Ambizioni da Oscar
di Claudia Carta.
L’Asinara lo ha incoronato fra i migliori giovani agricoltori innovatori della Sardegna. Ha vinto l’Oscar green, il premio ideato da Coldiretti Giovani Impresa, nella categoria Impresa4.terra. La sua azienda si chiama “Fragus e Saboris de Sardigna”; lui è Frediano Mura, ha 29 anni, è di Sadali è una filosofia di vita straordinaria.
«Da ragazzino, sognavo il cinema. Adesso, l’oscar è “verde” e l’ho vinto in agricoltura!». Basterebbe questo a comprendere la tempra del giovane imprenditore di Sadali, salito sull’Olimpo dei 200 migliori agricoltori, vincendo il prestigioso riconoscimento targato Coldiretti.
Un filosofo prestato all’agricoltura, vista la sua laurea umanistica. Ma l’idea di impresa ha avuto la meglio: «Per me Fragus e Saboris de Sardigna – spiega – prima di essere un’azienda agricola è uno stile di vita. Ai tempi dell’asilo, con i miei amici allestivamo delle bancarelle rudimentali presso la piccola stazione ferroviaria del paese. Obbiettivo: guadagnarsi qualche moneta e divertirsi con i turisti. Semplicemente un gioco. Oggi, ripensando a quei momenti, capisco che giocando, un bambino rivela tante cose di sé. Ai tempi, l’articolo più gettonato era un mix di erbe aromatiche racchiuse nei classici centrini porta confetti, trafugati dalle bomboniere conservate dalle nostre mamme!».
Il tempo passa. L’amore per la natura, la Sardegna e le sue risorse, no. Quando il gioco si trasforma in passione lavorativa ed emozione costante: «Oggi sono molte le erbe endemiche che Fragus e Saboris de Sardigna propone al suo pubblico – racconta Frediano –: ci sono gli oli essenziali e gli idrolati, ottenuti mediante estrazione in corrente di vapore. E poi oleoliti, unguenti, saponi, liquori, coloranti naturali, spezie secche e fresche, ecc. Tutti i prodotti sono realizzati con un unico scopo: diffondere la cultura del benessere, sempre più ricca di risposte concrete ed efficaci per la salute dell’uomo contemporaneo». Con una fondamentale precisazione: «Non si tratta solo di vendere un prodotto, ma di veicolare il progetto che ci sta dietro. Di fronte alla globalizzazione dei mercati e alle multinazionali, le nostre produzioni non possono certo competere. Tuttavia, quando si parla di qualità, ancora possiamo dire la nostra. Con orgoglio. La totale assenza di inquinamento atmosferico e acquifero, la presenza costante di forti venti dominanti e la straordinaria diversità botanica dell’isola, con oltre 2300 specie censite, di cui circa 200 endemiche, hanno permesso alla nostra azienda di realizzare oli essenziali bio-ecologici da questo ecosistema unico al mondo. Sostenere l’economia locale, le produzioni di qualità, valorizzare i nostri territori e le nostre risorse umane, anche attraverso l’inclusione sociale. Promuovere la cultura eco-friendly e l’economia circolare. Veicolare attraverso i prodotti, i luoghi dove questi vengono realizzati. In due parole: fare territorio».
Dietro quel “green”, insomma, non c’è solo il “verde” della giovane età e della speranza nel futuro, ma soprattutto una visione a lungo termine che trova nella valorizzazione e nella tutela dell’ambiente, nei prodotti a chilometro zero, nella filiera genuina e autentica dal produttore al consumatore, quella qualità eccellente che è il valore aggiunto di un’azienda come quella sadalese: «Queste sono le tematiche che mi stanno particolarmente a cuore – sottolinea Mura –: ne parlo durante gli eventi, con i clienti, o agli ospiti nel nostro B&B, dove a colazione serviamo frutti antichi, o ancora durante le attività didattiche che svolgiamo in azienda o nel nostro Museo sensoriale delle piante officinali. A breve, oltre a essere fattoria didattica, verremo accreditati anche come fattoria sociale. Questo mi fa sperare in future collaborazioni con Comuni, Asl, Istituti penitenzieri, ecc. Il tutto, all’insegna dell’inclusione sociale e della realizzazione di veri e propri prodotti sociali».
Come dire, dalla terra all’uomo. Con l’uomo che ritorna alla terra, che ama la terra. E la terra, se amata, risponde: «Le fattorie del futuro saranno sempre più centri di propagazione di idee, valori e obbiettivi eco-logici», sono le parole del premio Oscar Green. E aggiunge: «Negli anni, quasi tutti i prodotti sono entrati in regime di controllo biologico certificato e la gamma di prodotti Made in Sardinia si è notevolmente allargata. Anche il mondo della gastronomia si sta facendo sempre più spazio, diversificando il nostro mercato aziendale. A oggi, sono già diversi i contatti che abbiamo instaurato con ristoranti, chef e protagonisti dell’alta cucina, per l’utilizzo degli estratti nella creazione di piatti gourmet e nuovi paradigmi sensoriali. Oltre agli oli essenziali e idrolati, la nostra azienda produce molti altri prodotti, alcuni dei quali sono i liquori, completamente nuovi ai mercati nazionali ed esteri, ricavati da alcune erbe di montagna e dei quali siamo gli unici produttori».
E proprio scommettendo sull’unicità e sulla particolarità che Fragus e Saboris ha vinto la sfida ardua, arrivando a vincere il premio Coldiretti nella finale nazionale. Due i prodotti presentati: «Il primo gin elettrico al mondo, capace di dare scariche elettriche al palato di chi lo assaggia, regalando un’esperienza sensoriale unica nel suo genere. Ancora, il nostro smalto resinoso, interamente naturale e biologico, ricavato dalla lavorazione ad alte temperature degli scarti di lavorazione delle piante aromatiche officinali. Quest’ultimo, capace di vetrificare a freddo la ceramica, senza bisogno di cottura».
Il filosofo di Sadali non si ferma più. Giovane, poliedrico, brillante. Ambizione da vendere e tanti progetti ancora da realizzare: «In passato, ho studiato per diversi anni recitazione, sognando Hollywood. Decisi di cambiare strada. Mettere radici sane per me era importante. Chi l’avrebbe mai detto che l’Oscar, mi sarebbe stato dato per l’innovazione in agricoltura! Ora, più che mai, non posso che esserne estremamente orgoglioso. Tra i miei sogni a breve termine, c’è quello di riuscire ad acquistare un piccolo impianto di biomassa, capace di produrre vapore ed energia attraverso l’impiego degli scarti di lavorazione. Fare dell’estrazione degli oli essenziali, un processo totalmente virtuoso, a impatto zero, permettendo di ridurre i costi di estrazione, aumentare le produzioni, imporsi nei mercati nazionali ed esteri con prezzi competitivi e veicolare la qualità straordinaria dei prodotti Made in Sardinia».
Le nomination per tante altre “statuette”, Frediano se le merita tutte.
Lascia un Commento