Dietro le quinte del Convegno
di Maurizio Piras.
La logistica del Convegno? Pensata, studiata e realizzata con il cuore, grazie alla sinergia e al coinvolgimento di un’intera comunità. Uno staff sempre più collaudato e inclusivo che ogni anno svolge un lavoro impeccabile, capace di rendere l’appuntamento diocesano un evento di altissimo livello anche nelle dinamiche organizzative
Quando nel 2015 la comunità parrocchiale di San Giuseppe è stata chiamata a ospitare il 1° Convegno Diocesano, il senso di partecipazione, di collaborazione, le attività e le occasioni di incontro hanno avuto un notevole slancio e sono divenute col tempo sempre più luoghi di confronto con prospettive comuni. Gli esempi non mancano: il gruppo oratorio, il gruppo canto, il gruppo adorazione, ecc.
L’occasione di ospitare e collaborare per organizzare l’accoglienza del Convegno è diventato così un modo di essere, di esprimersi, di incontrarsi, in cui si vive gli uni per gli altri, si cerca il bene altrui come il proprio, ci si stima a vicenda, per assumere uno stile di vita e comunicare speranza agli uomini e alle donne della comunità.
In questo senso, tutti i gruppi della Parrocchia (gruppo catechistico, gruppo Via Crucis vivente, gruppo pulizie, gruppo canto, ecc.) si sono aperti alla comunità di fedeli, in stretta sinergia con Don Mariano e Don Evangelista, vagliando le modalità di apertura e accoglienza, servizio e risposta a domande e bisogni di un Convegno che vede la partecipazione di oltre 700 persone provenienti da tutte le foranie.
Incontri che vedono coinvolte, a vario titolo, circa 90 persone e che, nonostante le diverse inevitabili difficoltà, sono diventati un luogo privilegiato di condivisione e si diventa segno di Cristo.
L’esito è tutt’altro che scontato. Ecco l’importanza, dunque, della suddivisione dei compiti, di ruoli ben precisi, di una metodologia di lavoro, secondo i carismi e la disponibilità di ciascuno. Nessun dettaglio viene tralasciato: dalla sistemazione di tavoli, sedie e gazebo, alla distribuzione dei pasti; dall’accoglienza in Chiesa al servizio ordine; dalle pulizie alla distribuzione del materiale informativo.
La Parrocchia diventa, dunque, il modo in cui la Chiesa si rende visibile nel territorio, si dimostra annuncio del Vangelo nella quotidianità. In questo senso, San Giuseppe è a tutti gli effetti una comunità in cammino, volta al futuro ma agganciata al presente, ricca di persone che si spendono con e per gli altri, che fanno della gratuità la loro forza. Il Convegno è stato, ancora una volta, un’opportunità di crescita, stimolo autentico per migliorare rapporti e relazioni umane. Immagine di una realtà, quella parrocchiale, che cerca di essere vicina alle persone, ai bambini, ai ragazzi, alle giovani coppie, agli anziani con l’impegno di portarle nel cuore, con l’ascolto e l’accoglienza dei sacerdoti, con l’attività dei gruppi, con il foglio di comunicazione settimanale. Una realtà in cui si cercano e si perseguono obiettivi comuni, in cui si fa strada insieme con gioia, raggiungendo mete comuni, mondi migliori, restando nella logica del Vangelo, nell’amore di Cristo. Perché si è parrocchia quando si diventa segno di salvezza e segno di fiducia nell’uomo e nelle sue capacità di vivere il proprio tempo, di innamorarsi dei cambiamenti, di creare legami che aiutino a crescere, di progettare il futuro.
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