Il terrore della grande sete
di Claudia Carta
La grande sete della Sardegna. L’acqua? Un miraggio. I danni? Incalcolabili.
Un’elaborazione, quella dei dati pluviometrici relativi ai mesi di novembre e dicembre, che non lascia dubbi: siccità senza precedenti e risultati sul territorio che non si sono fatti attendere, con l’Enas, l’Ente acque della Sardegna, a disporre restrizioni nell’erogazione dell’acqua per alcuni comuni del centro-nord dell’isola, maggiormente interessati dalla penuria di precipitazioni.
Se, infatti, lo scorso mese di ottobre aveva permesso almeno in parte il recupero del deficit pluviometrico di settembre, i due mesi successivi hanno visto prevalere condizioni meteo decisamente stabili e soleggiate. E se a novembre la speranza di un immediato ritorno delle piogge era concreta, a dicembre ci ha pensato l’anticiclone delle Azzorre, come una cupola di vetro, a tenere distanti dal Mediterraneo, per tutto il mese, le perturbazioni atlantiche.
Così, sempre secondo i dati forniti da Enas, novembre ha visto, per buona parte della sua durata, la persistenza di condizioni anticicloniche; solo durante la terza decade il flusso perturbato atlantico è riuscito a penetrare nel Mediterraneo, apportando precipitazioni piuttosto diffuse sul territorio, ma sicuramente insufficienti a colmare il deficit che ormai andava ad affermarsi.
I numeri sono significativi: gli accumuli più importanti si sono registrati sul Montiferru, con il superamento dei 100mm soltanto nella ristretta area intorno a Badde Urbara. Su tutto il settore nord-occidentale si sono superati i 40 mm, con picchi di 70 mm tra la Planargia e Alghero. Oltre gli 80 mm anche la centralina di Tempio Pausania, che è risultato il secondo pluviometro più piovoso a novembre. Altri picchi si sono registrati sul Monte Linas, sul Marghine e sul Gennargentu, con accumuli compresi tra i 60 e gli 80 mm.
Le zone più secche sono state quelle orientali (una ristretta fascia tra Tortolì e Muravera non ha raggiunto i 10 mm) e la piana di Ottana, dove si sarebbero registrati solamente 2,8 mm (la vicina Orani ne ha registrato 12,6).
Valori estremamente bassi per il mese di novembre e, infatti, nessun punto sul territorio avrebbe raggiunto la media climatologica. Si va da anomalie negative di -70/-80% su Sarrabus e Ogliastra fino ad un massimo di -30/-20% sul Sassarese.
La situazione non è certamente migliorata a dicembre, mese che si è rivelato uno dei più secchi da quando esistono le misurazioni pluviometriche. E se è vero che di norma si tratta del periodo più piovoso su gran parte dell’isola, le dinamiche atmosferiche si sono rivelate totalmente fuori stagione, regalandoci giorni di sole e temperature miti. Una sola eccezione si è registrata la sera del 6, quando impulsi temporaleschi di origine nord-africana hanno interessato i settori sud orientali dell’isola, con un’alluvione sfiorata in Ogliastra e disagi per due operai dell’Enel che hanno rischiato di venire travolti dall’esondazione di un torrente. È proprio in quel giorno che a Tertenia si sono registrati 90 mm in poche ore, mentre il cumulato mensile più elevato è stato rilevato dalla centralina Arpas di Jerzu, con 169,4 mm.
Sul finire del mese, qualche pioggia poco significativa su Algherese, Montiferru, Oristanese e Monti del Sarrabus, dove comunque non si sono superati i 10 mm.
Se si pensa che la maggior parte dei pluviometri non ha raggiunto i 10 mm mensili e circa la metà non ha raggiunto i 5 mm; se si aggiunge che, per questi ultimi, la quantità misurata è per la maggior parte rugiada (condensa sulla strumentazione) che è stata rilevata come pioggia, si comprende quanto la situazione sia complessa. Escludendo la ristretta area dell’Ogliastra, dove a stento si supera la media (picchi di +20%), la quasi totalità del territorio non raggiunge nemmeno il 20% delle precipitazioni medie mensili, con un deficit superiore all’80%. Ed anche gennaio, purtroppo, non ha fatto segnare su questo fronte novità di rilievo: c’è chi ha visto la neve, chi la grandine, chi un po’ di pioggia e chi invece (e si tratta della maggior parte dell’Isola) nulla. La situazione permane drammatica e si annuncianomesi difficili.
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