Il quarto cantiere in Diocesi: l’esperienza di Villaputzu
Ogni Chiesa locale ha la possibilità di individuare un quarto cantiere, valorizzando una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana o dal Sinodo che sta celebrando o ha concluso da poco. La diocesi di Lanusei ha scelto la sperimentazione di un nuovo percorso di pastorale familiare a Villaputzu. Ne abbiamo parlato con il parroco don Franco Serrau e con le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.
Durante un ritiro spirituale del clero, nel 2016, il vescovo Antonello ha presentato il suo sogno pastorale di introdurre in Diocesi un percorso nuovo, da affiancare a quello tradizionale, di preparazione ai sacramenti della Cresima e della Comunione, che coinvolgesse l’intera famiglia. Io ne rimasi conquistato e diedi la disponibilità. Il vescovo scelse Villaputzu come parrocchia nella quale far partire la sperimentazione e ne fui felice. Ci volle un anno di preparazione. Una volta al mese, il vescovo incontrava dieci coppie scelte tra quelle che partecipavano alla messa domenicale, disponibili a seguire il corso di preparazione in vista della sperimentazione. Presentava loro il progetto accogliendo riflessioni e considerazioni, talvolta invitando animatori di percorsi già adottati in altre diocesi.
La speranza era che almeno qualcuna delle coppie avrebbe potuto dare, alla fine dell’anno di preparazione, la propria disponibilità per collaborare nella sperimentazione. Una sola coppia ha dato la disponibilità ed è diventata un punto fisso del cammino.
Poi la Provvidenza ha voluto, a Villaputzu, la prima comunità in Sardegna delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo con suor Maria, suor Luisa e suor Lirie. Grazie alla loro collaborazione, dal 2018, il progetto è andato avanti sviluppandosi anno dopo anno. Cinque anni entusiasmanti, ma non sono mancate le difficoltà.
Primo ciclo completato da parte del primo gruppo composto da sei famiglie con bambini/e che all’inizio del percorso avevano sei anni. Il prossimo 15 maggio, i bambini riceveranno, nella stessa celebrazione, il sacramento della Cresima e l’Eucarestia per la prima volta. Ci si auspica che le famiglie, anche dopo i Sacramenti ricevuti dai figli, continuino a frequentare la parrocchia e la Messa festiva e domenicale e almeno qualcuna diventi collaboratrice e animatrice per i corsi successivi. La sfida grande è la formazione di un’adeguata equipe, composta anche da famiglie e da coppie. Solo così l’esperienza delle persone coinvolte sarà davvero forte. Don Franco Serrau
L’accompagnamento delle famiglie nel percorso di iniziazione cristiana dei propri figli è una delle sfide più belle che, noi Adoratrici del Sangue di Cristo, stiamo vivendo in questi anni a Villaputzu. Ci siamo affiancate a don Franco e a una coppia animatrice con entusiasmo, disponibilità e in continuo ascolto dello Spirito. Proviamo a descrivere con alcune parole lo stile della nostra équipe:
Ascolto e dialogo. Sono presupposto di ogni tipo di accompagnamento. Mettersi in ascolto vero e attento è il primo impegno nei confronti delle famiglie che hanno accolto la proposta di questo cammino.
Relazioni. È fondamentale tessere e coltivare le relazioni. Solo all’interno di una conoscenza reciproca e in un clima di dialogo diventa possibile un’evangelizzazione efficace.
Evangelizzazione. Far percepire la bellezza e la forza della Buona Notizia che entra nell’oggi. Gli incontri sono occasioni di riscoperta della fede, che ha a che fare con la vita quotidiana e aiuta a restare con speranza davanti alle difficoltà.
Consapevolezza del reale. È necessario guardare la realtà delle famiglie senza idealizzare troppo, ma avendo molta fiducia in loro e nell’azione dello Spirito Santo. Davanti a noi ci sono famiglie concrete, con storie, ferite e fragilità, bellezza, difficoltà e con la loro unicità. È in questa concretezza che il Signore si fa presente, e noi accompagnatori siamo piccolissimi strumenti nelle Sue mani. Comunità ASC
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