di Franco Colomo.
Se il 2021 è stato un anno di prezzi in rialzo, il 2022 è iniziato peggio: nel primo trimestre di quest’anno il prezzo dell’energia in bolletta per famiglie e imprese aumenterà del 55%, quello del gas del 42%. Sono aumenti senza precedenti.Siamo nel pieno di una tempesta perfetta, di una crisi energetica che si prospetta di lungo periodo.
Per le famiglie l’impatto è pesante, nonostante gli interventi del Governo.
Per il mondo delle imprese l’effetto domino rischia di essere devastante. A soffrire non sono le sole aziende cosiddette “energivore”, ma a cascata tutte quelle che per produrre devono per necessità utilizzare energia. È difficile trovare soluzioni da parte dei singoli Stati di fronte a scenari che travalicano i confini nazionali.
Alle radici di questa crisi – come sostiene Gabriele Meoni del Sole 24 Ore – la principale ragione è una: lo squilibrio tra domanda e offerta. In prima battuta c’è stato il Covid che ha bloccato l’economia per mesi. Quando l’economia è ripartita, ed è ripartita fortissima – basti pensare ai tassi di crescita anche del nostro Paese – ecco il boom della domanda che l’offerta non è riuscita a soddisfare. La Cina soprattutto, nei mesi più duri della pandemia, è riuscita ad accaparrarsi forniture di gas in particolare, ma di tante materie prime, in generale a scapito dell’Europa.
Ci sono poi componenti geopolitiche che chiamano in causa evidentemente la Russia che è il primo fornitore di gas sia per l’Ue che per l’Italia: il nostro Paese ha un altissimo tasso di dipendenza energetica, deve cioè importare quasi l’80% dell’energia di cui ha bisogno.
Ma veniamo alla nostra realtà.
Da un’indagine di Confcommercio Nuoro-Ogliastra, svolta sulle bollette energetiche delle imprese associate, si rilevano incrementi del prezzo dell’energia che rispetto al 2021 sono del +57,6 per cento, ma già a ottobre dello scorso si era rilevato un +74,4%.
Così Massimiliano Troncia, presidente di Federalberghi Nuoro-Ogliastra: «Ai problemi oramai noti del Covid, dei trasporti, si è aggiunta questa nuova piaga d’Egitto del raddoppio dei costi energetici. Solo un esempio: la multioraria è passata da 0,21 a 0,46 euro per chilowatt ora, uno sproposito. Occorre trovare delle soluzioni in tempi rapidi. Viste le risorse del tutto insufficienti destinate al superbonus hotel, che arriverà con i 500 milioni a coprire al massimo un 5% della platea nazionale, sarebbe auspicabile una misura regionale specifica per il fotovoltaico a favore del ricettivo alberghiero, iniziando così ad attuare quella rivoluzione verde di cui tanto si filosofeggia».
Gli aumenti dell’energia colpiscono anche le piccole attività: «Qualche collega – afferma Antonio Cambedda, presidente di Federmoda Confcommercio Nuoro-Ogliastra – ha già ridotto le luci in vetrina e temporizzato l’accensione delle insegne per poche ore la sera, e sappiamo quanto siano importanti le luci per le vetrine del settore moda. Ci troveremo costretti a usare con attenzione anche il riscaldamento nei nostri negozi in questo periodo invernale. Ognuno di noi si troverà a individuare il sacrificio meno pesante per poter risparmiare qualcosa su bollette che sono sempre più insostenibili».
Secondo il direttore di Confcommercio Nuoro-Ogliastra, Gianluca Deriu «occorre trovare immediatamente delle soluzioni a questo disastro, che inizialmente sembrava solo una fiammata di prezzi e invece pare destinato a durare per tutto il 2022. Occorre anche che la Regione Sardegna batta su questo fronte, a cui sinora è stata del tutto indifferente, mettendo in campo aiuti alle imprese nel breve periodo e incentivando pesantemente l’uso di fonti alternative usando tutti i fondi disponibili».
