AcCongiu, per barba e capelli
di Augusta Cabras.
Gioca con le parole Federico Congiu, quando deve scegliere il nome per il suo nuovo salone di cura e bellezza. Lo chiama “AcCongiu”, creando con il suo cognome la parola che anche in sardo esprime la mansione svolta dal professionista che si dedica alla cura della barba e dei capelli: s’accongiu (o similare, a seconda dei paesi) operato dall’acconciatore, appunto, e dall’acconciatrice.
Il suo salone si trova al civico 34 della via Risorgimento, tra le vie interne del paese di Urzulei. All’ingresso, tra gli infissi blu, fa mostra di sé la Barber Pole, l’asta a strisce colorate. È l’insegna convenzionale usata dai barbieri per indicare la presenza della propria attività, la cui storia particolare affonda le origini nel Medioevo, quando i professionisti di lamette e di forbici, non si occupavano solo di acconciare la testa e il viso dei clienti, ma agivano come veri e propri chirurghi con i pazienti: estraevano i denti, suturavano le ferite, praticavano flebotomie e salassi nell’intento di far guarire dalle malattie. Il Barber Pole di oggi con le sue strisce colorate che girano, è un’evoluzione di quel palo con le bende bianche sporche di rosso sangue, che dovevano essere ben visibili e immediatamente riconoscibili dai malati e dai viaggiatori che necessitavano di un intervento chirurgico.
Il barbiere oggi ha perso quella funzione curativa e quasi taumaturgica, ma il simbolo è rimasto, insieme a quella voglia di far star bene le persone che chiedono il servizio. «Mi piace moltissimo il fatto che le persone vengano da me e in quel tempo in cui io mi occupo di loro, possono rilassarsi, chiacchierare, liberarsi dal peso dei pensieri. È questo il mio obiettivo principale: rispondere alle loro richieste, farlo bene e far stare bene i clienti», racconta con orgoglio Congiu.
Dal mese di maggio dello scorso anno, il ventisettenne di Urzulei, con le forbici e il rasoio in mano, soddisfa le esigenze dei suoi tanti frequentatori, per ora prevalentemente maschi: bambini, giovani e adulti, anche se non mancano le donne. «Lo ricordo bene quando da bambino mi sedevo nella poltrona del nostro barbiere, Romano. Mi ricordo bene la sensazione di benessere, di relax. Guardavo con curiosità e divertimento le forbici che avanzavano e scolpivano i capelli cambiando via via la loro forma iniziale», rammenta Federico con un sorriso. E chissà se sono state quelle belle sensazioni, se è stata l’esperienza vissuta da bambino ad aver riposto in lui, il desiderio di intraprendere questo percorso lavorativo.
Il suo salone che ora ha una veste rinnovata, ha accolto per anni una parruccheria. Anche il barbiere storico ha lasciato l’attività per raggiunta bella età e ora Congiu, in un simbolico passaggio di consegne, prende in mano il testimone, consentendo, (dettaglio di non poco conto), alle persone di Urzulei, di rinnovare in casa il taglio di barba e capelli, senza percorrere tanti chilometri per arrivare in un altro paese.
È sicuramente una grande sfida quella che il giovane ogliastrino ha intrapreso. Ma lui fa tutto con grande passione, energia ed entusiasmo e il sorriso e la gentilezza non mancano mai. E forse la chiave per far bene le cose è proprio questa: un atteggiamento positivo e grintoso che si sposa con una certezza, il desiderio di stare nel proprio paese, di costruire qualcosa per non andare via, di contribuire alla crescita della comunità. E così i piccoli germogli di resistenza crescono.
Ma quale è stata la strada che il barbiere di Urzulei ha compiuto e che gli ha consentito di aprire la barberia? «Dopo il diploma all’Istituto Tecnico Commerciale frequentato a Tortolì, sono stato allievo per due anni della scuola per parrucchieri di Nuoro e ho preso la qualifica. È stato un percorso formativo bello, interessante, ricco di incontri e tante conoscenze, sia tecniche che teoriche, che si sono rivelate fondamentali anche per mettermi in proprio», racconta. Federico, oltre le lezioni pratiche, ricorda infatti le lezioni di dermatologia, di anatomia, di diritto ed economia di cui ha fatto tesoro per avviare la propria attività. La burocrazia di certo non è mancata, ma può considerarsi una parte che non ha preso il sopravvento sulla voglia di fare. E in un tempo in cui la cura dell’aspetto e il richiamo all’estetica è diventato un imperativo, è bello e piacevole trovare persone gentili e appassionate come Federico.
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