Antonio Tosciri, barbiere classe 1995
di Michela Tuligi.
Lungo la Via Orientale Sarda, al civico n. 140, in un settembre baunese ancora popolato dai turisti, spunta una nuova insegna: Tonsor 480.
480 come l’altitudine in cui ci troviamo. È la piccola bottega di Antonio Tosciri, barbiere classe 1995.
Tornano a popolarsi le vie di Baunei, traccia di una comunità che cresce con fiduciosa speranza verso il domani.
Il volto di Antonio parla assieme alle parole, parlano gli occhi quando racconta la storia di questo mestiere. Dapprima solo una passione la sua, un passatempo che coinvolgeva amici e familiari ben disposti a fare da cavie per i primi tagli. Sono proprio loro, gli affetti, le persone alle quali va il suo principale grazie, loro che sempre lo hanno incoraggiato e spronato. Quella stessa passione, praticata per anni da autodidatta, si è poi trasformata pian piano in mestiere, fino ad arrivare al diploma in accademia nel 2017. Qui la creatività si è finalmente unita alla tecnica, aggiungendo nuove competenze capaci di realizzare forme, tagli e lavori che fino ad allora stavano solo nella sua mente. Poi l’esperienza fuori dalla Sardegna, a Milano, a inseguire un sogno nella città simbolo del fashion e del design, con il cuore sempre rivolto a casa e il progetto di riportare qui le ispirazioni metropolitane.
Fino ad arrivare alla scelta di aprire bottega a Baunei: tornare e rimanere dove tutto ha avuto inizio. Gli chiedo del coraggio, quello che ci vuole per restare.
Perché vivere in un paese come Baunei è forse per certi versi complicato, è un continuo voler fuggire e fermarsi, è odio misto ad amore per questi luoghi, sempre. Per Antonio casa ha avuto sempre e solo un nome: Baunei. Non è solo una questione di radici, la sua, è consapevolezza della fortuna che ha avuto nel nascere in questo piccolo pezzetto di mondo, ad aver come amici i propri compagni di asilo, gli stessi di sempre, quelli dei primi esperimenti con le forbici, le cavie degli esordi, quelli che da sempre fanno il tifo per lui.
Ammette che forse un pizzico di coraggio ci vuole comunque, perché aprire un’attività propria è un sogno ambizioso, soprattutto in tempo di Covid, soprattutto in un settore come questo che ha sicuramente subito l’impatto negativo portato dalla pandemia. Ci ricordiamo tutti i periodi di chiusura del 2020 e i tagli fai da te che vedevamo per strada.
Ma è proprio in questo periodo decisamente sfortunato che sono iniziati i lavori che lo hanno portato a Tonsor 480.
Le difficoltà sono state tante e non nega ci sia voluto impegno, ma il lavoro duro ripaga sempre, e la soddisfazione nel veder realizzato quello che qualche anno prima era solo un sogno è sicuramente la giusta ricompensa.
Ci sono voluti mesi di preparativi, il supporto di familiari e amici, ma ogni metro quadro, ogni arredo, ogni oggetto che vedete posizionato qui dentro, lo rende orgoglioso del risultato raggiunto frutto di impegno e passione.
La crescita che Baunei ha avuto negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti, lo testimoniano le numerose serrande che piano piano riprendono a sollevarsi lungo la via Orientale Sarda, serrande che per lungo tempo, troppo, sono rimaste chiuse.
Antonio è felice di prendere parte a questa rinascita e di dare il suo piccolo, personale contributo alla ripresa del centro storico.
Investire e credere nel proprio paese è per lui l’unico modo per difendere l’economia locale, quella vera, che produce reddito e lavoro vero, fiducia nel futuro e nella possibilità di poterselo costruire nell’unico posto che sempre chiamerà casa. E quando ad Antonio si chiede di parlare dei giovani e dei loro sogni racchiusi dentro un cassetto a prendere polvere, il suo consiglio è semplicemente quello di buttarsi, o almeno provare a farlo.
Perché è solo mettendosi in gioco che si ha la possibilità di raggiungere i propri obiettivi.
La sua ricetta è semplice: serve una buona dose di coraggio, voglia di lavorare e tanta buona volontà. Serve l’anima e il cuore, quello che si mette in un nuovo progetto da realizzare. E mentre mi trovo qui, al civico 140 basta uno sguardo per capire che la cura del dettaglio Antonio la dedica a tutto quello che fa, traspare in ogni singolo oggetto perfettamente disposto dentro queste mura, nello sguardo soddisfatto di un cliente che varca la porta.
Non ero presente all’inaugurazione di Tonsor 480, ma la felicità stampata sopra il volto di Antonio riesco a immaginarla lo stesso, qui tutto profuma d’amore e attenzione, per il proprio lavoro, per la propria terra, per un sogno che prende forma.
La stessa cura che si riserva alle cose belle e buone e che mi fa sperare che a salvarci saranno proprio loro, i giovani di questo paese. Perché i paesi come Baunei hanno bisogno esattamente di ragazzi come loro. Del loro amore per questi luoghi, della loro testardaggine nel voler continuare ad abitarli. Sono loro il futuro della nostra terra, occhi nuovi e forse un po’ avventati, ma capaci ancora di guardare lontano.
Bravo Antonio! Vado via pensando che vorrei farlo anche io, non il barbiere a Baunei, nemmeno il giovane o l’imprenditore, ma avere semplicemente coraggio e inseguire i sogni.
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