Commentando
Studi Ogliastrini: nuovi contributi per far luce sulla storia del territorio e dei suoi abitanti
di Tonino Loddo.
Un impegno che viene da lontano
In origine fu p. Vincenzo Maria Cannas, studioso appassionato della storia d’Ogliastra oltre che speleologo e archivista, a pensare a una pubblicazione periodica che raccogliesse i saggi di quanti si dedicavano ad approfondire i vari aspetti della cultura del territorio. Fu lui a pubblicare i primi quattro numeri della rivista per poi cederne il titolo nel 1998, sentendo mancare le forze (morì a Cagliari l’11 gennaio 2001), all’allora vescovo di Lanusei
Ci siamo e lasciamo spazio all’immaginazione
di Fabiana Carta.
Come immaginano i ragazzi il futuro più prossimo? Come pensano possano svolgersi le attività abituali come lo studio, lo sport, il gioco?
Dobbiamo immaginare l’inimmaginabile, rendere possibile l’impossibile.
I sindaci:”Chiarezza, coinvolgimento e risposte immediate”
di Claudia Carta.
Un futuro con poche luci e tante ombre. I sindaci chiedono a Stato e Regione disposizione chiare e interventi immediati, oltre che un coinvolgimento più diretto. No a scelte imposte dall’alto
In prima linea a difesa della salute
di Claudia Carta.
Una lotta contro il tempo. Ogni giorno che passa indenne, una conquista. Qui tutti guardano al Nostra Signora della Mercede, unico presidio sanitario del territorio. Qui, la paura è arrivata, ma più grande della paura è la speranza. Sì, quella di resistere. Quella di riuscire a fare tutto, e ancora di più, per tenere l’incubo contagio fuori dai confini.
È così?
Nel territorio c’è paura, a volte panico. Il virus non lo conosciamo bene
È rosa la presidenza diocesana di AC
di Anna Maria Piga.
Giusy Mameli è il nuovo presidente dell’Azione Cattolica diocesana per il triennio 2020/2023
Di Lanusei, avvocato, 53 anni, una figlia adolescente. In Acr fin da bambina negli anni d’oro di Maria Mereu, ricorda con affetto il vissuto altamente formativo anche dal punto di vista delle relazioni personali con educatori e assistenti spirituali.
Un percorso formativo ininterrotto, per vari anni in Consiglio diocesano
Egidio Pilia. Alle sorgenti dell’autonomia sarda
di Tonino Loddo.
Come tutti i grandi, era un sognatore. E sognava «una Sardegna libera, florida, contenta, felice…», governata da un federalismo compiuto, «assolutamente necessario alla sicurezza delle nostre terre, alla libertà dei nostri mari» (1920). Un sogno dolente e lucidamente pessimista che, purtroppo, la storia avrebbe confermato: «Ci tormenta il timore che i poteri pubblici decentrati divengano una poderosa ma odiosa clientela delle classi dominanti