Caro energia, prezzi insostenibili
di Franco Colomo.
Se il 2021 è stato un anno di prezzi in rialzo, il 2022 è iniziato peggio: nel primo trimestre di quest’anno il prezzo dell’energia in bolletta per famiglie e imprese aumenterà del 55%, quello del gas del 42%. Sono aumenti senza precedenti.Siamo nel pieno di una tempesta perfetta, di una crisi energetica che si prospetta di lungo periodo.
Per le famiglie l’impatto è pesante, nonostante gli interventi del Governo.
Per il mondo delle imprese l’effetto domino rischia di essere devastante. A soffrire non sono le sole aziende cosiddette “energivore”, ma a cascata tutte quelle che per produrre devono per necessità utilizzare energia. È difficile trovare soluzioni da parte dei singoli Stati di fronte a scenari che travalicano i confini nazionali.
Alle radici di questa crisi – come sostiene Gabriele Meoni del Sole 24 Ore – la principale ragione è una: lo squilibrio tra domanda e offerta. In prima battuta c’è stato il Covid che ha bloccato l’economia per mesi. Quando l’economia è ripartita, ed è ripartita fortissima – basti pensare ai tassi di crescita anche del nostro Paese – ecco il boom della domanda che l’offerta non è riuscita a soddisfare. La Cina soprattutto, nei mesi più duri della pandemia, è riuscita ad accaparrarsi forniture di gas in particolare, ma di tante materie prime, in generale a scapito dell’Europa.
Ci sono poi componenti geopolitiche che chiamano in causa evidentemente la Russia che è il primo fornitore di gas sia per l’Ue che per l’Italia: il nostro Paese ha un altissimo tasso di dipendenza energetica, deve cioè importare quasi l’80% dell’energia di cui ha bisogno.
Ma veniamo alla nostra realtà.
Da un’indagine di Confcommercio Nuoro-Ogliastra, svolta sulle bollette energetiche delle imprese associate, si rilevano incrementi del prezzo dell’energia che rispetto al 2021 sono del +57,6 per cento, ma già a ottobre dello scorso si era rilevato un +74,4%.
Così Massimiliano Troncia, presidente di Federalberghi Nuoro-Ogliastra: «Ai problemi oramai noti del Covid, dei trasporti, si è aggiunta questa nuova piaga d’Egitto del raddoppio dei costi energetici. Solo un esempio: la multioraria è passata da 0,21 a 0,46 euro per chilowatt ora, uno sproposito. Occorre trovare delle soluzioni in tempi rapidi. Viste le risorse del tutto insufficienti destinate al superbonus hotel, che arriverà con i 500 milioni a coprire al massimo un 5% della platea nazionale, sarebbe auspicabile una misura regionale specifica per il fotovoltaico a favore del ricettivo alberghiero, iniziando così ad attuare quella rivoluzione verde di cui tanto si filosofeggia».
Gli aumenti dell’energia colpiscono anche le piccole attività: «Qualche collega – afferma Antonio Cambedda, presidente di Federmoda Confcommercio Nuoro-Ogliastra – ha già ridotto le luci in vetrina e temporizzato l’accensione delle insegne per poche ore la sera, e sappiamo quanto siano importanti le luci per le vetrine del settore moda. Ci troveremo costretti a usare con attenzione anche il riscaldamento nei nostri negozi in questo periodo invernale. Ognuno di noi si troverà a individuare il sacrificio meno pesante per poter risparmiare qualcosa su bollette che sono sempre più insostenibili».
Secondo il direttore di Confcommercio Nuoro-Ogliastra, Gianluca Deriu «occorre trovare immediatamente delle soluzioni a questo disastro, che inizialmente sembrava solo una fiammata di prezzi e invece pare destinato a durare per tutto il 2022. Occorre anche che la Regione Sardegna batta su questo fronte, a cui sinora è stata del tutto indifferente, mettendo in campo aiuti alle imprese nel breve periodo e incentivando pesantemente l’uso di fonti alternative usando tutti i fondi disponibili».