In breve:

Arbatax. Saipem in crisi

Una piattaforma realizzata alla SAIPEM

ARBATAX. Per ciò che rimane della grande industria ogliastrina pare sia arrivato il tempo dei bilanci. La congiuntura internazionale che finora l’aveva lasciata sostanzialmente indenne, sembra voglia colpire duro anche la Saipem che sta cominciando seriamente a pensare a come ridurre il personale (200 unità tra operai e impiegati) in maniera la più indolore possibile.

L’idea che sembra farsi largo è quella di procedere al prepensionamento di alcune figure cui la dirigenza intende fare la proposta. Purtroppo, alla società del gruppo Eni (che registra debiti per 4,6 miliardi di euro), il momento di forte crisi internazionale degli investimenti impone di ridurre drasticamente i costi di gestione del personale. Ma la società fa registrare anche un’interessante buona notizia: sono undici i nuovi operai qualificati tra saldatori e tubisti (tutti ogliastrini) che hanno perfezionato nelle scorse settimane un contratto di lavoro a tempo determinato, che andranno a fare da supporto alle maestranze interne nella costruzione di Egina, una piattaforma delle multinazionale Total che deve essere consegnata entro l’estate del prossimo anno.

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