In breve:

Avrei voluto insegnarvi a volare

guardare-cielo

di Claudia Carta.
Disegnavi bene, Manuel.
Su ogni lavoro un segno inconfondibile. Manu. Una firma. Un riconoscimento. Il dato inconfutabile di una presenza.Io esisto. Io ci sono. Io ho fatto questo. Io so fare questo. Tratti forti. Pochi sprazzi di colore. Il resto è bianco e nero. Musi duri. Irriverente. Urla. Una pistola puntata alla tempia. Un clown che non ride né fa ridere. Inquietante. Un pitbull. Tutta la rabbia del mondo.
Con chi ce l’hai? Con tutti. Quelli che giudicano. Quelli che mi guardano: sei strano – mi dicono – diverso. Falsità e ipocrisia. Che hai da guardare? Non hai mai visto un ragazzo con l’orecchino? “Preoccupati di quello che pensano gli altri e sarai sempre loro prigioniero”. Eh gia!
Difficile vedere un sorriso. Forse lontano, indietro nel tempo. Chissà dove tutto si è inceppato… Non lo capisco. Prova a dirmelo tu. “Capire è un verbo troppo difficile. Molti preferiscono giudicare”. Ancora? Ma possibile che non ci sia nulla che ti piace? Disegnare. E poi? “Ho una gran voglia di star bene…di farmi meno problemi…di pensare un po’ meno e di ridere un po’ di più”.
Disegnare ti fa stare bene. Si vede dai tuoi post su Fb. “Ho bisogno di qualcuno con cui ridere fino ad avere i crampi allo stomaco”.
Chissà quante volte ti ho visto. Passare, fumare, berretto al contrario, cresta di capelli sempre di diverso colore. “Perché, non posso?”. Sì, ma fa ridere – ti hanno risposto. Scherzavano. Erano amici. Veri o virtuali non lo so. Quelli che valgono mille like o diecimila visualizzazioni.
Sarai venuto anche tu al catechismo, avrai giocato a pallone. Ho visto che ti piace lo skate. Avrai riso e scherzato, sarai andato al mare, festeggiato compleanni, ascoltato musica. Certo, gli artisti che segui non hanno messaggi molto edificanti. Chissà cosa ci trovi! Che razza di modelli hai? Tutto finto intorno a me. Ti puoi fidare di poche persone. “Il bene si fa in silenzio. Tutto il resto è palcoscenico”. Dunque? Cosa ti ha fatto male? Dicono che vendevi morte. “Si cambia. È la vita che ci costringe a farlo. Un po’ le delusioni, un po’ la falsità delle persone che non ti aspetti. Questa è la vita…col tempo si capiscono molte cose”. Come si fa a dire queste cose a 15 anni? E i sogni?
Eppure me l’hai detto. Ce l’hai detto. “Tra le tante lingue difficili da imparare, c’è il silenzio”. Non abbiamo capito. Non l’ho capito io che ti conoscevo appena. Non l’hanno capito quelli che ogni giorno facevano la strada con te. Non l’ha capito il tuo vicino di casa, né il tuo professore di disegno, il tuo sindaco, il tabaccaio. Non l’ha capito il parroco, né la catechista. Forse non l’ha capito nemmeno tua madre. Quanto è difficile capire!
E non ci siamo fermati lì. Non abbiamo capito nulla nemmeno degli altri. Quelli che mi hanno fatto a pezzi, dici? Sì. Quelli che mi hanno nascosto sotto un metro e mezzo di terra, giù al lago? Sì. Quelli. Ragazzi. Come Te. Ragazzi che vivono nelle nostre case, fra le nostre strade. Quelli che possono essere nostri figli, o nipoti. Perché di qualcuno sono figli. Che alternativa gli abbiamo dato al nulla, alla noia, alla voglia di stimoli forti? Che emozioni gli abbiamo riservato? Che tempo gli abbiamo concesso? Li abbiamo guardati? Ascoltati? Seguiti?
Non ti ho più visto. Mi hanno cercato per giorni, lo so. Gli altri, come li chiami tu, “non realizzavano ancora”.
Come un gioco. Il più atroce. Dove con il joystick cambi le armi per abbattere la preda, il nemico. Guadagni punti. Uccidi e vinci. Uccidi e diventi grande. Uccidi e guadagni vite.
Abbiamo perso. Tutti. Hai perso tu, il bene più prezioso. Hanno perso i giovanissimi come te, che te ne hanno privato e hanno smesso di vivere anche loro. Abbiamo perso noi, responsabili in ogni modo, nel nostro ruolo e spazio, con le parole e l’esempio, dell’educazione al rispetto, all’onestà, ai valori. Anche tu parlavi di valori. “La vera bellezza sono i valori che una persona ha e che offre agli altri”.
Eri un artista. Anche la fragilità è un’arte. Impariamo ad amarla.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>