Ci risiamo. Il tribunale di Lanusei rischia la chiusura.
di Augusta Cabras
“È in corso presso il Ministero della Giustizia lo studio della riforma della geografia giudiziaria, con valutazioni di diverse proposte di soppressione e accorpamento delle Corti d’Appello e dei tribunali ordinari”. Si apre con queste righe il grido d’allarme degli Avvocati del Foro di Lanusei, guidati dal Presidente dell’Ordine Gianni Carrus, i quali temono, che nella riforma che prevede il riordino ci sia la soppressione proprio del Tribunale di Lanusei. Questo grido d’allarme diventa la chiamata alle armi nella lotta pacifica ma determinata per il mantenimento in vita di un presidio fondamentale per il territorio. Avvocati, amministratori, cittadini, Chiesa, tutti compatti contro questo rischio reale. La Commissione per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario, infatti, sta predisponendo un piano di riforma che riorganizzi la distribuzione delle Corti di Appello, delle Procure Generali, delle Procure della Repubblica e dei Tribunali Ordinari, in tutto il territorio nazionale. Attualmente in Sardegna sono presenti le Corti d’Appello di Cagliari e Sassari a ciascuna delle quali corrispondono tre Tribunali: a quella di Cagliari fanno riferimento i Tribunali di Cagliari, Oristano e Lanusei, a quella di Sassari fanno capo quelli di Sassari, Nuoro e Tempio. La Commissione che dovrà concludere i lavori entro il 31 dicembre di quest’anno, vorrebbe razionalizzare le Corti d’Appello utilizzando il parametro demografico: una Corte d’Appello per una popolazione residente minima non inferiore ad un milione di abitanti. Visto il dato demografico sulla Sardegna è certo che, se questo parametro fosse utilizzato, qui sarebbe riconosciuta una sola Corte d’Appello, determinando la chiusura di tre Tribunali. Ciò che si teme è che la scelta ricada sui tribunali considerati minori per dimensione territoriale e per numero di abitanti. L’Ogliastra non può permetterlo e non può permetterselo. La chiusura del Tribunale rappresenterebbe l’ennesimo smacco ad un territorio già segnato da una lunga e profonda crisi economica e sociale. L’Ogliastra aumenterebbe il suo isolamento, tanti sarebbero costretti ad andar via contribuendo ad incrementare lo spopolamento del territorio. La scure sui servizi, anche su quelli essenziali e sui quali non sarebbe necessario neppure discutere e porsi il problema, si mostra sempre per questioni economiche. Riordino e riorganizzazione non vengono pensati per migliorare i servizi, abbreviare i tempi, rispondere con maggiore efficienza ed efficace alle necessità dei cittadini ma solo ed esclusivamente per far quadrare i conti a chi probabilmente non sa e non conosce i territori, le esigenze e le emergenze. Ma l’Ogliastra non rimane a guardare. Troppo grande il rischio che sia lo Stato stesso a portar via i diritti ai propri cittadini. Grande la mobilitazione in tutta la Provincia con assemblee a Lanusei, Tortoli e Jerzu fino a quella di Cagliari nella sede della Corte d’Appello. Perché il diritto alla Giustizia, all’Istruzione e alla Salute sia garantito davvero a tutti. Anche se pochi e isolati.
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