progetto di Dio.
Grazie don Alfredo: siamo felici e orgogliosi di averti con noi e di essere tuoi amici.
Diocesi in festa per Don Alfredo Diaz
di Giusy Mameli.
Gratitudine, gioia, emozione. Tre parole che ancora risuonano insieme al canto Olio di letizia, commovente motivo trainante della celebrazione.
Questa la sintesi dell’ordinazione di don Alfredo Diaz: dono suo personale ma, come per ogni sacerdote, dono alla comunità. Le mascherine del distanziamento hanno celato le tante lacrime dicommozione, come per un figlio, un fratello.
Il vescovo Antonello, oltre a ripercorrere le tappe della scelta di Alfredo di radicarsi nella nostra diocesi, ha ricordato l’importanza del perdono infinito, riprendendo il Vangelo del giorno: un uomo perdonato da Dio che sa perdonare i fratelli.
Una celebrazione di Chiesa unita, solidale, vissuta con l’intensità del sacramento dell’imposizione delle mani di Mons. Antonello e di tutti i sacerdoti: un’infusione dello Spirito percepita con autentica devozione.
Don Danilo, durante la prima messa a Lanusei, ha ripercorso la liturgia dell’esaltazione della Croce ricordando le tappe sì di sofferenza, ma con autentica fede in Gesù. E il sorriso rassicurante di don Alfredo, che tutti abbiamo imparato ad apprezzare per la mitezza, la discrezione ma anche per la profondità nella riflessione, la vicinanza ai giovani, la promozione dell’adorazione eucaristica, ha illuminato entrambe le celebrazioni.
Egli, oltre a vivere al fianco del vescovo gli impegni diocesani, è cresciuto nella parrocchia della Cattedrale, a stretto contatto soprattutto con l’Azione Cattolica. Anche per questo l’Associazione, fin dal suo arrivo, l’ha considerato uno di noi e ne seguirà il percorso umano e sacerdotale con particolare affetto, impegnandosi a compensare, in parte, la lontananza dalla famiglia di origine, tuttavia partecipe dal Venezuela grazie alla diretta Facebook sul canale Ogliastraweb la sera dell’ordinazione.
Spesso non siamo consapevoli di quanto le vocazioni sacerdotali e religiose provenienti dai continenti extraeuropei abbiano arricchito e rinnovato le nostre comunità. In un certo senso compensano le vocazioni missionarie che dall’Europa si sono sparse nel mondo.
Una diocesi, anche la nostra, seppur numericamente ridotta, oramai sempre più universale.
Don Alfredo – insieme ad altri sacerdoti, diaconi, seminaristi – è un esempio, per i nostri ragazzi, di gioventù consapevole e gioiosa, anche nella vocazione sacerdotale; ha saputo coltivare amicizie e relazioni per inserirsi gradualmente tra noi.
Non è facile un cambiamento così radicale dall’epoca degli studi a Roma: siamo certi che, con fedeltà ed entusiasmo, egli saprà corrispondere al progetto di Dio.
Grazie don Alfredo: siamo felici e orgogliosi di averti con noi e di essere tuoi amici.