Sanità: la preoccupazione dei vescovi sardi
Nel corso della riunione tenutasi a Cagliari, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, presso il Seminario Regionale nei giorni 12-13 ottobre u.s. la Conferenza Episcopale Sarda ha affrontato, fra gli altri, la gravosa questione della riforma sanitaria regionale. Ecco il testo integrale del Comunicato diffuso da mons. Sebastiano Sanguinetti, segretario della Conferenza Episcopale.
«Dai territori delle 10 Diocesi sarde giungono anche ai Vescovi diffuse lamentele e preoccupazioni presso l’opinione pubblica nel merito della riorganizzazione ospedaliera e dei servizi sanitari a livello regionale, con paventate soppressioni o ridimensionamenti. Per avere una più puntuale informazione sulla “filosofia”, sui contenuti e sugli obiettivi della Riforma, i Vescovi hanno sollecitato un incontro con l’Assessore regionale Luigi Arru, che con disponibile cortesia si è prestato a fornire ai Presuli una dettagliata descrizione del progetto in cantiere. L’incontro è stato lungo e cordiale, oltre che puntuale nell’affermazione di alcuni presupposti e contenuti. Nessuno spirito ragionieristico, spesa regionale molto più alta che in altre parti d’Italia rispetto al numero degli abitanti, un utilizzo delle 29 strutture ospedaliere sparse nel territorio regionale sproporzionato e inadeguato, dove prevalgono le lungo-degenze rispetto alle acuzie, sistema di emergenza vetusto e non adeguato alle reali necessità. Bisogno, quindi, di migliorare il servizio nella qualità, maggiore razionalizzazione degli ospedali e servizi integrati con i reali bisogni dei singoli territori, non chiusura di ospedali ma una più adeguata loro utilizazione, integrata con altri servizi che diano garanzia di sicurezza e di efficienza, migliore integrazione tra rete ospedaliera pubblica e privata… Sono questi alcuni dei cardini emersi nel corso dell’incontro. I Vescovi si sono ripromessi di convocare a breve tutti gli incaricati diocesani della pastorale sanitaria, per un approfondimento della materia, a partire dalla propria esperienza diretta sul campo, dalla quale potranno emergere possibili proposte da avanzare al competente Assessorato.
Nel corso della Conferenza i Vescovi hanno anche affrontato il tema delle Scuole paritarie (in Sardegna sono 260, di cui 160 cattoliche, con decine di migliaia di alunni e circa 2.000 docenti). C’è grande preoccupazione circa la sussistenza di queste strutture per la contrazione dei fondi regionali e per il notevole ritardo con cui questi vengono assegnati, costringendo alcune scuole a chiudere i battenti e altre a fare autentici salti mortali per far fronte alle ingenti spese di gestione, che le famiglie non possono evidentemente assorbire. I Vescovi chiedono alla Regione Sarda una più precisa presa di consapevelozza circa questa questione che riguarda i diritti delle famiglie a una libera educazione dei propri figli.
I Vescovi hanno inoltre incontrato la nuova equipe formativa del Seminario Regionale, guidata dal nuovo rettore don Antonio Mura, della Diocesi di Iglesias. L’occasione è servita per rinnovare la propria fiducia alla nuova equipe e per tracciare un bilancio dell’attuale situazione della comunità e individuare i futuri percorsi. Dall’incontro è uscito confermato e rafforzato il progetto, che vede come fulcro il quinquennio formativo in vista del sacerdozio, con la stabilizzazione e qualificazione dell’anno propedeutico, per coloro che si affacciano al Seminario senza un congruo cammino previo nei seminari diocesani e privi di alcuni requisiti fondamentali atti all’inserimento nel Regionale, insieme a una più chiara definizione del Sesto Anno, come sintesi del percorso precedente e acquisizione di alcune specifiche abilità ed esperienze pastorali, prima dell’inizio del ministero dei futuri sacerdoti. Alla fine la Conferenza ha voluto esprimere profonda gratitudine al Rettore uscente, Monsignor Ginfranco Saba, della diocesi di Tempio-Ampurias per il competente servizio svolto nei 5 anni precedenti, nonché per la la redazione di un qualificato progetto educativo e la cura della struttura, abbellita e impreziosita in alcune sue parti, come la Cappella.
Altro argomento affrontato è stato quello della nuova disciplina sui procedimenti di nullità del sacramento del matrimonio, emanate da Papa Francesco con apposito motu proprio. La disciplina, che entrerà in vigore il prossimo 8 Dicembre, ridà centralità decisionale al Vescovo Diocesano e ha bisogno di un cammino di adeguamento delle strutture e delle procedure sul piano diocesano e su quello regionale. Il tema è delicato e di grande impatto ecclesiale e sociale. In attessa della pubblicazione delle linee applicative da parte della Segnatura Apostolica i Vescovi continueranno il proprio approfondimento in vista di linee adeguate e condivise.
I Vescovi hanno approvato anche le modifiche apportate al Calendario liturgico della Sardegna e delle singole Diocesi Sarde di prossima pubblicazione. In pari tempo hanno anche proceduto alla nomina del nuovo incaricato regionale per la liturgia nella persona del reverendo don Efisio Coni, della Diocesi di Tempio-Ampurias, nonché del Rev.do don Mario Tanca, della Diocesi di Sassari, come Consigliere spirituale regionale della Coldiretti.
La CES ha anche espresso il proprio compiacimento per il prossimo convegno nazionale dell’associazione archivisti italiani, che si svolgerà in Sardegna nel 2017, e sarà preparato da alcuni incontri regionali. Ha quindi confermato alla dott. Licia Meloni, della diocesi di Iglesias, il mandato di seguire e coordinare i responsabili degli archivi diocesani sardi fino allo svolgimento del convegno nazionale, seguendo contemporaneamente i rapporti tra Ces e Regione Sardegna”Altro tema affrontato è stato quello relativo ai tre Istituti Superiori di Scienze Religiose presenti in Sardegna (Cagliari, Sassari e Tempio Pausania), nel quadro di un ridimensionamento sul piano nazionale. Entro il mese di dicembre la Conferenza produrrà una sua decisione da portare in sede nazionale.
Infine, i Vescovi hanno definito struttura e statuto della Fondazione culturale della CES, in capo alle 10 diocesi sarde. Si passerà presto alla sua costituzione formale mediante rogito notarile».
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