In breve:

A passo lento

coto cammino

di Claudia Carta.
Parlare di lentezza oggi, ai tempi del 5G, del tutto in tempo reale, dell’immediatamente connesso, suona quasi come una parolaccia. La nostra dimensione quotidiana tende costantemente alla frenesia, in una giornata che di ore ne conta quaranta, più che ventiquattro, senza peraltro riuscire a fare tutto ciò che volevamo, potevamo, dovevamo.
Mi piace, allora, pensare a questo tempo – che dovrebbe essere di vacanza, di ristoro, di riposo – come a un’altra dimensione,che suggerisce parole quasi impronunciabili per noi automi malati di fretta: silenzio, respiro, pace, calma. Forse, rispetto a chi vive nelle grandi città, dove i ritmi sono fisiologicamente accelerati e il caos sovente impera, qui abbiamo ancora un pizzico di fortuna e una possibilità in più di ritrovare spazi di tranquillità, con la montagna, le campagne, il mare, i boschi, spesso a pochi passi dalla porta di casa. E se non possiamo andare lontano, in chissà quale meta turistica nazionale o internazionale, possiamo sempre scoprire l’odore e il profumo dei luoghi che ci circondano semplicemente attraversandoli, percorrendoli a passo lento, al mattino presto o al tramonto, senza guardare l’orologio, con la suoneria del telefono in rigoroso silenzio. Solo noi e la strada. Noi e la natura. Noi e noi stessi.

Per chi vive la dimensione della fede, ritagliare un momento di questo tempo così prezioso, così tutto e solo nostro, per pregare, diventa esperienza profonda dell’abbraccio e della tenerezza del Padre. La lode, il ringraziamento, l’invocazione di aiuto, la Parola di Dio. E ancora i Salmi, le riflessioni di teologi e biblisti, i canti. È sufficiente un auricolare e una app e Cristo diventa colonna sonora delle nostre camminate, delle nostre escursioni, del nostro riprenderci il tempo per dare ristoro al corpo e all’anima. Come acqua fresca nella torrida calura. Come ombra che ripara dal sole cocente. E mentre la strada avanza, mentre mettiamo un passo dopo l’altro, giorno dopo giorno, scopriremo che si tratta di una dimensione bella, che ci fa bene, a cui non vorremo più rinunciare e per la quale il tempo non solo lo dobbiamo, ma lo vogliamo trovare. «Quanta pace trova l’anima dentro. Scorre lento il tempo di altre leggi, di un’altra dimensione, e scendo dentro un oceano di silenzio, sempre in calma». La delicatezza delle parole di Franco Battiato avvolge e trasfigura il nostro volerci prendere cura di noi stessi a partire da oggi, da adesso, da questa estate che possiamo rendere cammino leggero verso la bellezza che ci circonda.

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