In breve:

Pensieri e Parole

Zibaldone

Zibaldone

di Claudia Carta.
Maggio lo senti dal profumo, quando arriva. Un odore di terra calda che ruba spavalda ai fiori le note più intense. E quell’alito tiepido che accarezza senza essere invadente. Chiudo gli occhi. Maggio lo senti

Finestra aperta

Il mondo sul balcone

di Claudia Carta.
È la dimensione dei giorni che stiamo vivendo. Ma più che “appesi in alto”, è come se fossimo “interrotti, revocati temporaneamente, trattenuti”, o meglio ancora “in uno stato di incertezza, di attesa ansiosa”.
«Io era tra color che son sospesi», racconta Dante giungendo nel Limbo, in quel primo cerchio infernale dove le anime vivono nell’inappagabile desiderio di vedere Dio,

Luce nel buio Arbatax

Lo capiremo, forse

di Claudia Carta.
È una sensazione che ho provato così forte e intensa solo in altre due occasioni nella mia vita. Il 30 gennaio 1994, quando nel buio della mia stanza qualcuno mi ha sussurrato: «È morto papà». L’11 settembre 2001, mentre cammino per Verona un amico mi telefona dicendomi: «È scoppiata la terza guerra mondiale». Una parola. Smarrimento. E la percezione, costante, che il mondo là fuori fosse cambiato, che nulla

sguardi

Riprendiamoci lo spazio

di Claudia Carta.
Torno in queste righe su un tema a me molto caro, quello della comunicazione.
Lo faccio un po’

fibraottica

La accendiamo?

di Claudia Carta.
«In un mondo che corre vorticosamente, con logiche spesso incomprensibili, il problema della lentezza si affaccia alla mente con prepotenza, come una meta del pensiero e della via da percorrere. Andare più veloci non significa conoscere più di quello che la strada offre e nessuno vuole arrivare prima alla fine della propria strada».

mano-tesa

Ho trovato cosa fare

di Claudia Carta.
Sabato 30 novembre 2019.
Ore 14.26.
Un tintinnio del telefono richiama la mia attenzione. Nuovo messaggio.
Un secondo. Un terzo. Una sequenza di piccole frasi sintetiche riempie il