In breve:

Barbagia Flores. Il fatto…

Barbagia Flores

di Alessandra Secci.

Villanova Strisaili, metà degli anni Novanta: dal naufragio del progetto Orchid Plant nasce quello di Barbagia Flores, fortemente voluto da Stefano Wallner, imprenditore veronese, già presidente nazionale di Confagricoltura, e da sua moglie Rosanna Fiori, origini sassaresi, nipote di Francesco Cossiga, donna combattiva, energica e per nulla incline all’arrendevolezza.

Dopo un avvio burocratico quanto mai travagliato e dispendiosissimo (l’investimento previsto di circa 18 miliardi in poco tempo sale a 28), innumerevoli difficoltà attuative e dopo qualche anno a regime, l’azienda florovivaistica, la più estesa a livello italiano e tra le prime in Europa, circa 50 mila mq di serre su una superficie di quasi 15 ettari, simbolo di un’Ogliastra che ha voglia di riscatto dopo la chiusura della Cartiera di Arbatax e di una modernità tecnologica con pochi precedenti, mostra i primi segni di cedimento: i tanto agognati finanziamenti pubblici tardano ad arrivare, i costi di gestione aumentano vertiginosamente e si fanno sempre più serrati gli scontri tra proprietà, dirigenza e dipendenti, che rimangono senza compensi per lunghi periodi di tempo e che in taluni frangenti arrivano persino a occupare gli spazi aziendali. Minacce, ritorsioni e atti intimidatori di vario genere completano un quadro che appare sempre più ingovernabile: una parabola discendente, ben descritta da Maria Francesca Chiappe ne La Serra dei misteri, il cui macabro apice viene raggiunto la mattina del 3 ottobre 2001, quando Rosanna Fiori è freddata con 3 colpi d’arma da fuoco all’interno della sua Fiat Brava.

Un epilogo inaudito e nerissimo, tuttora senza colpevoli dopo quasi vent’anni di indagini e processi, e al contempo una gelida stoccata che blocca definitivamente tutto il meccanismo produttivo e che lentamente trasforma il pianoro delle serre in un triste ricordo di archeologia industriale, un sito da urban exploration (urbex), un’immensa area cimiteriale per occasioni perdute.

[L'inchiesta in versione integrale la trovi sul numero 2 de L'Ogliastra, Febbraio]

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>