In breve:

Autunno: bilanci e riflessioni

Autunno - scuola

di Angelo Sette.
Torna settembre e sarà autunno: ancora una stagione senza connotati né confini, alterata nel ciclo naturale dal violento sfruttamento del territorio, complici le nostre condotte quotidiane di spreco e di incuria.
Torna ora nel tempo, difficile e opportuno, del confronto riparatore con i lasciti di dolore, povertà e ferite della lunga pandemia: tra incertezze e speranze, paure e attese, solidarietà e ribellione.
Si attende un autunno di riscatto economico e, soprattutto, morale e comunitario: operoso nella sistemazione delle macerie e attivo nel recupero di attività, luoghi e frequentazioni, troppo a lungo mortificati, specialmente in ambito formativo e scolastico, le vittime più silenziose e sacrificate della pandemia e della sua gestione, come testimoniato dall’incremento tra i giovani di disagi psicologici, disadattamento sociale e impoverimento cognitivo.
Sarà un settembre di bilanci e di programmi, di riflessioni e di conversioni: affiora l’urgenza di un rafforzamento del legame tra bisogni e libertà individuali ed esigenze e diritti comunitari, e risulta improcrastinabile trovare un equilibrio sostenibile tra uomo e natura, nella consapevolezza del comune destino di salvezza o distruzione.
A settembre riapre la scuola; si dovrà garantire a tutti i costi la presenza in classe per assicurare ai ragazzi quel luogo speciale di relazioni, di conoscenze e di trasformazioni necessarie per la crescita, il benessere e l’adattamento. Il piccolo che abbandona la sicurezza della casa per la scuola materna, il bambino che affronta le prime vere fatiche nella scuola elementare e il ragazzo che si avventura in contesti relazionali e comunicativi sempre più impegnativi e rischiosi, stanno misurando se stessi col mondo per la conquista di un proprio spazio e di una laboriosa e difficile identità. In ambienti, fisici e mentali, capaci di imporre vincoli o offrire possibilità, e soprattutto di assicurare incontri con l’altro, estraneo e diverso, quale termine di confronto nella ricerca di sé. A partire dalla propria eredità, biologica e culturale, marchio intimo dell’unicità di ogni persona, nella sua inconfondibile storia e appartenenza.
Dunque settembre è tempo di futuro. Un futuro possibile solo se condiviso e solidale, da costruire e insegnare, nella fede di possedere collettivamente oggetti, tempo e risorse per essere sostenitori di speranza.
I genitori, solleciti o affaticati, accudenti o trascurati, sono parte attiva di tali vicissitudini, perché sempre fondamentali, significativi e decisivi. E, nella mente dei figli, sempre presenti e coinvolti, nell’obbligato dialogo con essi sul terreno dei bisogni profondi, e ambivalenti, di protezione/autonomia, dipendenza/libertà, stabilità /nomadismo.
Servirà l’esercizio di una genitorialità adulta, salda nel ruolo e aperta alla collaborazione con la scuola, snodo indispensabile di un’educazione integrale, umana ed ecologica, che sappia promuovere valori, conoscenze e regole, generando altresì autostima, creatività e futuro.

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