Ama chi ti annuncia la Parola
di Mons. Antonello Mura.
“Amerai come la pupilla dei tuoi occhi chiunque ti dirà la parola del Signore” (Dalla “lettera” detta di Barnaba, cap. 19,1-3.5-6.8-12). Ogni comunità cristiana nasce e si edifica attorno a due certezze: la Parola, dono permanente di Dio, e la testimonianza di coloro che raggiunti dalla stessa Parola l’annunciano impegnandosi a farla fruttificare. Tutti i sacramenti, ad iniziare dall’Eucaristia si celebrano con queste certezze e questi compiti.
Possiamo dire in altre parole: senza la Bibbia non possiamo vivere! Ogni volta che essa viene proclamata nella comunità o riflettuta personalmente è come avvicinarsi ad una mensa dove si mangia un pane nutriente, gustoso, dai molti sapori.
La Scrittura infatti non è un deposito di verità astratte, ma la caparra di una relazione offerta dal cuore di Dio che, come dice san Gregorio Magno, parla al cuore dell’uomo che ascolta.
Nessun credente può far a meno di questa Parola, anzi è chiamato a nutrirsene, sviluppando con essa un’intimità speciale che genera in profondità capacità di senso e coinvolge tutti gli ambiti della vita. Per questo la Chiesa, con i sacerdoti in comunione con il vescovo, con i credenti divenuti evangelizzatori, è consapevole di questa necessità del cuore umano e se ne fa portavoce.
E la Chiesa stessa ha bisogno di ascoltare a fondo il proprio Dio per uscire dall’abitudine, dall’atteggiamento cioè del “consumare” la Parola, senza accoglierla in profondità – come ascoltatori smemorati (Gc 1,25) – senza assimilarla nel tessuto vivente dell’esistenza credente e senza farle portare i frutti che essa ha il potere di far maturare.
(Continua…)
Puoi leggere l’articolo integrale su L’Ogliastra, periodico in abbonamento della Diocesi di Lanusei.
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