Pensieri e Parole
Emme Zero
di Claudia Carta.
Silenzio. Solo silenzio.
Invece troppo chiasso, troppe parole inutili, troppo cinismo mascherato da giustificazioni vuote e irriverenti.
Non ha nome quel corpo fragile e
Diamante o grafite?
di Claudia Carta.
Scegliere. Di gran lunga una delle cose più difficili.
Dipende dalla scelta, direte voi, e potrei essere d’accordo. Ma anche dietro l’opzione a prima vista più semplice e
È oggi il tempo sempre nuovo
di Claudia Carta.
Tempo. Comunque vadano le cose, lui passa. Ritmo serrato quello che accompagna le parole di Lorenzo Cherubini e che, davanti a una pagina bianca, a quattro cifre, 2023, al mese di gennaio che stiamo vivendo, mi suggerisce
Grazie, don Piras
di Claudia Carta.
A volte un grazie non basta.
Non basta a raccontare tutto l’amore ricevuto e donato. Non basta a dire la bellezza dei gesti, delle parole, dell’esempio. Non basta nemmeno a ritrovare, nei luoghi e tra la gente, il segno evidente di una presenza costante.
Ma oggi dire grazie nel salutare don Mario – semplicemente donPì per tutti noi che in vent’anni siamo cresciuti con lui – è quanto di più naturale possa sgorgare
Capelli al vento
di Claudia Carta.
Quanto è nero quel velo. Non ha grazia né leggerezza. Non fascia, ma strangola. Nero che si tinge di rosso. Legge che si fa castigo. Morale che si fa boia. E il velo diventa prigione e orrore, sudario e tomba. Dov’è, o donna, il tuo respiro?
Nulla di fatto
di Claudia Carta.
Non so dire esattamente quale sia la parola più adatta a definire il tempo che stiamo vivendo. Forse perché una non basta, o forse perché avrebbe infiniti sinonimi a disegnare un quadro dalle tinte fosche, dove le ombre prevalgono sulle luci.